A Treviso con “Camminare per la Vita”, per dare un segno di vicinanza concreto ai bambini che lottano per guarire

Al via domenica 17 settembre la VII edizione dell’appuntamento trevigiano che dal 2017 ad oggi ha destinato 245.957 euro a sostegno di progetti di cura e ricerca pediatrica

È stata presentata oggi in Sala Affreschi del Palazzo Rinaldi, alla presenza del Sindaco della Città e del Presidente della Provincia, la VII edizione di Camminare per la Vita, in programma per domenica 17 settembre al Parco Sant’Artemio (Sede della Provincia di Treviso) a partire dalle ore 8.00.

Le aspettative per questo evento non rimarranno certamente deluse anche quest’anno. Viene infatti confermata la formula della partenza libera, dalle 9.00 alle 10.00, che tanto è stata apprezzata dai partecipanti nelle scorse edizioni. Nuovi i due percorsi di 4 e 10 km (liberamente accessibili) che condurranno i runners ed i camminatori a percorrere quest’anno le vie e piazze cittadine, tra cui Viale Vittorio Veneto, e ad attraversare, nella parte finale del percorso, il Parco dello Storga, rigogliosa riserva naturale trevigiana.

L’evento è accompagnato da tante attività gratuite da svolgere all’interno del Parco della Provincia sin dalle ore 8.00 della mattina di domenica: lezioni di Taiji quan e Qi gong, per dare carica alla giornata o per rilassarsi a fine camminata, laboratori di pittura anche per adulti, pattinaggio in linea e Camminata metabolica, Corso di educazione stradale per piccoli pedalatori con rilascio di patentino firmato da Presidente della Provincia, Sindaco e Polizia Stradale. Si potrà anche effettuare uno screening visivo a cura di ottici specializzati. 

Non mancano i break con caffè, brioche e gelato sia lungo il percorso che nel parco, omaggio delle aziende partner.

Ad accompagnare le varie attività sarà tanta musica dal vivo: note di chitarra classica avvolgeranno la Chiesa della Madonnetta, la Banda A. Gagno di Villorba in formazione orchestrale accoglierà i camminatori al loro arrivo, Sax e Tastiera di Spazio Musica.le 2.0 allieteranno il momento del pranzo e nel primo pomeriggio il Coro Voci del Sile si esibirà con il proprio repertorio unico. 

Rinnovata la possibilità di pranzare tutti in compagnia all’interno del Parco con il cestino picnic (prenotabile in loco sin dalle ore 8.00) o con il pranzo portato da casa.

Rinnoviamo anche quest’anno con grande soddisfazione l’appuntamento con la nuova edizione di Camminare per la Vita, che coinvolgerà domenica 17 settembre migliaia di cittadine e cittadini per una giornata all’aperto negli spazi del Sant’Artemio, sede della Provincia di Treviso, e del Parco della Storga –sottolinea Stefano Marcon, Presidente della Provincia di Trevisol’iniziativa, che quest’anno propone due novità con i percorsi da 4 e 10 km completamente ridisegnati rispetto agli anni precedenti, raggiunge sempre straordinari livelli di partecipazione da parte della comunità, che coglie l’occasione per vivere un’esperienza all’insegna della socialità unita alle buone abitudini del movimento e dello sport, alla scoperta delle bellezze del polmone verde del nostro territorio nella Città capoluogo: il Parco della Storga, con le sue risorgive e il patrimonio floro-faunistico. La Provincia, che supporta l’evento dandone il patrocinio e mettendo a disposizione gli spazi del Parco in sicurezza, è lieta di supportare tutte le attività e i progetti che, come Camminare per la Vita, sono opportunità per tutte e per tutti di scoprire angoli della Storga inediti e da valorizzare. L’impegno della Provincia va proprio in questo senso: come Ente ci occupiamo di tutelare le caratteristiche ambientali uniche del Parco e, in collaborazione con l’università di Padova, di mantenere un equilibrio tra il suo stato naturale e la fruibilità in totale sicurezza dei cittadini. Ringrazio dunque il Comune di Treviso per il consolidato supporto e, naturalmente, Sciare per la Vita ODV, con tutta la squadra di organizzatori, che negli anni hanno portato avanti questo progetto con cura, passione e sensibilità, vista la mission benefica e solidale dell’evento”

Ideato come invito a fare movimento e ad adottare abitudini di vita sane, Camminare per la vita si conferma oggi più che mai una opportunità di viaggio nel territorio trevigiano ed una occasione per provare nuove attività sportive e ricreative, oltre che occasione di divertimento e benessere, ma soprattutto di vera solidarietà.

Camminare per la vita è un appuntamento ormai consolidato e un giorno di festa per l’intera città che in questa occasione, fra sport, musica e attività per tutti, riafferma i suoi valori, la solidarietà al senso di appartenenza alla comunità“, queste le parole del Sindaco di Treviso Mario Conte. “Deborah Compagnoni e la grande squadra di volontari che l’accompagna in questo lodevole progetto hanno saputo portare un evento in grado di sensibilizzare, raccontare e creare un contesto di gioia e partecipazione in mezzo alla natura, unendo la bellezza e la vivacità del nostro contesto a un’occasione per sostenere iniziative benefiche“.

Come ogni anno, tutto il contributo proveniente da iscrizioni e distribuzione cestini pic-nic, come le ulteriori donazioni provenienti da sostenitori ed aziende partners, che sempre più numerosi ogni anno scelgono di sostenere Camminare per la vita, sono interamente devoluti ai progetti prescelti, che sono, in via principale, i progetti di ricerca e cura pediatrica condotti da Fondazione Città della Speranza. Per l’edizione 2023 Camminare per la vita ha scelto inoltre di continuare a sostenere la attività di supporto psicologico offerto dalla Associazione Il Filo di Simo in favore di adolescenti e giovani, e di finanziare direttamente il progetto di D-3kking 24 in favore di minore affetti da diabete di tipo1, che per il terzo anno consecutivo verrà curato e seguito dalla dr.ssa Anna Corò dell’Ospedale Ca’ Foncello  

Oltre 245mila euro è l’importo devoluto da Camminare della vita ai progetti scelti dalla prima edizione del 2017 ad oggi. Un dato notevole, frutto del grande lavoro di raccolta, sinergia e coordinamento svolto dagli organizzatori che operano in via del tutto gratuita al pari di tutti gli altri volontari.  

«Sono quasi 60 (59 per l’esattezza) le realtà imprenditoriali ed associative che siamo riusciti a coinvolgere nella organizzazione dell’evento e nella raccolta fondi diretta a sostenere Città della Speranza, insieme ad ulteriori due progetti di cura e sostegno condotti dalla Associazione il Filo di Simo e dalla dr.ssa Anna Corò –sottolinea Deborah Compagnoni Anche quest’anno si sono rinnovate importanti collaborazioni e di nuove ne sono sorte, così da rendere la giornata di domenica sempre più ricca di attività e soprattutto per raggiungere un risultato benefico sempre più importante”.

E nuova e davvero particolare è la collaborazione nata quest’anno con BCC Pordenonese e Monsile. “Che BCC Pordenonese e Monsile abbia attenzione per le iniziative locali ed in particolare quelle solidali nei 120 comuni in cui è operativa con le sue 58 filiali è un dato di fatto, il valore dei contributi benefici stanziati in questi anni, diversi milioni, lo esprime molto bene –spiega il Presidente di BCC Pordenonese e Monsile, Loris Paolo Rambaldini, presente alla conferenza stampa insieme al Vice Presidente Vicario Daniele MariniCon gli organizzatori di questa splendida manifestazione ci siamo subito intesi, a noi come a loro sta a cuore il territorio Trevigiano, il sociale, il tessuto produttivo e associativo locale, pertanto è stato naturale prendere parte attivamente, e non solo economicamente,  a questa grande iniziativa di solidarietà. Per l’occasione giovedì 14 e venerdì 15 la nostra nuova filiale BCC Pordenonese e Monsile nel cuore di Treviso, Borgo Giuseppe Mazzini 5, diventerà punto ritiro T-Shirt di Camminare per la vita e non mancherà una importante donazione voluta da tutto il Consiglio di Amministrazione della BCC Pordenonese e Monsile, a sottolineare il forte e concreto impegno nel sociale in tutti i territori di competenza”.

Sarà possibile iscriversi (ma per i bambini sotto i 12 anni non è necessaria alcuna iscrizione) fino a domenica 17 settembre presso i punti di iscrizione elencati su FB/IG e (a partire alle ore 8.00) presso il Parco Sant’Artemio – Sede Provincia, in cui si svolgerà la attesa festa, perché Camminare per la vita… (come ricordano sempre gli organizzatori) non è solo una camminata! 

Per avere ulteriori informazioni è sufficiente consultare il sito www.camminareperlavita.it o le pagine Facebook e Instagram @CamminareperlaVita . L’evento gode del patrocinio di Regione del Veneto, Provincia di Treviso e Città di Treviso.

Assemblea dei Soci della Federazione Veneta delle Banche di Credito Cooperativo

Martedì 4 luglio ore 9.00 Verona, Palazzo della Gran Guardia

Leggere il presente e interpretare il futuro, puntando sui principi chiave che hanno ispirato la nascita e la diffusione delle prime Casse Rurali italiane, è un dovere preciso del nostro movimento, che guarda aventi con impegno e speranza.

A 140 anni dalla fondazione della prima esperienza di Cooperazione di Credito a Loreggia, nel nostro Veneto, la Federazione Veneta delle Banche di Credito Cooperativo ha organizzato per il 4 luglio a Verona un appuntamento di dialogo e di confronto non solo con le BCC del Veneto e del Friuli Venezia Giulia, ma anche con i rappresentanti istituzionali delle Federazioni regionali, del Credito Cooperativo nazionale e del Gruppo bancario cooperativo BCC Iccrea, oltre che con ospiti istituzionali e una piccola rappresentanza di imprenditori e della società civile.

Si tratta del primo appuntamento assembleare che la nostra Federazione promuove in presenza dopo le restrizioni dell’emergenza Covid e che segue di otto mesi il Convegno che abbiamo organizzato a Padova all’Aula Magna dell’Università, dove abbiamo invitato esponenti del mondo accademico, delle scienze, della filosofia e autorevoli esponenti delle Istituzioni.

L’evento che abbiamo voluto nel Palazzo della Gran Guardia a Verona traccerà i nuovi obiettivi del Credito Cooperativo nella sua vocazione storica, lanciando paradigmi d’attualità per quanto riguarda economia, aspetti socio-sanitari e della ricerca, culturali e di sostenibilità concreta.

Lo faremo attraverso alcuni ospiti che ci daranno spunti di conoscenza e di riflessione e che dialogheranno con noi, rimarcando dal loro punto di vista i temi sui quali le BCC sono già all’opera, ma che abbisognano di continuo confronto e di indirizzo.

La lectio magistralis sarà affidata al prof. Andrea Rinaldo, che recentemente è stato insignito del prestigioso “Nobel dell’Acqua”. Sarà un momento istituzionale che parte dal Veneto per includere le idee e le istanze che abbiamo percepito in altri appuntamenti assembleari del Credito Cooperativo in Italia, per riprendere e rilanciare con rinnovata energia gli argomenti che riguardano il futuro di tutti.

“Giovani da 140 anni”. A Loreggia per ricordare la nascita della prima Cassa Rurale. Non memoria, ma orgoglio del presente.

Il seminario è stato organizzato da Federcasse in coordinamento con la Federazione Veneta delle BCC, la Federazione del Nord Est e con la Banca di Credito Cooperativo di Roma che, dopo l’acquisizione nel 2015 di Banca Padovana, ha un proprio sportello a Loreggia.

Centoquaranta anni fa, il 20 giugno del 1883, a Loreggia nei pressi di Padova, nasceva la prima Cassa Rurale italiana ad opera di Leone Wollemborg. Oggi, sempre a Loreggia, il Credito Cooperativo ha voluto ricordare quella “innovativa, rivoluzionaria e lungimirante” intuizione, con un seminario, tenutosi proprio a Villa Wollemborg, dal titolo “Credito Cooperativo. Giovane da 140 anni”.

Il seminario è stato organizzato da Federcasse in coordinamento con la Federazione Veneta delle BCC, la Federazione del Nord Est e con la Banca di Credito Cooperativo di Roma che, dopo l’acquisizione nel 2015 di Banca Padovana, ha un proprio sportello a Loreggia.

“Oggi in Italia – ha detto il Presidente di Federcasse, Augusto dell’Erba nel corso del suo indirizzo di saluto – c’è ancora più bisogno di cooperazione di credito, di banche di comunità, di promozione della formula dell’auto-aiuto e della solidarietà economica nel “mentre” si fa impresa. Un patrimonio di “finanza civile” che oggi non si limita a rendere omaggio alle radici, ma guarda al futuro con ancora nuova voglia di incidere”.

LA PAROLA AI GIOVANI (SOCI) E NON SOLO.

Nel corso dell’evento – al quale hanno inviato messaggi di saluto il Presidente della Regione del Veneto Luca Zaia ed il Presidente del Consiglio Regionale della Regione del Veneto Roberto Ciambetti –  è stato presentato il “podcast dal vivo” a cura di Bank Station, gruppo di giovani podcaster esperti di finanza, dal titolo  “La vera finanza” cui si sono succeduti gli interventi di Francesco Polo (giovane changemaker  di “Economy of Francesco” e Direttore dell’Ufficio Pastorale Sociale e del Lavoro della Diocesi di Vittorio Veneto, sul tema “Le prospettive delle banche di comunità”) e di Alessandro Azzi (Presidente della Federazione Lombarda delle BCC e già Presidente di Federcasse) in un dialogo con Francesca Gambarotto (Docente di Economia Regionale all’Università di Padova) sui temi dell’economia circolare e sugli impatti sociali economici e culturali sempre più rilevanti del cambiamento climatico, nonché sul ruolo strategico delle Banche di Credito Cooperativo.

LA VOCE DEI GRUPPI BANCARI COOPERATIVI

A seguire, le riflessioni di Giuseppe Maino (Presidente BCC Banca Iccrea) e Carlo Antiga (Vice Presidente vicario Cassa Centrale Banca) che hanno ricordato il valore storico della cooperazione di credito e l’impegno delle BCC per le comunità locali, con sottolineature rispetto alla “responsabilità” che hanno coloro che incarnano ogni giorno la cooperazione di credito dentro le grandi sfide tecnologiche, di sviluppo digitale ed all’interno di cornici normative rigide e non proporzionali.

Sul palco anche le testimonianze di tre Giovani Soci delle BCC coordinati da Giulia Pittatore, referente dei giovani soci di banca d’Alba e componente del Comitato di Coordinamento Rete Nazionale Giovani Soci: Berardo Da Schio di Banca Veneto Centrale, Francesco Moretto di BCC Veronese, Stefano Fior della BCC di Roma.

Tra gli intervenuti, anche la Sindaca di Loreggia Manuela Marangon, mentre in sala erano presenti anche il Presidente della Prima Commissione della Regione del Veneto Luciano Sandonà e il Presidente della Camera di Commercio di Padova, Antonio Santocono.

A chiudere l’evento, l’intervento di Stefano Zamagni, economista dell’Università di Bologna. Presenti tra gli altri anche la professoressa Vera Negri Zamagni, il professor Pietro Cafaro e il professorRuggero Marconato.

Sosteneva Wollemborg: “La cooperativa è l’organizzazione spontanea di una pluralità di economie particolari, dominate da un comune bisogno, per esercitare collettivamente ed in modo autonomo la funzione imprenditoriale, che produce le specifiche prestazioni economiche atte a soddisfarlo”. Un’idea semplice ma rivoluzionaria: la forma di garanzia che veniva richiesta su un prestito era data dall’intera società cooperativa, intervenendo se questo non poteva essere restituito. Un progetto umano, generoso e altruista.

“L’esperienza storica – ha detto ancora il Presidente dell’Erba – ci dice che le BCC hanno, nel tempo ed oggi grazie anche al supporto dei Gruppi Bancari Cooperativi, consolidato il proprio ruolo di partner di imprese e famiglie nelle aree di operatività agendo spesso in maniera anticiclica. Con una conoscenza ineguagliabile del territorio e la relazione di lungo periodo con la clientela. Il loro apporto alla tenuta del sistema sociale è anche confermato da autorevoli studi scientifici che dimostrano, tra l’altro, che laddove operi una BCC si riducano le disuguaglianze di reddito e si favorisca l’inclusione”.

I “NUMERI” DELLE BANCHE DI CREDITO COOPERATIVO OGGI

Sono 225 le BCC e Casse Rurali in Italia, pari al 51,6% delle banche che operano nel nostro Paese (dati a marzo 2023) e in 723 Comuni rappresentano l’unica presenza bancaria. Gli impieghi economici lordi erogati dalle BCC alle imprese ammontano a 77,7 miliardi di euro: in particolare gli impieghi delle BCC rappresentano il 23,6% del totale dei crediti bancari alle imprese artigiane, il 22,8% alle attività legate al turismo, il 22,7% all’agricoltura, il 14,1% al settore delle costruzioni e attività immobiliari; l’11,2% al commercio.

“Centoquaranta anni fa – ha detto a sua volta il Direttore Generale di Federcasse, Sergio Gatti – non esisteva neanche un socio cooperatore del credito in Italia. Oggi sono 1 milione e 407 mila. Non c’era una lira di risparmio depositato. Oggi il risparmio complessivo supera i 188 miliardi di euro. I 32 soci fondatori non immaginavano neanche di poter aprire un giorno una filiale della Cassa che stavano per fondare. Oggi il Credito Cooperativo ha in pratica il 20% delle filiali bancarie nel secondo Paese manifatturiero d’Europa”.

 “Su quel “sentimento del bene comune” – ha concluso -, su quel voler bene alle persone con le quali aveva relazioni, Wollemborg fondò un modello capace di adattarsi a tutti i contesti, un metodo flessibile, ma esigente. Oggi guardiamo indietro per riuscire a vedere più avanti”.

A Loreggia un Seminario per ricordare la costituzione della prima Cassa Rurale italiana

L’evento organizzato da Federcasse in coordinamento con la Federazione Veneta delle BCC, la Federazione del Nord Est e con la Banca di Credito Cooperativo di Roma che, dopo l’acquisizione nel 2015 di Banca Padovana, ha un proprio sportello a Loreggia.

140 anni dalla costituzione della prima Cassa Rurale italiana saranno ricordati  martedì 20 giugno nel corso di un Seminario che si svolgerà presso Villa Wollemborg a Loreggia (Padova), dove nel 1883, nella stessa data, il giovane “filantropo” ed economista Leone Wollemborg  costituì la prima cooperativa di credito italiana.

Si tratta di un anniversario particolarmente significativo per il Credito Cooperativo, occasione per valorizzare le radici storiche, le ragioni ideali e lo spirito ancora oggi di grandissima attualità, con i quali si avviò in Italia un poderoso processo di diffusione di “banche di comunità” con finalità mutualistiche e che, a partire dalla Enciclica Rerum Novarum di Papa Leone XIII (1891), sarebbe poi stato caratterizzato da una marcata matrice valoriale ispirata ai valori del Magistero sociale.

“Villa Wollemborg” a Loreggia (Padova)

Il tema scelto per l’evento di Loreggia, “Credito Cooperativo. Giovane da 140 anni” vuole, da un lato,  rendere giusto omaggio e riconoscimento ai quei “pionieri” che in una Italia povera – nella quale i contadini, spesso costretti a emigrare e vittime degli usurai, non avevano accesso al credito – innescò un percorso originale di riscatto sociale e di crescita delle comunità e, dall’altro, ragionare sul presente e sulle prospettive della “mutualità bancaria” (dimostratasi uno strumento essenziale per lo sviluppo dei territori, per la diffusione della democrazia economica e per l’inclusione finanziaria), soprattutto in un’ottica inter-generazionale.

L’evento di Loreggia (che si svolgerà dalle ore 10.00 alle 13.00) è organizzato da Federcasse (la Federazione Italiana delle Banche di Credito Cooperativo e Casse Rurali) in coordinamento con la Federazione Veneta delle BCC, la Federazione del Nord Est e con la Banca di Credito Cooperativo di Roma che,  dopo l’acquisizione nel 2015 di Banca Padovana, ha un proprio sportello a Loreggia.

Il sentimento del bene comune. Scritti e discorsi scelti del fondatore  della prima Cassa Rurale italiana (1883-1929) – Ecra
La copertina del volume che riporta alcuni scritti scelti di Leone Wollemborg edito da ECRA (2013)

Dopo l’intervento di apertura del Presidente di Federcasse Augusto dell’Erba e la performance dei giovani podcaster di “Bank Station” sulla figura di Wollemborg (che avrebbe poi ricoperto anche il ruolo di Ministro delle Finanze nel Governo Zanardelli), il programma prevede l’intervento di Francesco Polo (giovane changemaker  “Economy of Francesco” e Direttore dell’Ufficio Pastorale Sociale e del Lavoro della Diocesi di Conegliano Veneto, sul tema “Le prospettive delle banche di comunità”) e un dialogo tra Francesca Gambarotto (Docente di Economia Regionale all’Università di Padova) e Alessandro Azzi (Presidente della Federazione Lombarda delle BCC e già Presidente di Federcasse).

A seguire, le riflessioni di Giuseppe Maino (Presidente BCC Iccrea) e Carlo Antiga (Vice Presidente vicario Cassa Centrale Banca) sul tema “Radici e nuovi rami” e le testimonianze di tre giovani soci delle BCC.

Sono previste inoltre le partecipazioni della Sindaca di Loreggia, Manuela Marangon e  di altre Autorità regionali e nazionali.

Turismo, venti di ripresa

BCC Pordenonese e Monsile organizza un incontro a Caorle per gli operatori del turismo nell’ambito della Fiera dell’Alto Adriatico. Investimenti in crescita per la BCC e opportunità che le imprese turistiche non dovrebbero lasciarsi sfuggire nel 2023. Focus particolare sulle risorse del PNRR e sulla consulenza strategica per gli imprenditori clienti della BCC.

Un evento dedicato agli albergatori, ai ristoratori e agli altri professionisti del settore turistico del territorio per illustrare l’offerta che la BCC, in sinergia con le strutture centrali del Gruppo BCC Iccrea, propone agli operatori del comparto.

BCC Pordenonese e Monsile lancia a Caorle alla Fiera dell’Alto Adriatico un messaggio incoraggiante per un settore in forte ripresa dopo gli effetti devastanti delle chiusure in tempo di pandemia.

“Chiusure- come ha sottolineato il Presidente della BCC, Antonio Zamberlan, che hanno messo a dura prova la tenuta del sistema, generando una stagnazione disastrosa. In quel momento era necessario trovare gli strumenti per resistere, mentre oggi il turismo deve correre e non c’è tempo da perdere. Quello che abbiamo voluto trasmettere in questo evento ai nostri partners del settore alberghiero, della ristorazione e agli operatori del turismo è la nostra disponibilità in questo momento ad investire con strumenti e leve diverse di sviluppo”.

“BCC Pordenonese e Monsile è la prima banca del Gruppo BCC per presenza territoriale nel litorale adriatico – rimarca Gianfranco Pilosio, Direttore generale della Banca- e questo ci dà modo di essere interlocutori territoriali seri e affidabili. Conosciamo bene il settore, tant’è che dal 2020 al 2022 sono cresciuti sia il numero delle imprese del settore clienti, circa 600 tra alberghi ed esercizi pubblici, sia il volume degli impieghi vivi destinati per la quota investimenti. Nel 2022 – spiega Pilosio- parliamo di un incremento del 25%, che dà conto del fermento che ha animato il settore localmente negli ultimi mesi”.

Le opportunità sono diverse e interessanti.

“Il Gruppo BCC Iccrea, di cui BCC Pordenonese e Monsile fa parte, ha strutturato una proposta dedicata agli operatori con attività del settore turismo attraverso un progetto dedicato “In Tour – Innovative Tourism”- spiega Fabio Carrarini, responsabile UO Turismo di Iccrea Banca. Attenzione è rivolta alle imprese per accedere ai fondi del PNRR, anche attraverso strumenti dedicati tra cui l’accesso al fondo FRI – Turismo, il fondo rotativo destinato a sostenere le aziende turistiche e a cui si può accedere grazie al convenzionamento del Gruppo con Cassa Depositi e Prestiti. Lo schema del Fondo- precisa Carrarini- permette l’accesso a finanziamenti a fondo perduto concessi da Invitalia e, insieme, prevede il contributo di Cassa Depositi e Prestiti nella forma del cofinanziamento”.

Non è tutto. Il Gruppo, sempre con CDP, ha attivato poi un plafond di 250 milioni di euro per gli operatori turistici con condizioni particolarmente favorevoli, con tassi dei finanziamenti parametrati solo allo spread attuale senza contemplare l’aggiunta del parametro IRS. Il plafond è destinato per il 60% delle risorse complessive a iniziative del comparto rivolte esclusivamente al nord Italia.

Carrarini ha poi ricordato che il Gruppo BCC Iccrea è al fianco alle aziende alberghiere e turistiche, insieme alle BCC del Gruppo, anche sotto il profilo della consulenza strategica, per l’assistenza nella redazione di piani di sviluppo (sia dell’impresa che delle strutture) nelle dinamiche dei passaggi generazionali e nella valorizzazione degli immobili. In questo senso è altrettanto utile la partnership che il Gruppo ha siglato con H-Benchmark, realtà innovativa che consente di proporre agli operatori alberghieri una piattaforma informativa per l’acquisizione, l’aggregazione e l’analisi comparativa di indicatori di performance per l’industria dell’ospitalità, oltre ad altre leve di natura consulenziale per il business turistico.

Alla tavola rotonda hanno partecipato Francesco Beninato, Responsabile Area Territoriale Mercato Nord EST, Gruppo BCC Iccrea. Che ha illustrato i numeri del GBI nel Nord Est e i trend rispetto al pre-covid, Alessandro Berton, Presidente Unionmare Veneto, che ha relazionato sull’entrata in vigore della Direttiva Europea Bolkestain e sul percorso concessioni cui dovranno misurarsi i gestori delle concessioni demaniali, Mattia Munerotto, Assessore al Turismo di Caorle che ha offerto una panoramica  sulla  mission della Conferenza dei Sindaci del Litorale Veneto contestualizzando le proficue relazioni con il sistema produttivo locale. E poi Mauro Rocchesso, Direttore Fidi Impresa & Turismo Veneto, chiamato a fotografare l’andamento del settore, illustrando i risultati realizzati grazie all’accordo siglato tra il GBI (per 6 BCC tra cui la Pordenonese e Monsile capofila) e Unionmare Veneto lo scorso anno: l’accordo, il primo in assoluto, ha visto lo stanziamento di un plafond da 50 milioni di euro a tassi e condizioni agevolati e con la garanzia di Fidi Impresa e Turismo Veneto. Massimiliano Schiavon, Presidente Federalberghi Veneto ha da ultimo focalizzato il suo intervento sui cambiamenti in vista per il mondo dell’accoglienza in arrivo con l’entrata in vigore della Bolkestain alla fine di quest’anno.

Bcc Pordenonese e Monsile, Banca del Gruppo Bancario Cooperativo Iccrea e prima Bcc del Nord Est per numero di Soci, conta 58 filiali, metà delle quali operative in Veneto nelle province di Venezia e Treviso e metà operative in Friuli Venezia Giulia nelle province di Pordenone e Udine.

BCC Pordenonese e Monsile: presentata la seconda edizione dello studio “MutaMenti 2022”

Presentato il secondo rapporto sulla situazione di Friuli Venezia Giulia e Veneto lunedì 5 dicembre 2022 a Palazzo Giacomelli (Treviso). 

Si è tenuta oggi a Treviso a Palazzo Giacomelli, sede di Assindustria VenetoCentro, la presentazione del nuovo rapporto “MutaMenti 2022. Friuli-Venezia Giulia e Veneto: la sindrome del piano inclinato”, a cura di Daniele Marini, ideato e voluto da BCC Pordenonese e Monsile con il contributo del Fondo Sviluppo per la Cooperazione del Friuli-Venezia Giulia.

L’evento e i protagonisti

Nel corso dell’evento sono stati ripercorsi i temi principali del rapporto: la formazione del capitale umano, la struttura demografica, il mercato del lavoro e l’andamento del sistema produttivo del territorio del Friuli-Venezia Giulia e del Veneto.

La presentazione della ricerca, dopo l’intervento introduttivo di Antonio Zamberlan, Presidente di BCC Pordenonese e Monsile, ha visto l’intervento di Monica Cominato (Provincia di Vicenza), Chiara Gargiulo (Università di Padova), Maurizio Rasera (Veneto Lavoro), Gianluca Toschi (Università di Padova). Alla tavola rotonda di approfondimento moderata da Anna De Roberto hanno partecipato Daniele Castagnaviz, Presidente di Confcooperative Friuli Venezia Giulia, Cristina Compagno (Università di Udine), Leopoldo Destro, Presidente Assindustria VenetoCentro e Flavio Piva, Presidente della Federazione Veneta delle Banche di Credito Cooperativo.

Il rapporto

Il rapporto, quest’anno alla sua seconda edizione, vuole essere uno strumento di conoscenza e di analisi utile a tutti coloro che il territorio lo vivono in ogni suo aspetto. Al centro del rapporto l’instabilità, che sempre più pervade ogni aspetto della nostra realtà facendo aumentare il numero e la frequenza dei fenomeni di discontinuità, rendendo così incerte le possibilità di fare previsioni, progetti e investimento sul futuro. In un certo senso, come si legge nel rapporto, l’instabilità sta diventando sempre più stabile.

“La sindrome del piano inclinato prende in considerazione diverse variabili- spiega Daniele Marini, curatore dello studio. Innanzitutto il tema dello spopolamento del territorio e del calo demografico, al netto dei fenomeni migratori. E poi il sistema economico, che non sta facendo sistema. Se non si fa rete si fatica a conquistare la proiezione sui mercati esteri, perdendo posizioni. Sono lontani i tempi della locomotiva del Nordest- aggiunge Marini.

Oggi il tema della digitalizzazione deve essere al centro per la cosiddetta nuova impresa 4.0. Il cambio di paradigma è essenziale”.

Il confronto con il resto d’Europa: un aggiornamento

Nel contributo al Rapporto 2021 si ricordava che Veneto e Friuli-Venezia Giulia sono due delle regioni che componevano quella che negli anni ottanta e novanta veniva definita la “locomotiva dell’economia italiana”, ma anche che la locomotiva ha rallentato la sua corsa già a partire dagli anni novanta, perdendo via via terreno rispetto ad altre aree con tessuto produttivo simile.

“Le serie storiche presentate lo scorso anno vengono aggiornate- spiega Marini. Per le regioni si aggiunge il dato del 2020, l’anno dell’esplosione della pandemia. Considerando il fatto che l’Italia, e in particolare quella settentrionale, è stata tra le aree maggiormente colpite era prevedibile aspettarsi un peggioramento del PIL pro-capite confrontato con le altre regioni europee. E in effetti il Veneto passa da 109 del 2019 a 105 nel 2020. Questo significa che se nel 2019 il PIL pro-capite era del 9% superiore rispetto a quello medio europeo, un anno dopo è ancora superiore, ma solamente del 5%- precisa Marini. Il Friuli-Venezia Giulia sostanzialmente conferma il dato dell’anno precedente, con l’indicatore che passa da 104 a 103. Va sottolineato come oramai le due regioni siano prossime ad allinearsi al valore medio europeo, quando nel 2000 partivano da valori superiori a quelli medi del 39% (Veneto) e del 32% (Friuli-Venezia Giulia)”.

Il ruolo attivo di BCC Pordenonese e Monsile

BCC Pordenonese e Monsile ha promosso per il secondo anno questa ricerca.

«Per noi un grande lavoro e un utile strumento – dichiara il Presidente di BCC Pordenonese e Monsile Antonio Zamberlan – che la nostra BCC ha voluto fornire per continuare a conoscere più a fondo le due regioni e il loro costante sviluppo e mutamento. Questo cambiamento, che oggi avviene in maniera differente rispetto ad altre regioni italiane ed europee, porta con sé importanti sfide e previsioni per il futuro sempre più inattese. In questo scenario, quindi, un’attenta e profonda analisi socio-economica può aiutarci nelle scelte che saremo chiamati a fare».

Evoluzione del mondo del lavoro. Analisi di Confcooperative Friuli-Venezia Giulia

“C’è stata negli ultimi anni una evoluzione del mondo del lavoro, con i giovani che hanno cambiato paradigma- spiega Daniele Castagnaviz, Presidente di Confcooperative Friuli- Venezia Giulia. Sono loro a scegliere l’azienda in cui lavorare e non più solo l’impresa a scegliere i giovani. La cultura sta cambiando. Da questo rapporto – commenta Castagnaviz- emerge il fatto che sia necessario per tutti gli attori socio-economici del territorio dotarsi di scarponi da montagna per fronteggiare un piano inclinato ripido e insidioso: strumenti e approcci indispensabili per affrontare le problematiche di questo periodo e superarle”.

Parte domani “Il Veneto che verrà”

La locandina dell’Evento

Inizia domani la kermesse di due giorni organizzata dalla Federazione Veneta delle Banche di Credito Cooperativo nell’Aula Magna dell’Università di Padova. Una rilettura del Veneto con nuovi parametri tra tradizione, modernità e innovazione. Tra i relatori della prima giornata Padre Ermes Ronchi, Umberto Galimberti e il Governatore Zaia.

Un momento speciale per coinvolgere tutto il Credito Cooperativo locale, regionale e nazionale e per offrire dall’osservatorio veneto un contributo di conoscenza, di approfondimento e di dibattito sui grandi temi che attraversano il Veneto sotto il profilo economico e finanziario, ma anche sociale, culturale e di salvaguardia dell’ambiente.

La Federazione Veneta delle Banche di Credito Cooperativo rilancia il modello territoriale della BCC locale che guarda alle sfide future e ai grandi temi dell’attualità. Le BCC oggi soprattutto in Veneto hanno maturato la consapevolezza del loro ruolo di sostegno alle imprese e al tessuto socio-economico produttivo puntando su capacità di ascolto, servizio, qualità della relazione e innovazione.

Un Convegno che ha per sede un luogo prestigioso, ricco di storia, di suggestione e di stimoli accademici, scientifici, culturali.

“In questa sede celebriamo quest’anno gli 800 anni di vita dell’Università di Padova e ci apriamo alle manifestazioni in ricordo dei primi 140 anni della Cooperazione di Credito in Italia- esordisce il Presidente della Federazione Veneta BCC, Flavio Piva. L’evento, realizzato in collaborazione con Federcasse e patrocinato dall’Università di Padova, proprio in virtù della sua valenza, è stato inserito nel calendario delle celebrazioni per gli 800 anni dell’Ateneo. I relatori che abbiamo invitato per questo nostro evento a Padova – aggiunge Piva- ci aiuteranno a pensare e a programmare le azioni future, a creare ponti di collaborazione, sinergie e a innalzare i nostri obiettivi verso un percorso di sostenibilità che ci permetta uno sviluppo durevole del nostro modello economico, sociale, culturale. “Abbiamo coinvolto molte realtà – spiega il Direttore generale della Federazione Veneta, Piero Collauto- e desideriamo che sia un evento sentito e percepito nel Veneto da tutti come un’occasione di dialogo in tutti i contesti e in tutti i settori”.

L’EVENTO

Il Convegno organizzato dalla Federazione Veneta BCC si terrà nell’Aula Magna “Galileo Galilei” dell’Università di Padova venerdì 28 e sabato 29 ottobre.

Il programma di domani venerdì 28 ottobre con inizio alle ore 14,30 vede la partecipazione di Padre Ermes Ronchi per rileggere la storia dei Padri Fondatori del Credito Cooperativo in chiave moderna nella sua relazione “Un Nuovo Umanesimo: da Loreggia all’ecologia integrale”, mentre il professor Antonio Parbonetti, Prorettore dell’Università di Padova, proporrà un intervento sui criteri ESG e sull’importanza di saper misurare per gestire. Il filosofo e scrittore Umberto Galimberti terrà una lectio sui grandi temi della Bellezza, mentre la parte sociale del Credito Cooperativo nei grandi progetti è affidata ad Alessandro Azzi, Presidente della Fondazione Tertio Millennio. Le traiettorie per il Credito Cooperativo Veneto saranno percorse dall’intervento del Presidente della Federazione Veneta BCC, Flavio Piva. Conduce la giornalista Rai Maria Pia Zorzi.

A conclusione della giornata di studi il Governatore del Veneto Luca Zaia sarà intervistato da Federica Morello sul tema “Il Veneto che verrà tra economia, socialità e gestione del territorio”.

Per il giorno successivo sabato 29 ottobre con inizio alle ore 9,00 è prevista una sessione plenaria aperta alla società civile e agli operatori economici. Il taglio del Convegno sarà incentrato sull’attualità e sull’analisi della situazione reale del Paese e della nostra regione, con una parte finale più propriamente istituzionale, economica e finanziaria. Sono stati invitati come relatori gli economisti Veronica De Romanis, docente alla Luiss di Roma e alla Stanford University e Paolo Gubitta, docente dell’Università di Padova che parlerà dell’impresa moderna e di come dovrà essere in futuro. Attesa la partecipazione del geologo CNR e divulgatore scientifico Mario Tozzi che proporrà la sua tesi sull’equilibrio precario. Ci sarà una parte dedicata alle BCC in una visione di sistema nazionale e locale e in ottica europea con la sfida del Credito Cooperativo. Ospiti della sessione, moderata dalla giornalista di Rai News 24 Eva Giovannini, saranno la Presidente della Commissione per i problemi economici e monetari del Parlamento Europeo, Irene Tinagli e il Direttore generale di Federcasse Sergio Gatti.

I DATI IMPORTANTI E IL RUOLO DELLE BANCHE DI CREDITO COOPERATIVO

Sono 15 le Banche di Credito Cooperativo in Veneto con 616 sportelli e 883 ATM attivi, dislocati in 383 Comuni. In 85 Comuni le BCC sono l’unica presenza bancaria. Nel 2022 si sono registrati impieghi per 19,7 miliardi di euro (+3,7%, a fronte dello 0,01% dell’industria bancaria), mentre la raccolta è stata di 26,7 miliardi di euro (+6% delle BCC contro il 2,5% dell’industria bancaria). Il Credito Cooperativo in Veneto ha la fiducia di 130 mila soci (+1,2% rispetto all’anno precedente) e conta sul lavoro di 3.652 dipendenti (+ 0,4% rispetto all’anno precedente).

“Il 72% del risparmio raccolto dalle BCC diventa credito per l’economia locale- precisa il Presidente Piva – mentre il 95% dei finanziamenti erogati è destinato alle imprese, alle famiglie e alle associazioni dello stesso territorio in cui le BCC raccolgono il risparmio. Almeno il 70% degli utili netti è destinato a riserva legale, mentre la quota di utili rimanenti è destinata a fini di beneficenza o mutualità.

LA TRADIZIONE VERSO LA MODERNITA’ E LA SPINTA ALL’INNOVAZIONE

“Sarà un viatico per riappropriarci di quei valori autentici della mission cattolica e dello spirito di servizio, di mutualità, socialità e attenzione al creato e alle comunità locali che hanno ispirato fin dagli anni ottanta dell’Ottocento l’azione dei Padri fondatori delle odierne Banche di Credito Cooperativo- spiega il Presidente della Federazione Veneta delle BCC, Flavio Piva. Le BCC di oggi nascono proprio in Veneto con Leone Wollemborg a Loreggia in provincia di Padova e con don Luigi Cerutti nel veneziano: da queste prime esperienze venete, sorte sulla scia della Rerum Novarum, con l’intento di fermare la terribile piaga dell’usura, il seme delle banche di comunità cresce e si sviluppa in tutta Italia. E’ quindi importante per noi rileggere quella storia, dare valore al percorso e interpretare l’attualità in modo profondo e ispirato, per riprendere in mano il nostro ruolo di servizio con slancio rinnovato e ispirazione illuminata nei diversi settori del vivere civile”.

“Il Veneto che verrà”

La Federazione Veneta delle Banche di Credito Cooperativo rilancia il modello territoriale
E rilegge il Veneto con nuovi parametri tra tradizione, modernità e innovazione

Un momento speciale per coinvolgere tutto il Credito Cooperativo locale, regionale e nazionale e per offrire dall’osservatorio veneto un contributo di conoscenza, di approfondimento e di dibattito sui grandi temi che attraversano il Veneto sotto il profilo economico e finanziario, ma anche sociale, culturale e di salvaguardia dell’ambiente.

La Federazione Veneta delle Banche di Credito Cooperativo rilancia il modello territoriale della BCC locale che guarda alle sfide future e ai grandi temi dell’attualità. Le BCC oggi soprattutto in Veneto hanno maturato la consapevolezza del loro ruolo di sostegno alle imprese e al tessuto socio-economico produttivo puntando su capacità di ascolto, servizio, qualità della relazione e innovazione.

“Sarà un viatico per riappropriarci di quei valori autentici della mission cattolica e dello spirito di servizio, di mutualità, socialità e attenzione al creato e alle comunità locali che hanno ispirato fin dagli anni ottanta dell’Ottocento l’azione dei Padri fondatori delle odierne Banche di Credito Cooperativo- spiega il Presidente della Federazione Veneta delle BCC, Flavio Piva.

Le BCC di oggi nascono proprio in Veneto prima con l’azione laica di Leone Wollemborg a Loreggia in provincia di Padova, poi ad opera di don Luigi Cerutti a Gambarare di Mira nel veneziano: da queste prime esperienze venete, sorte sulla scia della Rerum Novarum, con l’intento di fermare la terribile piaga dell’usura, il seme delle banche di comunità cresce e si sviluppa in tutta Italia. E’ quindi importante per noi rileggere quella storia, dare valore al percorso e interpretare l’attualità in modo profondo e ispirato, per riprendere in mano il nostro ruolo di servizio con slancio rinnovato e ispirazione illuminata nei diversi settori del vivere civile”.

L’EVENTO

Il Convegno organizzato dalla Federazione Veneta BCC si terrà nell’Aula Magna “Galileo Galilei” dell’Università di Padova venerdì 28 e sabato 29 ottobre.

Un Convegno che ha per sede un luogo prestigioso, aulico, ricco di storia, di suggestione e di stimoli accademici, scientifici, culturali nell’anno 2022 che celebra gli 800 anni di vita dell’Università di Padova e che si apre alla celebrazione dei primi 140 anni della Cooperazione di Credito in Italia. L’evento, realizzato in collaborazione con Federcasse e patrocinato dall’Università di Padova, proprio in virtù della sua valenza, è stato inserito nel calendario delle celebrazioni per gli 800 anni dell’Ateneo.

“I relatori che abbiamo invitato per questo nostro evento a Padova – aggiunge Piva- ci aiuteranno a pensare e a programmare le azioni future, a creare ponti di collaborazione, sinergie e a innalzare i nostri obiettivi verso un percorso di sostenibilità che ci permetta uno sviluppo durevole del nostro modello economico, sociale, culturale”.

DUE GIORNI DI RELATORI E OSPITI DI RILIEVO

Il programma del 28 ottobre con inizio alle 14,30 costituisce una sessione di approfondimento dedicata agli amministratori del Credito Cooperativo regionale e nazionale, con tanti ospiti e invitati. Padre Ermes Ronchi rileggerà la storia dei Padri Fondatori del Credito Cooperativo in chiave moderna nella sua relazione “Un Nuovo Umanesimo: da Loreggia all’ecologia integrale”, mentre il professor Antonio Parbonetti, Prorettore dell’Università di Padova, proporrà un intervento sui criteri ESG e sull’importanza di saper misurare per gestire. Il filosofo e scrittore Umberto Galimberti terrà una lectio sui grandi temi della Bellezza, mentre la parte sociale del Credito Cooperativo nei grandi progetti è affidata ad Alessandro Azzi, Presidente della Fondazione Tertio Millennio. Le conclusioni sono affidate al Presidente Piva. Conduce la giornalista Rai Maria Pia Zorzi.

Per il giorno successivo sabato 29 ottobre con inizio alle ore 9,00 è prevista una sessione plenaria aperta alla società civile e agli operatori economici. Il taglio del Convegno sarà incentrato sull’attualità e sull’analisi della situazione reale del Paese e della nostra regione, con una parte finale più propriamente istituzionale, economica e finanziaria. Sono stati invitati come relatori gli economisti Veronica De Romanis, docente alla Luiss di Roma e alla Stanford University e Paolo Gubitta, docente dell’Università di Padova che parlerà dell’impresa moderna e di come dovrà essere in futuro. Attesa la partecipazione del geologo CNR e divulgatore scientifico Mario Tozzi che proporrà la sua tesi sull’equilibrio precario. Ci sarà una parte dedicata alle BCC in una visione di sistema nazionale e locale e in ottica europea con la sfida del Credito Cooperativo. Ospiti della sessione, moderata dalla giornalista di Rai News 24 Eva Giovannini, saranno la Presidente della Commissione per i problemi economici e monetari del Parlamento Europeo, Irene Tinagli e il Direttore generale di Federcasse Sergio Gatti. E’ prevista una parte istituzionale con un’intervista al Presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia sui grandi temi che interessano la regione.

UNA FOTOGRAFIA DEL VENETO

Le Banche di Credito Cooperativo hanno voluto immaginare “Il Veneto che verrà”.

“E abbiamo voluto scattare una fotografia da cui partire per le nostre riflessioni e le nostre proposte- spiega Piero Collauto, Direttore generale della Federazione Veneta BCC.

Partiremo da dati e numeri reali, che abbiamo misurato in uno studio preliminare commissionato al prof. Luca Romano, direttore di Local Area Network. Ma partiamo anche dai nostri dati di sistema, che ci mostrano una fotografia di Banche solide, in salute e  molto attive a sostegno del territorio”.

Lo studio del Veneto oggi indica che la forza economica è ancora molto vigorosa ed è confermata dal dato del PIL che supera, nei due anni post Covid, la forte contrazione del 2020. Una forza che, in Veneto, è accompagnata da un carattere distintivo di un miglior differenziale, rispetto a regioni forti limitrofe, di qualità della vita. La qualità della vita è un elemento sociale prima che economico, riguarda anche valori intangibili, che appare cruciale soprattutto per le generazioni degli attivi maturi e degli anziani, mentre viene considerato meno dalle giovani generazioni. Queste, infatti, attraverso un’alta scolarizzazione sono proiettate anche a un’alta aspettativa occupazionale, che poi si traduce in un incremento significativo di expat.

La fotografia scattata dal nostro studio evidenzia diversi aspetti: il consolidamento nell’area centrale veneta di una piattaforma a base urbana e industriale diffusa con crescita economica in varietà, innovazione e qualità in un contesto sociale soddisfacente; un certo appannamento della gerarchia urbana dei capoluoghi come poli dell’economia della conoscenza, con conseguente minore presidio del terziario frammentato dei servizi e del lavoro terziario direzionale/professionale; la vigorosa ripresa dei flussi turistici soprattutto stranieri a beneficio di Venezia e Verona, delle altre città d’arte, della montagna, del lago e delle terme con la contestuale crescita delle economie orientate dalla domanda di benessere; una geografia delle aree di margine, le aree interne del Delta e le terre più alte della montagna veneta, segnate da spopolamento, invecchiamento della popolazione e rarefazione delle opportunità di lavoro e dei servizi.

I DATI IMPORTANTI E IL RUOLO DELLE BANCHE DI CREDITO COOPERATIVO

Sono 15 le Banche di Credito Cooperativo in Veneto con 616 sportelli e 883 ATM attivi, dislocati in 383 Comuni. In 85 Comuni le BCC sono l’unica presenza bancaria. Nel 2022 si sono registrati impieghi per 19,7 miliardi di euro (+3,7%, a fronte dello 0,01% dell’industria bancaria), mentre la raccolta è stata di 26,7 miliardi di euro (+6% delle BCC contro il 2,5% dell’industria bancaria). Il Credito Cooperativo in Veneto ha la fiducia di 130 mila soci (+1,2% rispetto all’anno precedente) e conta sul lavoro di 3.652 dipendenti (+ 0,4% rispetto all’anno precedente).

“Il 72% del risparmio raccolto dalle BCC diventa credito per l’economia locale- precisa il Presidente Piva – mentre il 95% dei finanziamenti erogati è destinato alle imprese, alle famiglie e alle associazioni dello stesso territorio in cui le BCC raccolgono il risparmio. Almeno il 70% degli utili netti è destinato a riserva legale, mentre la quota di utili rimanenti è destinata a fini di beneficenza o mutualità.

Riteniamo – prosegue il Presidente- che il futuro richieda di concentrarci su tre grandi questioni: l’accompagnamento della ristrutturazione delle filiere produttive guardando non solo in alto, ma soprattutto a fornire servizi, consulenza e risorse per investimenti alla base della piramide, alle PMI, alle microimprese e al lavoro autonomo nelle grande transizione ambientale, digitale e demografica; la connessione tra studio e lavoro per i giovani con l’attivazione di strumenti e canali di personalizzazione della presa in carico; lo sviluppo di forti economie sociali sia nei centri urbani che nelle aree di margine mobilitando anche la silver economy per rafforzare le solidarietà comunitarie ai fragili, malati, poveri ed esclusi, come gli anziani soli, purtroppo in crescita”.

UNA NUOVA OPERA D’ARTE

“Per dare un alto valore simbolico a questo incontro abbiamo commissionato ad una artista contemporanea del nostro Veneto, Anna Piratti, un’opera d’arte per rilanciare temi e propositi, rievocando anche visivamente il Maestrale, il vento maestro della navigazione che soffia nel bacino del Mediterraneo. Partiamo da una scia fatta di centinaia di barche di carta bianca, a rappresentare l’umanità che viaggia, cui aggiungeremo le nostre, uniche, diverse, di colore rosso: quelle che rappresenteranno le nostre scelte e i nostri progetti.

Per questo Convegno abbiamo coinvolto molte realtà – conclude Piva- e desideriamo che sia un evento sentito e percepito nel Veneto da tutti come un’occasione di dialogo in tutti i contesti e in tutti i settori”.

Festival nazionale dell’Economia Civile |Alla ricerca di senso

Il mercato è davvero l’unico e incontrastato padrone del nostro tempo? E chi determina le regole d’ingaggio? E’ possibile cambiare prospettiva o siamo tutti stritolati da un meccanismo viziato che ci costringe a vivere come altri hanno programmato? Persone, lavoro, relazioni; e tante opportunità da cogliere dopo un periodo che ci mette nella condizione di riprogrammare il futuro, di ripartire. La terza edizione del Festival dell’Economia civile raccoglie spunti, stimoli, proposte e rilancia strategie e finalità. Tutto da cambiare quindi? Lo abbiamo chiesto ad alcuni dei protagonisti del Festival, anche provocatoriamente, per capire quale potrebbe essere l’evoluzione della storia con breve prospettiva. Ripartiamo dai territori e dal Bene Comune. Le nostre interviste a Stefano Zamagni, Economista, Presidente della Pontificia Accademia delle Scienze Sociali Leonardo Becchetti, Economista, Direttore del Festival nazionale Economia Civile Augusto Dell’Erba, Presidente di Federcasse Sergio Gatti, Direttore generale di Federcasse