BCC di Verona e Vicenza scommette sul rilancio dell’imprenditoria locale

Incrementato il plafond “I Comuni sostengono le imprese” fino a 1 milione di euro. E il Consiglio di amministrazione delibera una operazione per le nuove imprese di giovani.

BCC di Verona e Vicenza scommette sul rilancio dell’imprenditoria stanziando un ulteriore plafond di 300 mila euro che andrà a implementare il fondo della Convenzione Confidi Imprese Turismo Veneto “I Comuni sostengono le imprese”.

“Il provvedimento – spiega il Direttore generale, Leopoldo Pilati- va a beneficio di tutti i Comuni della provincia di Vicenza aderenti all’accordo e quindi, attraverso i Comuni, alle aziende che ne faranno richiesta. Un fondo – spiega Pilati- che è stato una vera e propria boccata d’ossigeno nei mesi scorsi e che nel termine di un anno è passato dagli originari 500 mila euro stanziati a 700 mila qualche mese fa e ora a un milione di euro. L’ulteriore disponibilità di BCC di Verona e Vicenza di 300 mila euro va a dare linfa ad un plafond, che grazie alle condizioni particolarmente favorevoli applicate e al tasso fisso, è stato esaurito nelle scorse settimane. Un bel volano per l’imprenditoria locale, che si rimette in moto” commenta il Direttore della BCC di Verona e Vicenza.

Le imprese interessate attraverso questo accordo tra la Banca e Comuni aderenti e la garanzia del Confidi possono accedere a un mutuo chirografario compreso tra 10 e 50 mila euro, della durata massima di 72 mesi di cui max 24 mesi di preammortamento. Le condizioni sono agevolate. Viene applicata la garanzia Confidi almeno del 50% alla prima richiesta, nessuna commissione di garanzia viene applicata al socio e la documentazione dell’istruttoria è semplificata. La risposta è celere.

Direttore Leopoldo Pilati

“Nell’ambito dei servizi e delle facilitazioni offerte della BCC ai propri soci- aggiunge il dg Pilati- abbiamo valutato fondamentale in questa fase rafforzare la presenza della banca a fianco di giovani che ambiscano a intraprendere una propria iniziativa e abbiano maturato l’idea di avviare un’attività imprenditoriale. Non è essenziale che l’impresa sia necessariamente una start-up a forte contenuto innovativo- precisa Pilati. Ciò che per noi è importante è il fatto che la BCC contribuisca ad attenuare gli ostacoli che i giovani incontrano nell’intraprendere un’attività di autoimpiego, da intendere sia come creazione d’impresa che di lavoro autonomo. Per questo la BCC ha deliberato un’operazione a tassi estremamente agevolati destinata a soci della banca fino a 35 anni di età” conclude il Direttore.

L’importo finanziabile è stabilito fino ad un massimo di 20 mila euro e la durata massima è di 7 anni con periodo di pre-ammortamento di 12 mesi.

Istituto Trentin di Lonigo, crea (centro di ricerca viticoltura ed enologia) e banca delle terre venete guardano all’agricoltura del futuro

Banca delle Terre Venete finanzia con 28 mila euro l’acquisto di una apparecchiatura per la scuola per analizzare e monitorare il suolo e orientare le imprese agricole verso un’agricoltura sostenibile. Coinvolti nel progetto MicroBIO oltre 400 studenti e aziende del territorio.

Da sin Annalisa Spolaor, Dirigente, Ivano Pelizzari

Si chiama “Learning by doing for a suistanable agricolture” ed è un progetto per l’analisi del suolo del territorio.

L’Istituto tecnico Trentin di Lonigo e Banca delle Terre Venete scommettono sull’utilità di creare un vero e proprio archivio di dati e di monitoraggi da fornire agli agricoltori e agli studenti che hanno aziende agrarie per poter valutare le migliori scelte agronomiche future. Il progetto sarà in grado di fornire strumenti per una consulenza tecnica alle aziende che valuti l’esatto impiego e tipologia di fertilizzanti e di antiparassitari, calibrandone quindi l’uso nell’ambiente. Grazie anche alla partecipazione del CREA (Centro di Ricerca Viticoltura ed Enologia) e delle attività previste dal progetto “MicroBIO” è stato messo  in atto uno studio approfondito sui microorganismi del suolo di vigneti e sul loro rapporto con quelli della parte aerea della vite. A questo equilibrio è connessa la salubrità delle uve prodotte, che influenza poi gli organolettici dei vini.

“Non parliamo solo di prodotto, ma anche di salvaguardia ambientale e di valorizzazione del paesaggio- spiega il dirigente scolastico, Michele Ceron. A questo proposito sono state iniziate delle attività di educazione ambientale che coinvolgono i ricercatori del CREA e gli studenti della scuola, per creare un flusso di competenze e sensibilizzare le nuove generazioni che dovranno affrontare gli effetti del cambiamento climatico. Sono infatti coinvolte sia le classi dell’indirizzo agrario, sia quelle ad indirizzo chimico e in particolare le classi delle biotecnologie ambientali. Per fare questo – continua Ceron- l’Istituto Trentin aveva necessità di acquisire uno strumento per l’analisi del suolo ad assorbimento atomico”.

“Quello in dotazione alla scuola era ormai obsoleto e inservibile- spiega Annalisa Spolaor, docente referente del progetto per la scuola – ed era quindi per noi vitale trovare un partner che credesse in questo percorso e ci aiutasse ad acquistarlo. Con l’intervento di Banca delle Terre Venete abbiamo dato corso ad un nuovo ciclo progettuale, che durerà tre anni e coinvolgerà a scuola almeno 400 studenti, con interessantissime ricadute nel territorio”.

“Aiutare la scuola ad acquistare questo strumento era importante- spiega Gianfranco Sasso, Presidente di Banca delle Terre Venete. Non solo per garantire la continuità d’istruzione e di formazione per gli studenti di quest’area vicentina e di tanta parte del Veneto, ma anche per offrire un servizio al territorio e alle imprese in ottica di sostegno alla logica di sviluppo sostenibile, sulla quale anche la nostra BCC sta investendo. Un investimento dunque – conferma il Presidente Sasso- che va ben oltre al valore di 28 mila euro dell’acquisto dello strumento necessario all’Istituto. E’ un volano che si rimette in moto per l’agricoltura- conclude- e che dà dinamicità a tutta una serie di azioni, di iniziative, di sensibilità e prospettive future. In questa direzione va l’impegno della Banca nel finanziare scuole e indirizzi di studio di interesse per progetti socio-economici e culturali di pregio”.

Banca delle Terre Venete delibera e organizza facilitazioni e servizi per le imprese

Si tratta di finanziamenti finalizzati al sostegno delle aziende per i costi dell’energia e di un nuovo servizio di supporto specialistico per la consulenza e la gestione alle imprese sui Fondi PNRR.

Eugenio Adamo Direttore Generale di Banca delle Terre Venete

Banca delle Terre Venete, a supporto delle aziende del territorio, propone alcune facilitazioni e servizi che da un lato possano dare ossigeno alle imprese attraverso prestiti agevolati per il pagamento di bollette energetiche, dall’altro possano trainare il volano degli investimenti e delle opportunità di sviluppo imprenditoriale.
“Il Fondo di Garanzia – spiega il Direttore generale, Eugenio Adamo- con apposita comunicazione del 30 dicembre 2022 ha comunicato la proroga, attraverso la Legge di Bilancio 2023, di prestiti finalizzati alla copertura delle utenze energetiche con garanzia MCC fissa pari all’80%, gratuita a certe condizioni.
Inoltre, recentemente anche la Commissione Europea ha prorogato al 31/12/2023 l’operatività della garanzia Sace (attualmente denominata Supportitalia) che prevede, tra le altre cose, la possibilità di acquisire la garanzia a supporto dei finanziamenti destinati alla medesima finalità. Anche quest’ultima garanzia – continua il Direttore- è gratuita a certe condizioni ed è disponibile non solo per le PMI, ma anche per le grandi Imprese. Banca delle Terre Venete ha quindi deliberato di mettere a disposizione uno speciale Plafond di iniziali 30 milioni di Euro a tassi competitivi, quale piano di aiuti per le aziende a forte consumo energetico, con riferimento alla copertura delle utenze energetiche di ottobre, novembre e dicembre 2022”.
Non solo. “Per quanto riguarda i servizi – precisa Adamo- la BCC si è strutturata per offrire un’attività specialistica di supporto alle imprese per la verifica dei requisiti di ammissibilità ai fondi PNRR, operando in stretta partnership con la Capogruppo ICCREA. Questo nuovo servizio consente di facilitare l’accesso alle agevolazioni che vanno dai contributi a fondo perduto provenienti da diversi tipi di enti pubblici, ai bandi che possono essere concessi dalle istituzioni dell’Unione Europea, oppure da Enti nazionali, regionali e locali. Va evidenziato – precisa- che Banca delle Terre Venete ha gestito l’anno scorso tramite il Gruppo Iccrea l’accesso al fondo 394, che prevedeva l’utilizzo di complessivi 1,2 miliardi di euro di risorse europee relativamente all’ambito della transazione digitale, ecologica delle imprese piccole e a media capitalizzazione con vocazione internazionale, ma anche relativamente alla partecipazione a fiere e mostre internazionali in Italia, comprese le missioni di sistema all’estero.
Il territorio in cui opera Banca delle Terre Venete su Vicenza e Treviso – commenta infine il direttore – è davvero dinamico, resiliente nei momenti congiunturali difficili, in grado di cogliere le opportunità favorevoli di mercato e quindi attento anche agli investimenti legati al PNRR. In generale si percepisce un moderato ottimismo, anche se c’è sicuramente ancora molta attenzione alla dinamica dei costi dei fattori produttivi e ora all’incremento del costo del denaro legato al cambiamento di politica monetaria in atto da qualche mese. Ciò che gli imprenditori ci chiedono attraverso la nostra rete di sportelli e consulenti nel territorio, è l’offerta di un supporto tecnico di spessore, di risposte rapide, misurate sui fabbisogni delle imprese e che in definitiva possano contribuire a fornire vantaggi competitivi”.

Turismo, venti di ripresa

BCC Pordenonese e Monsile organizza un incontro a Caorle per gli operatori del turismo nell’ambito della Fiera dell’Alto Adriatico. Investimenti in crescita per la BCC e opportunità che le imprese turistiche non dovrebbero lasciarsi sfuggire nel 2023. Focus particolare sulle risorse del PNRR e sulla consulenza strategica per gli imprenditori clienti della BCC.

Un evento dedicato agli albergatori, ai ristoratori e agli altri professionisti del settore turistico del territorio per illustrare l’offerta che la BCC, in sinergia con le strutture centrali del Gruppo BCC Iccrea, propone agli operatori del comparto.

BCC Pordenonese e Monsile lancia a Caorle alla Fiera dell’Alto Adriatico un messaggio incoraggiante per un settore in forte ripresa dopo gli effetti devastanti delle chiusure in tempo di pandemia.

“Chiusure- come ha sottolineato il Presidente della BCC, Antonio Zamberlan, che hanno messo a dura prova la tenuta del sistema, generando una stagnazione disastrosa. In quel momento era necessario trovare gli strumenti per resistere, mentre oggi il turismo deve correre e non c’è tempo da perdere. Quello che abbiamo voluto trasmettere in questo evento ai nostri partners del settore alberghiero, della ristorazione e agli operatori del turismo è la nostra disponibilità in questo momento ad investire con strumenti e leve diverse di sviluppo”.

“BCC Pordenonese e Monsile è la prima banca del Gruppo BCC per presenza territoriale nel litorale adriatico – rimarca Gianfranco Pilosio, Direttore generale della Banca- e questo ci dà modo di essere interlocutori territoriali seri e affidabili. Conosciamo bene il settore, tant’è che dal 2020 al 2022 sono cresciuti sia il numero delle imprese del settore clienti, circa 600 tra alberghi ed esercizi pubblici, sia il volume degli impieghi vivi destinati per la quota investimenti. Nel 2022 – spiega Pilosio- parliamo di un incremento del 25%, che dà conto del fermento che ha animato il settore localmente negli ultimi mesi”.

Le opportunità sono diverse e interessanti.

“Il Gruppo BCC Iccrea, di cui BCC Pordenonese e Monsile fa parte, ha strutturato una proposta dedicata agli operatori con attività del settore turismo attraverso un progetto dedicato “In Tour – Innovative Tourism”- spiega Fabio Carrarini, responsabile UO Turismo di Iccrea Banca. Attenzione è rivolta alle imprese per accedere ai fondi del PNRR, anche attraverso strumenti dedicati tra cui l’accesso al fondo FRI – Turismo, il fondo rotativo destinato a sostenere le aziende turistiche e a cui si può accedere grazie al convenzionamento del Gruppo con Cassa Depositi e Prestiti. Lo schema del Fondo- precisa Carrarini- permette l’accesso a finanziamenti a fondo perduto concessi da Invitalia e, insieme, prevede il contributo di Cassa Depositi e Prestiti nella forma del cofinanziamento”.

Non è tutto. Il Gruppo, sempre con CDP, ha attivato poi un plafond di 250 milioni di euro per gli operatori turistici con condizioni particolarmente favorevoli, con tassi dei finanziamenti parametrati solo allo spread attuale senza contemplare l’aggiunta del parametro IRS. Il plafond è destinato per il 60% delle risorse complessive a iniziative del comparto rivolte esclusivamente al nord Italia.

Carrarini ha poi ricordato che il Gruppo BCC Iccrea è al fianco alle aziende alberghiere e turistiche, insieme alle BCC del Gruppo, anche sotto il profilo della consulenza strategica, per l’assistenza nella redazione di piani di sviluppo (sia dell’impresa che delle strutture) nelle dinamiche dei passaggi generazionali e nella valorizzazione degli immobili. In questo senso è altrettanto utile la partnership che il Gruppo ha siglato con H-Benchmark, realtà innovativa che consente di proporre agli operatori alberghieri una piattaforma informativa per l’acquisizione, l’aggregazione e l’analisi comparativa di indicatori di performance per l’industria dell’ospitalità, oltre ad altre leve di natura consulenziale per il business turistico.

Alla tavola rotonda hanno partecipato Francesco Beninato, Responsabile Area Territoriale Mercato Nord EST, Gruppo BCC Iccrea. Che ha illustrato i numeri del GBI nel Nord Est e i trend rispetto al pre-covid, Alessandro Berton, Presidente Unionmare Veneto, che ha relazionato sull’entrata in vigore della Direttiva Europea Bolkestain e sul percorso concessioni cui dovranno misurarsi i gestori delle concessioni demaniali, Mattia Munerotto, Assessore al Turismo di Caorle che ha offerto una panoramica  sulla  mission della Conferenza dei Sindaci del Litorale Veneto contestualizzando le proficue relazioni con il sistema produttivo locale. E poi Mauro Rocchesso, Direttore Fidi Impresa & Turismo Veneto, chiamato a fotografare l’andamento del settore, illustrando i risultati realizzati grazie all’accordo siglato tra il GBI (per 6 BCC tra cui la Pordenonese e Monsile capofila) e Unionmare Veneto lo scorso anno: l’accordo, il primo in assoluto, ha visto lo stanziamento di un plafond da 50 milioni di euro a tassi e condizioni agevolati e con la garanzia di Fidi Impresa e Turismo Veneto. Massimiliano Schiavon, Presidente Federalberghi Veneto ha da ultimo focalizzato il suo intervento sui cambiamenti in vista per il mondo dell’accoglienza in arrivo con l’entrata in vigore della Bolkestain alla fine di quest’anno.

Bcc Pordenonese e Monsile, Banca del Gruppo Bancario Cooperativo Iccrea e prima Bcc del Nord Est per numero di Soci, conta 58 filiali, metà delle quali operative in Veneto nelle province di Venezia e Treviso e metà operative in Friuli Venezia Giulia nelle province di Pordenone e Udine.

BCC Pordenonese e Monsile inaugura la nuova filiale di Maniago

“Non tutte le banche abbandonano il territorio”.

E’ un messaggio di fiducia e di rilancio quello pronunciato da Antonio Zamberlan, Presidente di BCC Pordenonese e Monsile all’inaugurazione della filiale di Maniago. Il Credito Cooperativo presidia e allarga i suoi orizzonti di sviluppo nelle comunità locali e in controtendenza rispetto a quanto accade oggi ha valutato di poter costruire un rapporto nuovo di fiducia e di sostegno alla comunità di Maniago con il valore aggiunto strategico dello spirito cooperativistico e imprenditoriale.
La filiale era stata presentata alla cittadinanza in anteprima durante la 18^ edizione di Coltello in Festa, nei nuovi locali della banca in via Umberto I, al civico 8.
Alla cerimonia di inaugurazione ieri sera erano presenti i vertici del Consiglio di amministrazione della Banca, i dipendenti che lavoreranno nella nuova filiale, rappresentanti istituzionali e dell’associazionismo locale.
“BCC Pordenonese e Monsile è in fase di espansione, il territorio e le comunità ci dimostrano fiducia con volumi amministrati che per noi crescono di pari passo con i servizi che eroghiamo” precisa il Presidente.
“Il nuovo sportello bancario è un presidio importante per la nostra comunità- ha detto inoltre il Sin-daco di Maniago, Umberto Scarabello. La BCC sarà sicuramente di aiuto e di sostegno al territorio e alle aziende che qui operano in un tessuto economico vivace, dinamico e interessante che vi acco-glierà positivamente- pronostica il Sindaco. L’Amministrazione è molto soddisfatta per questa nuo-va opportunità, che sarà di stimolo e di supporto alla città”.
Con i suoi 58 sportelli, equamente distribuiti tra Veneto, nelle province di Venezia e Treviso, e Friuli-Venezia Giulia, nelle province di Pordenone e Udine, Bcc Pordenonese e Monsile serve una base sociale tra le più numerose del gruppo e in assoluto ed è tra l’altro la prima BCC del Nordest per numero di soci.
“Le comunità stesse – commenta il Direttore generale Gianfranco Pilosio- ci percepiscono come partner spesso insostituibile nelle attività non solo produttive, ma anche sociali, culturali e del volontariato. Negli ultimi tre anni la BCC ha infatti devoluto oltre 3 milioni di euro a sostegno di iniziative di beneficenza e di sponsorizzazione”.

BCC Verona e Vicenza vara un nuovo piano di aiuti per gli imprenditori per contrastare il caro bollette energetiche

Stanziato un plafond di 15 milioni di euro per le imprese

Il finanziamento è pari al differenziale tra il costo dell’ultima bolletta 2021 e la corrispondente del 2022 moltiplicato per 12.

Il Direttore della BCC Verona e Vicenza, Leopoldo Pilati

Un plafond di finanziamenti a sostegno degli imprenditori del territorio per contrastare l’aumento vertiginoso delle bollette energetiche. E’ questa la risposta di BCC Verona e Vicenza alla preoccupazione legata ai costi dell’energia per l’impresa.

“Lo scenario nazionale e internazionale che abbiamo davanti ci ha suggerito di intervenire – conferma il Direttore generale di BCC Verona e Vicenza, Leopoldo Pilati. Abbiamo valutato, dati alla mano, l’impatto che avrà la crescita dei prezzi nel settore delle energie, del gas e delle materie prime e ci siamo chiesti come poter dare un segnale forte di presenza sul territorio, dal momento che queste problematiche avranno senza dubbio un forte impatto sul conto economico nei prossimi bilanci delle aziende. Il Consiglio di amministrazione della banca – spiega Pilati- ha quindi convenuto di stanziare un plafond di 15 milioni di euro a condizioni particolarmente vantaggiose”.

La forma tecnica è quella di un’operazione chirografaria- spiega la struttura di BCC Verona e Vicenza.

L’importo del finanziamento per le aziende che faranno richiesta di questo supporto è calcolato sul differenziale fra l’ultima utenza energetica 2022 e la corrispondente utenza del 2021 moltiplicato per 12. L’importo massimo concedibile è di 75 mila euro per la durata di 36 mesi.

Le condizioni per l’utilizzo del plafond sono molto vantaggiose, con riguardo soprattutto ai soci. La Banca utilizza la garanzia statale fornita da Medio Credito Centrale.

“In ogni caso le nostre filiali presenti nel territorio di competenza sono a disposizione per tutte le informazioni utili ad usufruire di questa opportunità- spiega Pilati. Proprio in quest’ottica di servizio al territorio stiamo portando avanti un serie di attività e iniziative che possano dare linfa e vitalità alla capacità produttiva delle nostre imprese, salvaguardandole e sostenendole nella programmazione economica e lasciando loro la facoltà di poter immaginare nel prossimo futuro gli investimenti necessari e già in cantiere”.

BCC Verona e Vicenza vara un nuovo piano di aiuti per gli imprenditori per contrastare il caro bollette energetiche

Stanziato un plafond di 15 milioni di euro per le imprese

Il finanziamento è pari al differenziale tra il costo dell’ultima bolletta 2021 e la corrispondente del 2022 moltiplicato per 12.

Un plafond di finanziamenti a sostegno degli imprenditori del territorio per contrastare l’aumento vertiginoso delle bollette energetiche. E’ questa la risposta di BCC Verona e Vicenza alla preoccupazione legata ai costi dell’energia per l’impresa.

“Lo scenario nazionale e internazionale che abbiamo davanti ci ha suggerito di intervenire – conferma il Direttore generale di BCC Verona e Vicenza, Leopoldo Pilati. Abbiamo valutato, dati alla mano, l’impatto che avrà la crescita dei prezzi nel settore delle energie, del gas e delle materie prime e ci siamo chiesti come poter dare un segnale forte di presenza sul territorio, dal momento che queste problematiche avranno senza dubbio un forte impatto sul conto economico nei prossimi bilanci delle aziende. Il Consiglio di amministrazione della banca – spiega Pilati- ha quindi convenuto di stanziare un plafond di 15 milioni di euro a condizioni particolarmente vantaggiose”.

La forma tecnica è quella di un’operazione chirografaria- spiega la struttura di BCC Verona e Vicenza.

L’importo del finanziamento per le aziende che faranno richiesta di questo supporto è calcolato sul differenziale fra l’ultima utenza energetica 2022 e la corrispondente utenza del 2021 moltiplicato per 12. L’importo massimo concedibile è di 75 mila euro per la durata di 36 mesi.

Le condizioni per l’utilizzo del plafond sono molto vantaggiose, con riguardo soprattutto ai soci. La Banca utilizza la garanzia statale fornita da Medio Credito Centrale.

“In ogni caso le nostre filiali presenti nel territorio di competenza sono a disposizione per tutte le informazioni utili ad usufruire di questa opportunità- spiega Pilati. Proprio in quest’ottica di servizio al territorio stiamo portando avanti un serie di attività e iniziative che possano dare linfa e vitalità alla capacità produttiva delle nostre imprese, salvaguardandole e sostenendole nella programmazione economica e lasciando loro la facoltà di poter immaginare nel prossimo futuro gli investimenti necessari e già in cantiere”.

BCC Pordenonese e Monsile: presentata la seconda edizione dello studio “MutaMenti 2022”

Presentato il secondo rapporto sulla situazione di Friuli Venezia Giulia e Veneto lunedì 5 dicembre 2022 a Palazzo Giacomelli (Treviso). 

Si è tenuta oggi a Treviso a Palazzo Giacomelli, sede di Assindustria VenetoCentro, la presentazione del nuovo rapporto “MutaMenti 2022. Friuli-Venezia Giulia e Veneto: la sindrome del piano inclinato”, a cura di Daniele Marini, ideato e voluto da BCC Pordenonese e Monsile con il contributo del Fondo Sviluppo per la Cooperazione del Friuli-Venezia Giulia.

L’evento e i protagonisti

Nel corso dell’evento sono stati ripercorsi i temi principali del rapporto: la formazione del capitale umano, la struttura demografica, il mercato del lavoro e l’andamento del sistema produttivo del territorio del Friuli-Venezia Giulia e del Veneto.

La presentazione della ricerca, dopo l’intervento introduttivo di Antonio Zamberlan, Presidente di BCC Pordenonese e Monsile, ha visto l’intervento di Monica Cominato (Provincia di Vicenza), Chiara Gargiulo (Università di Padova), Maurizio Rasera (Veneto Lavoro), Gianluca Toschi (Università di Padova). Alla tavola rotonda di approfondimento moderata da Anna De Roberto hanno partecipato Daniele Castagnaviz, Presidente di Confcooperative Friuli Venezia Giulia, Cristina Compagno (Università di Udine), Leopoldo Destro, Presidente Assindustria VenetoCentro e Flavio Piva, Presidente della Federazione Veneta delle Banche di Credito Cooperativo.

Il rapporto

Il rapporto, quest’anno alla sua seconda edizione, vuole essere uno strumento di conoscenza e di analisi utile a tutti coloro che il territorio lo vivono in ogni suo aspetto. Al centro del rapporto l’instabilità, che sempre più pervade ogni aspetto della nostra realtà facendo aumentare il numero e la frequenza dei fenomeni di discontinuità, rendendo così incerte le possibilità di fare previsioni, progetti e investimento sul futuro. In un certo senso, come si legge nel rapporto, l’instabilità sta diventando sempre più stabile.

“La sindrome del piano inclinato prende in considerazione diverse variabili- spiega Daniele Marini, curatore dello studio. Innanzitutto il tema dello spopolamento del territorio e del calo demografico, al netto dei fenomeni migratori. E poi il sistema economico, che non sta facendo sistema. Se non si fa rete si fatica a conquistare la proiezione sui mercati esteri, perdendo posizioni. Sono lontani i tempi della locomotiva del Nordest- aggiunge Marini.

Oggi il tema della digitalizzazione deve essere al centro per la cosiddetta nuova impresa 4.0. Il cambio di paradigma è essenziale”.

Il confronto con il resto d’Europa: un aggiornamento

Nel contributo al Rapporto 2021 si ricordava che Veneto e Friuli-Venezia Giulia sono due delle regioni che componevano quella che negli anni ottanta e novanta veniva definita la “locomotiva dell’economia italiana”, ma anche che la locomotiva ha rallentato la sua corsa già a partire dagli anni novanta, perdendo via via terreno rispetto ad altre aree con tessuto produttivo simile.

“Le serie storiche presentate lo scorso anno vengono aggiornate- spiega Marini. Per le regioni si aggiunge il dato del 2020, l’anno dell’esplosione della pandemia. Considerando il fatto che l’Italia, e in particolare quella settentrionale, è stata tra le aree maggiormente colpite era prevedibile aspettarsi un peggioramento del PIL pro-capite confrontato con le altre regioni europee. E in effetti il Veneto passa da 109 del 2019 a 105 nel 2020. Questo significa che se nel 2019 il PIL pro-capite era del 9% superiore rispetto a quello medio europeo, un anno dopo è ancora superiore, ma solamente del 5%- precisa Marini. Il Friuli-Venezia Giulia sostanzialmente conferma il dato dell’anno precedente, con l’indicatore che passa da 104 a 103. Va sottolineato come oramai le due regioni siano prossime ad allinearsi al valore medio europeo, quando nel 2000 partivano da valori superiori a quelli medi del 39% (Veneto) e del 32% (Friuli-Venezia Giulia)”.

Il ruolo attivo di BCC Pordenonese e Monsile

BCC Pordenonese e Monsile ha promosso per il secondo anno questa ricerca.

«Per noi un grande lavoro e un utile strumento – dichiara il Presidente di BCC Pordenonese e Monsile Antonio Zamberlan – che la nostra BCC ha voluto fornire per continuare a conoscere più a fondo le due regioni e il loro costante sviluppo e mutamento. Questo cambiamento, che oggi avviene in maniera differente rispetto ad altre regioni italiane ed europee, porta con sé importanti sfide e previsioni per il futuro sempre più inattese. In questo scenario, quindi, un’attenta e profonda analisi socio-economica può aiutarci nelle scelte che saremo chiamati a fare».

Evoluzione del mondo del lavoro. Analisi di Confcooperative Friuli-Venezia Giulia

“C’è stata negli ultimi anni una evoluzione del mondo del lavoro, con i giovani che hanno cambiato paradigma- spiega Daniele Castagnaviz, Presidente di Confcooperative Friuli- Venezia Giulia. Sono loro a scegliere l’azienda in cui lavorare e non più solo l’impresa a scegliere i giovani. La cultura sta cambiando. Da questo rapporto – commenta Castagnaviz- emerge il fatto che sia necessario per tutti gli attori socio-economici del territorio dotarsi di scarponi da montagna per fronteggiare un piano inclinato ripido e insidioso: strumenti e approcci indispensabili per affrontare le problematiche di questo periodo e superarle”.

Presentata a Chioggia “Patavina con Te” ETS

L’Associazione con scopo mutualistico espressione di BCC Patavina opererà nel territorio padovano e veneziano, ovvero nei Comuni presidiati dagli sportelli della BCC. Oggi la presentazione nella Sala Consiliare del Comune di Chioggia alla presenza del Sindaco Mauro Armelao e del Vicario generale del Vescovo, Monsignor Francesco Zen.

Uno strumento di crescita e di sostegno al territorio. Questo il messaggio che BCC Patavina lancia alla propria base sociale e alla clientela, creando ex novo un’associazione no-profit, Ente del terzo settore, che opererà nell’ambito del welfare allargato, al servizio del territorio.

Nasce su iniziativa di BCC Patavina (che ne è Socio Sostenitore) in linea con quanto previsto dall’articolo 2 dello statuto della BCC e con la Carta dei Valori del Credito Cooperativo. Nel modello Comipa, cui Patavina con Te aderisce, le Mutue sono Enti di tipo associativo con natura assistenziale e personalità giuridica, basate sul mutuo soccorso.

Alla presentazione avvenuta nella Sala Consiliare del Comune di Chioggia sono intervenuti Mauro Armelao, Sindaco di Chioggia, Mirko Trovato, Vicepresidente di Banca Patavina, Daniela Galante, Presidente di Patavina con Te ETS e il Vicario generale del Vescovo, Monsignor Francesco Zen, che hanno evidenziato l’importanza di questa nuova iniziativa per il territorio e hanno rilanciato la volontà di fare rete e sinergia per il bene della comunità, soprattutto delle famiglie, dei giovani, ma anche delle persone fragili che vanno sostenute e aiutate.

Presenti tutti gli amministratori della Mutua e molti rappresentanti delle associazioni di categoria di Chioggia.

Perché nasce Patavina con Te ETS

“Il Credito Cooperativo sta vivendo una fase di profondo cambiamento- annuncia il Presidente di BCC Patavina, Leonardo Toson. L’avvio operativo dei Gruppi Bancari Cooperativi vede tutti gli attori del sistema impegnati nella realizzazione di una realtà innovativa nel panorama bancario nazionale, chiamata a confrontarsi e a competere sul mercato. Tuttavia in questo contesto e in un clima di crescente incertezza e di preoccupazione generale – continua Toson- emerge con chiarezza la necessità di orientare le scelte strategiche locali nella direzione di un ritorno alle radici della cooperazione. Per questo motivo abbiamo pensato come Banca che fosse importante dare un segnale e investire su progetti concreti di aiuto e di sostegno al nostro tessuto sociale, culturale ed economico, mettendo in pratica i nostri principi statutari in ottica moderna, interpretando bisogni e richieste dalle comunità. Il tutto- continua il Presidente della BCC- garantendo il coordinamento con gli indirizzi strategici della banca e valorizzando le relazioni con i soggetti economici locali, con i soci e con i clienti”.

Da chi è fondata e nell’ambito di quale progetto opera Patavina con te ETS

“È fondata da BCC Patavina che è il Socio Sostenitore, alla quale si sono affiancati 34 soci fondatori- spiega Daniela Galante, Presidente di Patavina con Te. Ha un proprio Consiglio di Amministrazione e si avvale di una struttura operativa che opera in stretta collaborazione con BCC Patavina: una macchina organizzata e ben collaudata, che in questo periodo ha messo in atto un articolato piano di formazione interna per assicurare fin da subito piena operatività all’utenza”.

In quali ambiti opera la Mutua

Patavina Con Te ETS opera a favore degli associati con una specifica attenzione al settore sociale, educativo, ricreativo e sanitario, per promuovere e gestire un sistema mutualistico integrativo e complementare al servizio sanitario nazionale. Possono diventare soci di Patavina con Te ETS i soci e i clienti di BCC Patavina.

Perché diventare soci

“Perché diventare soci?- rilancia la Presidente. Ai soci di Patavina con Te ETS sono riservati molti vantaggi.

Innanzitutto si usufruisce di una serie di sconti presso le strutture convenzionate; ma si possono ottenere rimborsi sulle prestazioni mediche e di analisi effettuate presso le strutture convenzionate. Inoltre la Mutua consente di partecipare a campagne di prevenzione periodiche.

E’ offerta ampia assistenza in campo sanitario, con la possibilità di scegliere all’interno della rete delle strutture sanitarie convenzionate, con un numero verde dedicato all’assistenza. E inoltre- continua Galante- si partecipa ad iniziative, eventi ricreativi e gite organizzate dalla Mutua, si ricevono sussidi per la nascita dei figli e per l’iscrizione ad asili e scuole. Ai soci viene rilasciata la Carta MutuaSalus, ovvero una tessera telematica nominativa personale che permette al titolare e ai suoi familiari (figli minori di 18 anni) iscritti di usufruire di prestazioni e servizi sociosanitari in tutti i punti convenzionati in Italia con Comipa. E in più si dispone di un portale dedicato (www.patavinaconte.it) per poter ottenere online i benefici. Oltre a rimborsi e sussidi i soci di Patavina con Te possono usufruire di sconti e convenzioni vantaggiose per tutta una serie di attività sul territorio e nell’acquisto di beni e servizi.

Particolare attenzione – conclude la Presidente- è dedicata alle famiglie e ai soci giovani under 30.  A questi ultimi in particolare abbiamo riservato sussidi universitari, ma anche per attività sportiva e culturale. Non dimentichiamo le opportunità che riguardano eventi di formazione, eventi musicali e viaggi in Italia e all’estero”.

Come diventare Soci

Si versa una piccola quota associativa una tantum e la quota annuale di adesione. Sarà necessario rivolgersi al proprio gestore di BCC Patavina o in alternativa si accede direttamente alla sezione dedicata del sito internet (www.patavinaconte.it).

Vantaggi per gli operatori che si convenzionano e che concedono sconti e facilitazioni ai soci di Patavina con Te ETS

“Ci sono vantaggi commerciali e di visibilità anche per gli operatori locali che entreranno a far parte di questa rete-  spiega la Presidente Daniela Galante. L’operatore attraverso il convenzionamento con Patavina con Te garantirà al nostro socio uno sconto diretto apprezzabile, che noi offriamo dunque come beneficio oltre ai sussidi previsti dal regolamento. In questo modo l’operatore accede al network nazionale Comipa, con visibilità su tutti i siti delle Mutue aderenti. Il Socio della Mutua potrà quindi richiedere una prestazione ad un operatore anche al di fuori del suo territorio e della sua regione, ottenendo il rimborso previsto. L’opportunità è apprezzata soprattutto per chi viaggia, per chi è in vacanza o si trasferisce per brevi o lunghi periodi. Il servizio è garantito in tutto il territorio nazionale. Oltre alle convenzioni in essere- aggiunge Galante- stiamo riscontrando molto interesse dal territorio in relazione a nuovi convenzionamenti. La rete quindi è in procinto di espandersi e di portare a cascata benefici ai nostri associati e agli operatori: un circuito virtuoso, che grazie alla Banca e alla Mutua sarà volano anche per l’economia locale”.

Patavina con Te ETS, parte del network SPAZIO SALUTE BCC VENETO

Patavina con Te è parte di un network chiamato Spazio Salute BCC Veneto.

“Si tratta- spiega Piero Collauto- direttore generale della Federazione Veneta BCC- di un sistema di mutualità associativa, promosso dalla Federazione Veneta Banche di Credito Cooperativo in partnership con Comipa in ottica di coordinamento e di condivisione delle buone pratiche: un progetto che coinvolge tutte le 10 BCC Venete aderenti alla Federazione e che mette in rete le migliori esperienze organizzative e le migliori risposte a vantaggio delle comunità e dei territori”.

BCC di Verona e Vicenza e Banca Patavina sottoscrivono una lettera di intenti per valutare l’avvio di un progetto aggregativo

I Presidenti di Bcc di Verona e Vicenza e di Banca Patavina hanno sottoscritto una lettera d’intenti per dare avvio a un percorso aggregativo che, in caso di esito positivo degli approfondimenti richiesti, avrebbe efficacia a partire dal gennaio 2024. 

Si tratta di un’operazione strategica tra due BCC – la prima con sede a Fara Vicentino (VI)-Verona Cadidavid e la seconda a Piove Sacco (PD) – sane sotto il profilo economico-reddituale e patrimonialmente solide, che costituiscono istituti di riferimento nel rispettivo territorio di insediamento, in un contesto economico-sociale tra i più dinamici del Paese. 

L’operazione darebbe origine a una delle Banche di Credito Cooperativo di maggiori dimensioni, grazie ai 56 sportelli della BCC di Verona e Vicenza e ai 38 della Banca Patavina, in un territorio di competenza che non presenta sovrapposizioni e che si estende nelle province di Verona, Vicenza, Padova, Venezia, Treviso, Rovigo e nelle confinanti province di Trento e Mantova. La compagine sociale aggregata conterebbe oltre 29.000 soci tra privati e imprese. 

Entrambe le BCC sono appartenenti al Gruppo BCC Iccrea, il quarto gruppo bancario in Italia per attivi, cui aderiscono 120 BCC presenti in oltre 1.700 comuni italiani con quasi 2.500 sportelli.  

Banca delle Terre Venete presenta il nuovo Direttore Generale

In foto il Direttore generale Eugenio Adamo

Una banca in continua evoluzione, che cresce nella sua capacità di dare risposte, che riprogetta la sua organizzazione interna, che si dota di strumenti e risorse per essere al passo con i tempi. E che si interroga sul ruolo che potrà interpretare tra cinque anni, in una visione a medio termine che non si fermi al presente, ma che guardi al futuro.

Banca delle Terre Venete rilancia la sua capacità di sostegno al territorio con nuovi obiettivi strategici sfidanti. E alla vigilia della presentazione del nuovo Direttore generale rende noti gli ottimi dati dei primi nove mesi di attività.

“Il clima di incertezza pesa e riduce la capacità di programmazione e di investimento di famiglie e imprese- commenta il Presidente della Banca, Gianfranco Sasso. Ma abbiamo impostato per tempo il lavoro, per essere pronti e per dare il sostegno e il supporto necessario al tessuto sociale e produttivo che caratterizza il nostro territorio veneto. I risultati che abbiamo conseguito al 30 settembre ci danno il quadro di una banca in salute che può davvero fare la differenza: solida, efficiente, con dati eccellenti, tra l’altro riconosciuti da rapporti indipendenti pubblicati su prestigiose riviste. E tuttavia- conferma Sasso- non ci fermeremo a questi ottimi risultati, perché il margine di crescita ci obbliga ad un ulteriore salto di qualità”.

Eugenio Adamo, nuovo direttore generale di banca delle Terre Venete

Il nuovo Direttore è Eugenio Adamo, classe 1961 e viene dal mondo della cooperazione di credito.

Prima di entrare nella compagine della BCC è stato Chief Lending Officer del Gruppo Bancario Cooperativo Iccrea. Ha ricoperto incarichi di rilevo nelle società di riferimento del Gruppo, maturando una esperienza di circa 35 anni in ambito bancario e in particolare nel settore creditizio e degli affari.

Gli incarichi ricevuti hanno quasi sempre avuto per oggetto aree e unità di nuova costituzione su progetti spesso caratterizzati da elevata complessità organizzativa e manageriale nonché rilevanza strategica.

Proprio in questi ultimi giorni – prosegue Sasso- abbiamo accolto il nuovo Direttore generale, Eugenio Adamo, che potrà dare un valore aggiuntivo fondamentale per dare concretezza esecutiva agli obiettivi

che il nostro Consiglio di amministrazione si è posto- commenta il Presidente Sasso. Sabato 17 dicembre abbiamo organizzato un evento plenario con tutta la nostra struttura e sarà un momento di ascolto, di condivisione e di confronto costruttivo per definire le prossime tappe del nostro percorso”.

I tre pilastri che reggono la nuova sfida

Sono tre i pilastri su cui punta la Banca: la solidità interpretata dal patrimonio e da un’operatività crescente, la peculiarità di essere banca di relazione e la capacità di connotarsi come banca digitale.

“Da queste strutture portanti dell’orientamento strategico, si innestano le tre sfide della sostenibilità, dell’innovazione, delle nuove generazioni- spiega il Presidente. Sono questi gli obiettivi che ci impegneranno in un percorso di valori, dove il servizio al territorio non sia solo una risposta finanziaria, ma una consulenza a tutto tondo.

Mi piace pensare ad una Banca in cui sia motivante per tutti riconoscersi, dove si respiri tra soci, amministratori, dipendenti e collaboratori un senso forte di appartenenza- commenta il Presidente. Dove la nostra BCC sia uno strumento, ma anche un’opportunità, attrattiva di talenti, stimolante di proposte, anche nuove, anche controcorrente, utili e concrete. Stiamo lavorando proprio su questo”.

Solidità ed efficienza

I dati andamentali al 30 settembre confermano l’ottimo stato di salute della Banca, che opera con 58 sportelli nelle province di Vicenza, Treviso, Padova e Verona, vantando 14.300 soci e 120 mila clienti.

I crediti verso la clientela ammontano a 1,7 miliardi di euro e si mantengono stabili rispetto alla fine dell’anno precedente. Da inizio anno sono stati erogati finanziamenti ai soci e clienti per oltre 232 milioni di euro: di questi 112 milioni sono stati destinati alle famiglie e 120 milioni alle imprese.

“Banca delle Terre Venete ha continuato a privilegiare un’attenta politica sul credito, riducendo l’ammontare delle NPE ed aumentando ulteriormente la copertura del rischio” commenta il Presidente Sasso.

Il rapporto tra il credito deteriorato lordo ed il totale dei crediti (NPL ratio) si attesta al 5,26% (era pari al 6,13% al 31/12/2021), mentre lo stesso rapporto calcolato al netto delle rettifiche di valore (net NPL ratio) scende allo 0,95% (era al 1,03% a dicembre 2021). La copertura complessiva del rischio per i crediti deteriorati è pari all’ 83%, nettamente superiore alla media di sistema.

Stabile anche la raccolta diretta, che ammonta a 2,74 miliardi di euro, mentre la raccolta indiretta risente inevitabilmente degli effetti negativi di mercato derivanti dall’attuale contesto economico e finanziario.

La crescita operativa della Banca ha prodotto risultati positivi anche sul conto economico, con commissioni nette che si incrementano del 5,6% rispetto all’anno precedente ed con un margine di intermediazione che supera i 71 milioni di euro, rispetto ai 66 dello stesso periodo del 2021.

La banca si conferma particolarmente solida con un livello di mezzi propri pari a 313 milioni di euro ed un CET1 ratio del 24,9%.

Organizzazione e capacità di sostegno al territorio

E’ stata riprogettata l’area delle risorse umane, per lavorare sulle capacità delle persone, per disegnare ruoli e strategie, per rinsaldare i legami interni attraverso l’ascolto, il lavoro in squadra, la condivisione di obiettivi, di risultati, di offerta.

“Forti di quanto abbiamo costruito-conclude il Presidente Sasso- saremo vicini alle famiglie e alle imprese. Ci faremo trovare pronti e operativi, per supportare l’economia reale, incentivare piani di sviluppo orientati alla sostenibilità e ai criteri ESG; ma saremo propositivi verso i giovani, che per noi rimangono una risorsa fondamentale in una visione di lungo periodo”.