Assemblea dei Soci della Federazione Veneta delle Banche di Credito Cooperativo

Martedì 4 luglio ore 9.00 Verona, Palazzo della Gran Guardia

Leggere il presente e interpretare il futuro, puntando sui principi chiave che hanno ispirato la nascita e la diffusione delle prime Casse Rurali italiane, è un dovere preciso del nostro movimento, che guarda aventi con impegno e speranza.

A 140 anni dalla fondazione della prima esperienza di Cooperazione di Credito a Loreggia, nel nostro Veneto, la Federazione Veneta delle Banche di Credito Cooperativo ha organizzato per il 4 luglio a Verona un appuntamento di dialogo e di confronto non solo con le BCC del Veneto e del Friuli Venezia Giulia, ma anche con i rappresentanti istituzionali delle Federazioni regionali, del Credito Cooperativo nazionale e del Gruppo bancario cooperativo BCC Iccrea, oltre che con ospiti istituzionali e una piccola rappresentanza di imprenditori e della società civile.

Si tratta del primo appuntamento assembleare che la nostra Federazione promuove in presenza dopo le restrizioni dell’emergenza Covid e che segue di otto mesi il Convegno che abbiamo organizzato a Padova all’Aula Magna dell’Università, dove abbiamo invitato esponenti del mondo accademico, delle scienze, della filosofia e autorevoli esponenti delle Istituzioni.

L’evento che abbiamo voluto nel Palazzo della Gran Guardia a Verona traccerà i nuovi obiettivi del Credito Cooperativo nella sua vocazione storica, lanciando paradigmi d’attualità per quanto riguarda economia, aspetti socio-sanitari e della ricerca, culturali e di sostenibilità concreta.

Lo faremo attraverso alcuni ospiti che ci daranno spunti di conoscenza e di riflessione e che dialogheranno con noi, rimarcando dal loro punto di vista i temi sui quali le BCC sono già all’opera, ma che abbisognano di continuo confronto e di indirizzo.

La lectio magistralis sarà affidata al prof. Andrea Rinaldo, che recentemente è stato insignito del prestigioso “Nobel dell’Acqua”. Sarà un momento istituzionale che parte dal Veneto per includere le idee e le istanze che abbiamo percepito in altri appuntamenti assembleari del Credito Cooperativo in Italia, per riprendere e rilanciare con rinnovata energia gli argomenti che riguardano il futuro di tutti.

“Giovani da 140 anni”. A Loreggia per ricordare la nascita della prima Cassa Rurale. Non memoria, ma orgoglio del presente.

Il seminario è stato organizzato da Federcasse in coordinamento con la Federazione Veneta delle BCC, la Federazione del Nord Est e con la Banca di Credito Cooperativo di Roma che, dopo l’acquisizione nel 2015 di Banca Padovana, ha un proprio sportello a Loreggia.

Centoquaranta anni fa, il 20 giugno del 1883, a Loreggia nei pressi di Padova, nasceva la prima Cassa Rurale italiana ad opera di Leone Wollemborg. Oggi, sempre a Loreggia, il Credito Cooperativo ha voluto ricordare quella “innovativa, rivoluzionaria e lungimirante” intuizione, con un seminario, tenutosi proprio a Villa Wollemborg, dal titolo “Credito Cooperativo. Giovane da 140 anni”.

Il seminario è stato organizzato da Federcasse in coordinamento con la Federazione Veneta delle BCC, la Federazione del Nord Est e con la Banca di Credito Cooperativo di Roma che, dopo l’acquisizione nel 2015 di Banca Padovana, ha un proprio sportello a Loreggia.

“Oggi in Italia – ha detto il Presidente di Federcasse, Augusto dell’Erba nel corso del suo indirizzo di saluto – c’è ancora più bisogno di cooperazione di credito, di banche di comunità, di promozione della formula dell’auto-aiuto e della solidarietà economica nel “mentre” si fa impresa. Un patrimonio di “finanza civile” che oggi non si limita a rendere omaggio alle radici, ma guarda al futuro con ancora nuova voglia di incidere”.

LA PAROLA AI GIOVANI (SOCI) E NON SOLO.

Nel corso dell’evento – al quale hanno inviato messaggi di saluto il Presidente della Regione del Veneto Luca Zaia ed il Presidente del Consiglio Regionale della Regione del Veneto Roberto Ciambetti –  è stato presentato il “podcast dal vivo” a cura di Bank Station, gruppo di giovani podcaster esperti di finanza, dal titolo  “La vera finanza” cui si sono succeduti gli interventi di Francesco Polo (giovane changemaker  di “Economy of Francesco” e Direttore dell’Ufficio Pastorale Sociale e del Lavoro della Diocesi di Vittorio Veneto, sul tema “Le prospettive delle banche di comunità”) e di Alessandro Azzi (Presidente della Federazione Lombarda delle BCC e già Presidente di Federcasse) in un dialogo con Francesca Gambarotto (Docente di Economia Regionale all’Università di Padova) sui temi dell’economia circolare e sugli impatti sociali economici e culturali sempre più rilevanti del cambiamento climatico, nonché sul ruolo strategico delle Banche di Credito Cooperativo.

LA VOCE DEI GRUPPI BANCARI COOPERATIVI

A seguire, le riflessioni di Giuseppe Maino (Presidente BCC Banca Iccrea) e Carlo Antiga (Vice Presidente vicario Cassa Centrale Banca) che hanno ricordato il valore storico della cooperazione di credito e l’impegno delle BCC per le comunità locali, con sottolineature rispetto alla “responsabilità” che hanno coloro che incarnano ogni giorno la cooperazione di credito dentro le grandi sfide tecnologiche, di sviluppo digitale ed all’interno di cornici normative rigide e non proporzionali.

Sul palco anche le testimonianze di tre Giovani Soci delle BCC coordinati da Giulia Pittatore, referente dei giovani soci di banca d’Alba e componente del Comitato di Coordinamento Rete Nazionale Giovani Soci: Berardo Da Schio di Banca Veneto Centrale, Francesco Moretto di BCC Veronese, Stefano Fior della BCC di Roma.

Tra gli intervenuti, anche la Sindaca di Loreggia Manuela Marangon, mentre in sala erano presenti anche il Presidente della Prima Commissione della Regione del Veneto Luciano Sandonà e il Presidente della Camera di Commercio di Padova, Antonio Santocono.

A chiudere l’evento, l’intervento di Stefano Zamagni, economista dell’Università di Bologna. Presenti tra gli altri anche la professoressa Vera Negri Zamagni, il professor Pietro Cafaro e il professorRuggero Marconato.

Sosteneva Wollemborg: “La cooperativa è l’organizzazione spontanea di una pluralità di economie particolari, dominate da un comune bisogno, per esercitare collettivamente ed in modo autonomo la funzione imprenditoriale, che produce le specifiche prestazioni economiche atte a soddisfarlo”. Un’idea semplice ma rivoluzionaria: la forma di garanzia che veniva richiesta su un prestito era data dall’intera società cooperativa, intervenendo se questo non poteva essere restituito. Un progetto umano, generoso e altruista.

“L’esperienza storica – ha detto ancora il Presidente dell’Erba – ci dice che le BCC hanno, nel tempo ed oggi grazie anche al supporto dei Gruppi Bancari Cooperativi, consolidato il proprio ruolo di partner di imprese e famiglie nelle aree di operatività agendo spesso in maniera anticiclica. Con una conoscenza ineguagliabile del territorio e la relazione di lungo periodo con la clientela. Il loro apporto alla tenuta del sistema sociale è anche confermato da autorevoli studi scientifici che dimostrano, tra l’altro, che laddove operi una BCC si riducano le disuguaglianze di reddito e si favorisca l’inclusione”.

I “NUMERI” DELLE BANCHE DI CREDITO COOPERATIVO OGGI

Sono 225 le BCC e Casse Rurali in Italia, pari al 51,6% delle banche che operano nel nostro Paese (dati a marzo 2023) e in 723 Comuni rappresentano l’unica presenza bancaria. Gli impieghi economici lordi erogati dalle BCC alle imprese ammontano a 77,7 miliardi di euro: in particolare gli impieghi delle BCC rappresentano il 23,6% del totale dei crediti bancari alle imprese artigiane, il 22,8% alle attività legate al turismo, il 22,7% all’agricoltura, il 14,1% al settore delle costruzioni e attività immobiliari; l’11,2% al commercio.

“Centoquaranta anni fa – ha detto a sua volta il Direttore Generale di Federcasse, Sergio Gatti – non esisteva neanche un socio cooperatore del credito in Italia. Oggi sono 1 milione e 407 mila. Non c’era una lira di risparmio depositato. Oggi il risparmio complessivo supera i 188 miliardi di euro. I 32 soci fondatori non immaginavano neanche di poter aprire un giorno una filiale della Cassa che stavano per fondare. Oggi il Credito Cooperativo ha in pratica il 20% delle filiali bancarie nel secondo Paese manifatturiero d’Europa”.

 “Su quel “sentimento del bene comune” – ha concluso -, su quel voler bene alle persone con le quali aveva relazioni, Wollemborg fondò un modello capace di adattarsi a tutti i contesti, un metodo flessibile, ma esigente. Oggi guardiamo indietro per riuscire a vedere più avanti”.

Bcc Pordenonese E Monsile inaugura la filiale in una nuova sede a Treviso

Cerimonia partecipata e briosa quella del taglio del nastro venerdì sera in Borgo Mazzini per una sede comoda e spaziosa, che dialogherà con la città e con il territorio.

Servizio alle comunità, puntando sull’assistenza al tessuto imprenditoriale e al dinamismo di realtà produttive e commerciali, ma anche a privati, famiglie e al tessuto sociale del centro storico.

La sfida di BCC Pordenonese e Monsile per testimoniare i valori del Credito Cooperativo e la capacità di investire sul territorio si concretizza con l’apertura di una filiale a Treviso, che si sposta di qualche decina di metri e che diventa più comoda, più attrattiva, più tecnologica dal punto di vista operativo.

“Dopo oltre 10 anni di presenza a Treviso e dopo i risultati che abbiamo ottenuto in termini di presenza, di affiancamento e di relazione – spiega Paolo Loris Rambaldini, Presidente di BCC Pordenonese e Monsile- abbiamo valutato che fosse giunto il momento di investire per un ulteriore salto di qualità in centro città. Dove altri ritirano le loro insegne e i loro servizi, noi abbiamo invece trovato spazi per investire e per presidiare il territorio con professionalità e passione. Le imprese e i privati ci dimostrano fiducia, apprezzano il nostro approccio e i nostri prodotti”.

La nuova filiale che trasloca dal vecchio fabbricato e che trova valorizzazione al civico 5 di Borgo Mazzini, a fianco dello storico negozio dove iniziò l’attività la cicli Pinarello, è stata inaugurata la sera di venerdì 16 giugno alla presenza di tanti ospiti istituzionali e di tanta società civile, che hanno accolto con entusiasmo l’appuntamento del taglio del nastro.

L’Assessore comunale Andrea De Checchi, l’Assessore regionale al Turismo Federico Caner e l’europarlamentare Rosanna Conte hanno rimarcato la grande vocazione mutualistica e cooperativa della BCC, che assicura un’attenzione particolare ai soci e alla clientela in termini di ascolto, ma che è capace di essere vicina alle comunità sia nei momenti importanti, sia nelle piccole cose che creano cultura e solidarietà.

“Non siamo solo banca, siamo soprattutto partner e ci siamo sempre. Al rischio di desertificazione degli sportelli bancari nei territori – spiega Gianfranco Pilosio, Direttore generale della BCC- – rispondiamo con presidi e con il rafforzamento della nostra presenza non solo in centro, dove ci ampliamo, ma anche nei Comuni più piccoli, come a Cavallino Treporti e a Maniago dove nei mesi scorsi BCC Pordenonese e Monsile ha aperto ex novo delle filiali, mettendosi al servizio delle comunità con attenzione e capacità di ascolto”.

“Il locale – spiega il Vicedirettore Alessandro Darsiè – si sviluppa su due piani e assicura tutta la privacy necessaria ai nostri servizi di consulenza. Accanto alla filiale è situata un’ampia area adibita a parcheggio. Sarà una filiale ben presidiata da professionalità a tutto tondo per assicurare servizi qualificati di consulenza e di assistenza, con una squadra composta da 7 collaboratori. Al piano terra ci sarà lo sportello tradizionale e l’area dedicata ai clienti retail insieme ad uno spazio per esigenze di base, dotato di area self interna con due macchine per poter effettuare prelevamenti, versamenti e pagamenti. Al piano superiore abbiamo dotato la filiale di ampi spazi per la consulenza finanziaria, private, alle imprese e corporate, stabilendo qui la sede dell’area trevigiana della nostra banca.  Abbiano voluto attrezzare due sale per riunioni e collegamenti a distanza per ospitare meeting e riunioni operative da sedi esterne”.

“I nostri specialisti sono pronti ad assistere i clienti nelle proprie scelte finanziarie, di investimento ed assicurative- rilancia il dg Pilosio. L’ambiente è moderno e funzionale: è stata installata un’area Self con ATM evoluto, che permette di effettuare operazioni in modo sicuro e tranquillo dalle 6 del mattino all’una di notte, ben oltre l’orario di apertura degli sportelli”.

A Loreggia un Seminario per ricordare la costituzione della prima Cassa Rurale italiana

L’evento organizzato da Federcasse in coordinamento con la Federazione Veneta delle BCC, la Federazione del Nord Est e con la Banca di Credito Cooperativo di Roma che, dopo l’acquisizione nel 2015 di Banca Padovana, ha un proprio sportello a Loreggia.

140 anni dalla costituzione della prima Cassa Rurale italiana saranno ricordati  martedì 20 giugno nel corso di un Seminario che si svolgerà presso Villa Wollemborg a Loreggia (Padova), dove nel 1883, nella stessa data, il giovane “filantropo” ed economista Leone Wollemborg  costituì la prima cooperativa di credito italiana.

Si tratta di un anniversario particolarmente significativo per il Credito Cooperativo, occasione per valorizzare le radici storiche, le ragioni ideali e lo spirito ancora oggi di grandissima attualità, con i quali si avviò in Italia un poderoso processo di diffusione di “banche di comunità” con finalità mutualistiche e che, a partire dalla Enciclica Rerum Novarum di Papa Leone XIII (1891), sarebbe poi stato caratterizzato da una marcata matrice valoriale ispirata ai valori del Magistero sociale.

“Villa Wollemborg” a Loreggia (Padova)

Il tema scelto per l’evento di Loreggia, “Credito Cooperativo. Giovane da 140 anni” vuole, da un lato,  rendere giusto omaggio e riconoscimento ai quei “pionieri” che in una Italia povera – nella quale i contadini, spesso costretti a emigrare e vittime degli usurai, non avevano accesso al credito – innescò un percorso originale di riscatto sociale e di crescita delle comunità e, dall’altro, ragionare sul presente e sulle prospettive della “mutualità bancaria” (dimostratasi uno strumento essenziale per lo sviluppo dei territori, per la diffusione della democrazia economica e per l’inclusione finanziaria), soprattutto in un’ottica inter-generazionale.

L’evento di Loreggia (che si svolgerà dalle ore 10.00 alle 13.00) è organizzato da Federcasse (la Federazione Italiana delle Banche di Credito Cooperativo e Casse Rurali) in coordinamento con la Federazione Veneta delle BCC, la Federazione del Nord Est e con la Banca di Credito Cooperativo di Roma che,  dopo l’acquisizione nel 2015 di Banca Padovana, ha un proprio sportello a Loreggia.

Il sentimento del bene comune. Scritti e discorsi scelti del fondatore  della prima Cassa Rurale italiana (1883-1929) – Ecra
La copertina del volume che riporta alcuni scritti scelti di Leone Wollemborg edito da ECRA (2013)

Dopo l’intervento di apertura del Presidente di Federcasse Augusto dell’Erba e la performance dei giovani podcaster di “Bank Station” sulla figura di Wollemborg (che avrebbe poi ricoperto anche il ruolo di Ministro delle Finanze nel Governo Zanardelli), il programma prevede l’intervento di Francesco Polo (giovane changemaker  “Economy of Francesco” e Direttore dell’Ufficio Pastorale Sociale e del Lavoro della Diocesi di Conegliano Veneto, sul tema “Le prospettive delle banche di comunità”) e un dialogo tra Francesca Gambarotto (Docente di Economia Regionale all’Università di Padova) e Alessandro Azzi (Presidente della Federazione Lombarda delle BCC e già Presidente di Federcasse).

A seguire, le riflessioni di Giuseppe Maino (Presidente BCC Iccrea) e Carlo Antiga (Vice Presidente vicario Cassa Centrale Banca) sul tema “Radici e nuovi rami” e le testimonianze di tre giovani soci delle BCC.

Sono previste inoltre le partecipazioni della Sindaca di Loreggia, Manuela Marangon e  di altre Autorità regionali e nazionali.

Fondazione Banche di Credito Cooperativo della Provincia di Vicenza e Fondazione QuVi insieme per le fragilità

Il 31 maggio a Vicenza siglato il protocollo di collaborazione tra la Fondazione di Comunità Vicentina per la Qualità di Vita e la Fondazione delle Banche di Credito Cooperativo della Provincia di Vicenza per il sostegno al FONDO FRAGILITA’ nei Comuni della Provincia di Vicenza.

Un protocollo d’intesa per collaborare insieme nella prevenzione e nel sostegno alle fragilità nell’ambiente familiare per una progettualità più ampia e inclusiva in tutto il territorio della provincia di Vicenza. E’ il documento firmato stamattina nel corso di una conferenza stampa in cui è stato presentato il nuovo rapporto di collaborazione tra Enti per la presa in cura sociale del territorio.

La firma del protocollo e i presenti

Presenti Giancarlo Bersan, Presidente della Fondazione Banche di Credito Cooperativo della Provincia di Vicenza, Sante Bressan, Presidente di Fondazione QuVi, Franco Balzi, presidente della conferenza dei sindaci dell’Aulss7, Pietro Menegozzo (Presidente) e Alberto Carollo (Responsabile del progetto “Reti di Vicinanza Solidale”)- delle Cooperativa Sociale Radicà, Silvano Zaramella (Presidente) e Davide Babetto (Referente progetto “Incroci di Famiglia”) della Cooperativa sociale La Vigna. Presenti inoltre i referenti delle 5 Banche di Credito Cooperativo socie della Fondazione. Oltre a Giancarlo Bersan, Presidente BCC Vicentino-Pojana Maggiore, Gaetano Marangoni, Presidente di Banca del Veneto Centrale, Renato Zanoni, Vicepresidente BVR Banca, Ivano Pellizzari, Consigliere di Banca delle Terre Venete e Giorgio Sandini, Consigliere di BCC Verona e Vicenza.

L’iniziativa in tutta la provincia di Vicenza

La Fondazione di Comunità Vicentina per la Qualità di Vita QuVi ETS ha accolto la disponibilità della Fondazione Banche di Credito Cooperativo della Provincia di Vicenza per lavorare insieme a progetti che già hanno dimostrato la loro utilità sociale nel corso dell’ultimo triennio.

“Abbiamo sostenuto due progetti di assistenza alle famiglie con minori in condizione di fragilità – spiega Sante Bressan, Presidente della Fondazione QuVi. Si tratta spesso di famiglie mono-genitoriali o di situazioni in cui riscontriamo l’assenza di rete parentale, laddove invece è necessario seguire i minori con bisogni di assistenza per il loro equilibrato sviluppo – continua Bressan. Abbiamo attivato con risorse proprie un FONDO FRAGILITA’ per sostenere le azioni di due progetti attivi nei Comuni dell’Alto Vicentino e di quelli del Distretto Est dell’AULSS 8, gestiti dalle Cooperative Radicà e La Vigna.

Ora questa progettualità sta producendo gli effetti che avevamo sperato, ovvero quelli di ridurre il rischio di istituzionalizzazione di molti casi, evitando la disgregazione delle famiglie e riducendo il costo che sarebbe gravato sulla finanza pubblica per il sostegno delle rette. Le Aulss coinvolte e la stessa Regione Veneto hanno espresso molto interesse per questo progetto – continua Sante Bressan- identificandolo come un modello da proporre nel proprio territorio. L’impatto dei risultati ha determinato uno sviluppo della domanda di intervento ed una richiesta di adesione di alcuni Comuni vicini, fino ad oggi non coinvolti. Per questo avevamo necessità di coinvolgere un partner importante, che ci desse la possibilità di intensificare i nostri sforzi, di fare rete in altri territori e di esportare un modello virtuoso”.

L’impegno della Fondazione delle Banche di Credito Cooperativo della Provincia di Vicenza

“Abbiamo appreso dei risultati di questa azione sul territorio e ci siamo appassionati a questo progetto- spiega il Presidente della Fondazione Banche di Credito Cooperativo della Provincia di Vicenza, Giancarlo Bersan. L’articolo 2 degli Statuti delle nostre BCC ci esorta a favorire attraverso l’attività bancaria il miglioramento delle condizioni non soltanto economiche delle comunità in cui operiamo, ma anche di quelle sociali, culturali e di salvaguardia dei valori del mutuo soccorso e della cooperazione. Proprio da qui e da una rinnovato slancio della nostra Fondazione, che riunisce 5 Banche di Credito Cooperativo di due gruppi bancari diversi, ovvero aderenti al Gruppo Bancario Iccrea e al Gruppo Cassa Centrale, siamo partiti per dare il nostro sostegno al Fondo per le fragilità, che quindi coprirà tutto il territorio vicentino. Sosterremo questo progetto – continua Bersan- affiancando questo nostro impegno, per quanto possibile, ad altre progettualità, che seguiamo da anni ovvero la formazione degli studenti su temi importanti come l’educazione stradale d’intesa con la Prefettura e altri soggetti pubblici e privati, la collaborazione per il Fondo Antiusura con la Fondazione Tovini e i sostegni di vicinanza e altre progettualità di ampio respiro con Caritas diocesana vicentina”.

Con la firma del contratto di collaborazione la Fondazione delle Banche di Credito Cooperativo della Provincia di Vicenza metterà a disposizione del Fondo Fragilità i 67 mila euro, che servono per coprire i costi progettuali e quindi per rilanciare l’attività delle cooperative partner della Fondazione QuVi per le azioni intraprese. I risultati sono importanti sotto il profilo numerico.

Risultati ottenuti e nuovi obiettivi

Sono attualmente più di 50 i volontari partecipanti attivi alle Reti, mentre in totale sono stati attivati 25 supporti con 35 volontari direttamente coinvolti. I supporti attivati a sostegno di 32 minori e 12 adulti sono stati integrati da un laboratorio artistico rivolto a 7 donne afgane richiedenti asilo.

Le collaborazioni attive per i supporti attivati coinvolgeranno la scuola, altre associazioni del territorio, lo sportello Family Hub, gli uffici dei servizi sociali comunali, gli uffici delle Aulss 7 e 8. Sono finora 80 le persone hanno partecipato a momenti di sensibilizzazione e formazione e nel prosieguo della progettualità potranno aumentare.

Gli interventi di vicinanza solidale che vengono attivati dalle reti sono di diverse tipologie.

“Promuoviamo momenti relazionali con adulti soli, supporto nello studio della patente dell’auto, tandem linguistici per l’apprendimento della lingua italiana per mamme straniere sole, supporto nei compiti e nell’apprendimento di bambini in situazioni familiari di temporanea fragilità – spiega ancora Sante Bressan; ma anche  promozione della socializzazione di bambini in situazione di povertà culturale attraverso la proposta di momenti esperienziali e ludici nel territorio e supporto nella gestione quotidiana dei figli, ad esempio attraverso accompagnamenti di minori da servizi di doposcuola a casa o da casa ad incontri con logopediste o psicologhe dei servizi sociali. Questa attività, che necessariamente va fatta in rete – conclude il Presidente della Fondazione QuVi – ha l’obiettivo di creare una comunità unita, attenta ai bisogni, solidale e consapevole. La collaborazione con la Fondazione delle Banche di Credito Cooperativo della Provincia di Vicenza ci consentirà di stimolare le connessioni tra le reti, i servizi, le amministrazioni comunali, alimentando fiducia e migliorando la qualità di vita vissuta e percepita nel nostro territorio”.