Parte domani “Il Veneto che verrà”

La locandina dell’Evento

Inizia domani la kermesse di due giorni organizzata dalla Federazione Veneta delle Banche di Credito Cooperativo nell’Aula Magna dell’Università di Padova. Una rilettura del Veneto con nuovi parametri tra tradizione, modernità e innovazione. Tra i relatori della prima giornata Padre Ermes Ronchi, Umberto Galimberti e il Governatore Zaia.

Un momento speciale per coinvolgere tutto il Credito Cooperativo locale, regionale e nazionale e per offrire dall’osservatorio veneto un contributo di conoscenza, di approfondimento e di dibattito sui grandi temi che attraversano il Veneto sotto il profilo economico e finanziario, ma anche sociale, culturale e di salvaguardia dell’ambiente.

La Federazione Veneta delle Banche di Credito Cooperativo rilancia il modello territoriale della BCC locale che guarda alle sfide future e ai grandi temi dell’attualità. Le BCC oggi soprattutto in Veneto hanno maturato la consapevolezza del loro ruolo di sostegno alle imprese e al tessuto socio-economico produttivo puntando su capacità di ascolto, servizio, qualità della relazione e innovazione.

Un Convegno che ha per sede un luogo prestigioso, ricco di storia, di suggestione e di stimoli accademici, scientifici, culturali.

“In questa sede celebriamo quest’anno gli 800 anni di vita dell’Università di Padova e ci apriamo alle manifestazioni in ricordo dei primi 140 anni della Cooperazione di Credito in Italia- esordisce il Presidente della Federazione Veneta BCC, Flavio Piva. L’evento, realizzato in collaborazione con Federcasse e patrocinato dall’Università di Padova, proprio in virtù della sua valenza, è stato inserito nel calendario delle celebrazioni per gli 800 anni dell’Ateneo. I relatori che abbiamo invitato per questo nostro evento a Padova – aggiunge Piva- ci aiuteranno a pensare e a programmare le azioni future, a creare ponti di collaborazione, sinergie e a innalzare i nostri obiettivi verso un percorso di sostenibilità che ci permetta uno sviluppo durevole del nostro modello economico, sociale, culturale. “Abbiamo coinvolto molte realtà – spiega il Direttore generale della Federazione Veneta, Piero Collauto- e desideriamo che sia un evento sentito e percepito nel Veneto da tutti come un’occasione di dialogo in tutti i contesti e in tutti i settori”.

L’EVENTO

Il Convegno organizzato dalla Federazione Veneta BCC si terrà nell’Aula Magna “Galileo Galilei” dell’Università di Padova venerdì 28 e sabato 29 ottobre.

Il programma di domani venerdì 28 ottobre con inizio alle ore 14,30 vede la partecipazione di Padre Ermes Ronchi per rileggere la storia dei Padri Fondatori del Credito Cooperativo in chiave moderna nella sua relazione “Un Nuovo Umanesimo: da Loreggia all’ecologia integrale”, mentre il professor Antonio Parbonetti, Prorettore dell’Università di Padova, proporrà un intervento sui criteri ESG e sull’importanza di saper misurare per gestire. Il filosofo e scrittore Umberto Galimberti terrà una lectio sui grandi temi della Bellezza, mentre la parte sociale del Credito Cooperativo nei grandi progetti è affidata ad Alessandro Azzi, Presidente della Fondazione Tertio Millennio. Le traiettorie per il Credito Cooperativo Veneto saranno percorse dall’intervento del Presidente della Federazione Veneta BCC, Flavio Piva. Conduce la giornalista Rai Maria Pia Zorzi.

A conclusione della giornata di studi il Governatore del Veneto Luca Zaia sarà intervistato da Federica Morello sul tema “Il Veneto che verrà tra economia, socialità e gestione del territorio”.

Per il giorno successivo sabato 29 ottobre con inizio alle ore 9,00 è prevista una sessione plenaria aperta alla società civile e agli operatori economici. Il taglio del Convegno sarà incentrato sull’attualità e sull’analisi della situazione reale del Paese e della nostra regione, con una parte finale più propriamente istituzionale, economica e finanziaria. Sono stati invitati come relatori gli economisti Veronica De Romanis, docente alla Luiss di Roma e alla Stanford University e Paolo Gubitta, docente dell’Università di Padova che parlerà dell’impresa moderna e di come dovrà essere in futuro. Attesa la partecipazione del geologo CNR e divulgatore scientifico Mario Tozzi che proporrà la sua tesi sull’equilibrio precario. Ci sarà una parte dedicata alle BCC in una visione di sistema nazionale e locale e in ottica europea con la sfida del Credito Cooperativo. Ospiti della sessione, moderata dalla giornalista di Rai News 24 Eva Giovannini, saranno la Presidente della Commissione per i problemi economici e monetari del Parlamento Europeo, Irene Tinagli e il Direttore generale di Federcasse Sergio Gatti.

I DATI IMPORTANTI E IL RUOLO DELLE BANCHE DI CREDITO COOPERATIVO

Sono 15 le Banche di Credito Cooperativo in Veneto con 616 sportelli e 883 ATM attivi, dislocati in 383 Comuni. In 85 Comuni le BCC sono l’unica presenza bancaria. Nel 2022 si sono registrati impieghi per 19,7 miliardi di euro (+3,7%, a fronte dello 0,01% dell’industria bancaria), mentre la raccolta è stata di 26,7 miliardi di euro (+6% delle BCC contro il 2,5% dell’industria bancaria). Il Credito Cooperativo in Veneto ha la fiducia di 130 mila soci (+1,2% rispetto all’anno precedente) e conta sul lavoro di 3.652 dipendenti (+ 0,4% rispetto all’anno precedente).

“Il 72% del risparmio raccolto dalle BCC diventa credito per l’economia locale- precisa il Presidente Piva – mentre il 95% dei finanziamenti erogati è destinato alle imprese, alle famiglie e alle associazioni dello stesso territorio in cui le BCC raccolgono il risparmio. Almeno il 70% degli utili netti è destinato a riserva legale, mentre la quota di utili rimanenti è destinata a fini di beneficenza o mutualità.

LA TRADIZIONE VERSO LA MODERNITA’ E LA SPINTA ALL’INNOVAZIONE

“Sarà un viatico per riappropriarci di quei valori autentici della mission cattolica e dello spirito di servizio, di mutualità, socialità e attenzione al creato e alle comunità locali che hanno ispirato fin dagli anni ottanta dell’Ottocento l’azione dei Padri fondatori delle odierne Banche di Credito Cooperativo- spiega il Presidente della Federazione Veneta delle BCC, Flavio Piva. Le BCC di oggi nascono proprio in Veneto con Leone Wollemborg a Loreggia in provincia di Padova e con don Luigi Cerutti nel veneziano: da queste prime esperienze venete, sorte sulla scia della Rerum Novarum, con l’intento di fermare la terribile piaga dell’usura, il seme delle banche di comunità cresce e si sviluppa in tutta Italia. E’ quindi importante per noi rileggere quella storia, dare valore al percorso e interpretare l’attualità in modo profondo e ispirato, per riprendere in mano il nostro ruolo di servizio con slancio rinnovato e ispirazione illuminata nei diversi settori del vivere civile”.

A Padova si premiano le 5 migliori tesi sui temi della sostenibilità e dell’Agenda 2030 dell’ONU.

Banca Patavina con l’Università di Padova investe sui giovani e sul merito

Il Presidente di Banca Patavina, Leonardo Toson

Sono cinque i migliori approfondimenti sui temi della sostenibilità assegnati per Concorso dall’Università di Padova in partnership con Banca Patavina, che saranno premiati a Palazzo Bo in Aula Nievo nell’ambito di una cerimonia domani mercoledì 26 ottobre alle ore 17.

“Abbiamo voluto sottolineare con questa iniziativa destinata ai giovani e alle migliori tesi su questo argomento l’impegno della nostra BCC in ambito economico-finanziario- spiega il Presidente di Banca Patavina, Leonardo Toson. La commissione accademica ha esaminato gli elaborati presentati, per valutarne le proposte in relazione agli Obiettivi dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile definiti dall’Organizzazione delle Nazioni Unite. La nostra BCC ha finanziato e premiato 5 tesi per un riconoscimento del valore di 4 mila euro ciascuna. Un riconoscimento- rimarca il Presidente Toson- non solo al merito dei giovani laureati, ma anche ad una sensibilità, che va incoraggiata soprattutto in una visione progettuale di concretezza rivolta non solo alla comunità scientifica ed accademica, ma anche alla società civile”.

I premi sono stati destinati a candidate e candidati in possesso del titolo di Laurea Magistrale o di Laurea Magistrale a ciclo unico conseguito all’Università degli Studi di Padova tra il 1 gennaio 2021 e il 40 aprile 2022 con votazione minima pari a 100/110. A loro, per bando, era richiesta una tesi sugli obiettivi di sviluppo sostenibile promossi dal Credito Cooperativo, in linea con quelli stabiliti dall’ONU nell’ambito dell’Agenda 2030, attinenti alle finalità menzionate all’articolo 2 dello Statuto di tutte le BCC italiane, che punta a perseguire il miglioramento delle condizioni morali, culturali ed economiche delle comunità locali.

“Abbiamo cercato un parallelismo tra il nostro articolo 2 e l’obiettivo n. 1 dell’Agenda 2030 laddove si prefigge di sconfiggere la povertà- aggiunge Toson- promuovendo lo sviluppo della cooperazione e la coesione sociale per il Credito Cooperativo e la crescita responsabile e sostenibile del territorio. Per l’Agenda 2030 si parla in questi casi di ridurre le disuguaglianze e di consumo e produzione responsabili”.

Il programma della premiazione prevede i saluti introduttivi di Monica Fedeli, Prorettrice con delega alla Terza missione e rapporti con il territorio, di Leonardo Toson, Presidente di BCC Patavina, di Eleonora Di Maria, Professoressa Ordinaria del Dipartimento di Scienze Economiche e Aziendali “Marco Fanno” e membro della Commissione giudicatrice premi di laurea BCC Patavina. Modera Claudia Sandei, professoressa associata di Diritto Commerciale e docente di Diritto Industriale e delle Nuove Tecnologie.

“Questo investimento in cultura nel nostro territorio va oltre l’impegno economico ed esprime un forte senso di appartenenza- sottolinea il Direttore generale, Gianni Barison. E’ un impegno che punta a dare un segnale, a rimettere in circolo la speranza e la volontà di ripresa e di miglioramento nella sostenibilità sociale, che si fonda sull’impegno concreto dei giovani, nello studio e nella vita”.

“Collaborare con le più alte Istituzioni del nostro territorio è sempre stata una nostra priorità- commenta Toson. Ed è un legame forte quello che ci consente di lavorare insieme all’Università di Padova per dare ancor più stimoli e prospettive ai giovani che in questo nostro territorio scelgono di formarsi, di apprendere, di crescere. Banca Patavina ha sempre creduto di poter valorizzare e incentivare l’impegno delle giovani generazioni verso livelli di preparazione e di risultati eccellenti: non soltanto con premi al merito per i risultati nello studio, ma anche riconoscendo le migliori tesi di laurea, quelle che portano innovazione, che indicano nuove strade, che lanciano ponti verso il futuro;  soprattutto quest’anno, in cui guardiamo indietro alla gloriosa storia patavina, ma potremmo dire universale, del nostro Ateneo, festeggiando con orgoglio il traguardo degli 800 anni”.

“Il Veneto che verrà”

La Federazione Veneta delle Banche di Credito Cooperativo rilancia il modello territoriale
E rilegge il Veneto con nuovi parametri tra tradizione, modernità e innovazione

Un momento speciale per coinvolgere tutto il Credito Cooperativo locale, regionale e nazionale e per offrire dall’osservatorio veneto un contributo di conoscenza, di approfondimento e di dibattito sui grandi temi che attraversano il Veneto sotto il profilo economico e finanziario, ma anche sociale, culturale e di salvaguardia dell’ambiente.

La Federazione Veneta delle Banche di Credito Cooperativo rilancia il modello territoriale della BCC locale che guarda alle sfide future e ai grandi temi dell’attualità. Le BCC oggi soprattutto in Veneto hanno maturato la consapevolezza del loro ruolo di sostegno alle imprese e al tessuto socio-economico produttivo puntando su capacità di ascolto, servizio, qualità della relazione e innovazione.

“Sarà un viatico per riappropriarci di quei valori autentici della mission cattolica e dello spirito di servizio, di mutualità, socialità e attenzione al creato e alle comunità locali che hanno ispirato fin dagli anni ottanta dell’Ottocento l’azione dei Padri fondatori delle odierne Banche di Credito Cooperativo- spiega il Presidente della Federazione Veneta delle BCC, Flavio Piva.

Le BCC di oggi nascono proprio in Veneto prima con l’azione laica di Leone Wollemborg a Loreggia in provincia di Padova, poi ad opera di don Luigi Cerutti a Gambarare di Mira nel veneziano: da queste prime esperienze venete, sorte sulla scia della Rerum Novarum, con l’intento di fermare la terribile piaga dell’usura, il seme delle banche di comunità cresce e si sviluppa in tutta Italia. E’ quindi importante per noi rileggere quella storia, dare valore al percorso e interpretare l’attualità in modo profondo e ispirato, per riprendere in mano il nostro ruolo di servizio con slancio rinnovato e ispirazione illuminata nei diversi settori del vivere civile”.

L’EVENTO

Il Convegno organizzato dalla Federazione Veneta BCC si terrà nell’Aula Magna “Galileo Galilei” dell’Università di Padova venerdì 28 e sabato 29 ottobre.

Un Convegno che ha per sede un luogo prestigioso, aulico, ricco di storia, di suggestione e di stimoli accademici, scientifici, culturali nell’anno 2022 che celebra gli 800 anni di vita dell’Università di Padova e che si apre alla celebrazione dei primi 140 anni della Cooperazione di Credito in Italia. L’evento, realizzato in collaborazione con Federcasse e patrocinato dall’Università di Padova, proprio in virtù della sua valenza, è stato inserito nel calendario delle celebrazioni per gli 800 anni dell’Ateneo.

“I relatori che abbiamo invitato per questo nostro evento a Padova – aggiunge Piva- ci aiuteranno a pensare e a programmare le azioni future, a creare ponti di collaborazione, sinergie e a innalzare i nostri obiettivi verso un percorso di sostenibilità che ci permetta uno sviluppo durevole del nostro modello economico, sociale, culturale”.

DUE GIORNI DI RELATORI E OSPITI DI RILIEVO

Il programma del 28 ottobre con inizio alle 14,30 costituisce una sessione di approfondimento dedicata agli amministratori del Credito Cooperativo regionale e nazionale, con tanti ospiti e invitati. Padre Ermes Ronchi rileggerà la storia dei Padri Fondatori del Credito Cooperativo in chiave moderna nella sua relazione “Un Nuovo Umanesimo: da Loreggia all’ecologia integrale”, mentre il professor Antonio Parbonetti, Prorettore dell’Università di Padova, proporrà un intervento sui criteri ESG e sull’importanza di saper misurare per gestire. Il filosofo e scrittore Umberto Galimberti terrà una lectio sui grandi temi della Bellezza, mentre la parte sociale del Credito Cooperativo nei grandi progetti è affidata ad Alessandro Azzi, Presidente della Fondazione Tertio Millennio. Le conclusioni sono affidate al Presidente Piva. Conduce la giornalista Rai Maria Pia Zorzi.

Per il giorno successivo sabato 29 ottobre con inizio alle ore 9,00 è prevista una sessione plenaria aperta alla società civile e agli operatori economici. Il taglio del Convegno sarà incentrato sull’attualità e sull’analisi della situazione reale del Paese e della nostra regione, con una parte finale più propriamente istituzionale, economica e finanziaria. Sono stati invitati come relatori gli economisti Veronica De Romanis, docente alla Luiss di Roma e alla Stanford University e Paolo Gubitta, docente dell’Università di Padova che parlerà dell’impresa moderna e di come dovrà essere in futuro. Attesa la partecipazione del geologo CNR e divulgatore scientifico Mario Tozzi che proporrà la sua tesi sull’equilibrio precario. Ci sarà una parte dedicata alle BCC in una visione di sistema nazionale e locale e in ottica europea con la sfida del Credito Cooperativo. Ospiti della sessione, moderata dalla giornalista di Rai News 24 Eva Giovannini, saranno la Presidente della Commissione per i problemi economici e monetari del Parlamento Europeo, Irene Tinagli e il Direttore generale di Federcasse Sergio Gatti. E’ prevista una parte istituzionale con un’intervista al Presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia sui grandi temi che interessano la regione.

UNA FOTOGRAFIA DEL VENETO

Le Banche di Credito Cooperativo hanno voluto immaginare “Il Veneto che verrà”.

“E abbiamo voluto scattare una fotografia da cui partire per le nostre riflessioni e le nostre proposte- spiega Piero Collauto, Direttore generale della Federazione Veneta BCC.

Partiremo da dati e numeri reali, che abbiamo misurato in uno studio preliminare commissionato al prof. Luca Romano, direttore di Local Area Network. Ma partiamo anche dai nostri dati di sistema, che ci mostrano una fotografia di Banche solide, in salute e  molto attive a sostegno del territorio”.

Lo studio del Veneto oggi indica che la forza economica è ancora molto vigorosa ed è confermata dal dato del PIL che supera, nei due anni post Covid, la forte contrazione del 2020. Una forza che, in Veneto, è accompagnata da un carattere distintivo di un miglior differenziale, rispetto a regioni forti limitrofe, di qualità della vita. La qualità della vita è un elemento sociale prima che economico, riguarda anche valori intangibili, che appare cruciale soprattutto per le generazioni degli attivi maturi e degli anziani, mentre viene considerato meno dalle giovani generazioni. Queste, infatti, attraverso un’alta scolarizzazione sono proiettate anche a un’alta aspettativa occupazionale, che poi si traduce in un incremento significativo di expat.

La fotografia scattata dal nostro studio evidenzia diversi aspetti: il consolidamento nell’area centrale veneta di una piattaforma a base urbana e industriale diffusa con crescita economica in varietà, innovazione e qualità in un contesto sociale soddisfacente; un certo appannamento della gerarchia urbana dei capoluoghi come poli dell’economia della conoscenza, con conseguente minore presidio del terziario frammentato dei servizi e del lavoro terziario direzionale/professionale; la vigorosa ripresa dei flussi turistici soprattutto stranieri a beneficio di Venezia e Verona, delle altre città d’arte, della montagna, del lago e delle terme con la contestuale crescita delle economie orientate dalla domanda di benessere; una geografia delle aree di margine, le aree interne del Delta e le terre più alte della montagna veneta, segnate da spopolamento, invecchiamento della popolazione e rarefazione delle opportunità di lavoro e dei servizi.

I DATI IMPORTANTI E IL RUOLO DELLE BANCHE DI CREDITO COOPERATIVO

Sono 15 le Banche di Credito Cooperativo in Veneto con 616 sportelli e 883 ATM attivi, dislocati in 383 Comuni. In 85 Comuni le BCC sono l’unica presenza bancaria. Nel 2022 si sono registrati impieghi per 19,7 miliardi di euro (+3,7%, a fronte dello 0,01% dell’industria bancaria), mentre la raccolta è stata di 26,7 miliardi di euro (+6% delle BCC contro il 2,5% dell’industria bancaria). Il Credito Cooperativo in Veneto ha la fiducia di 130 mila soci (+1,2% rispetto all’anno precedente) e conta sul lavoro di 3.652 dipendenti (+ 0,4% rispetto all’anno precedente).

“Il 72% del risparmio raccolto dalle BCC diventa credito per l’economia locale- precisa il Presidente Piva – mentre il 95% dei finanziamenti erogati è destinato alle imprese, alle famiglie e alle associazioni dello stesso territorio in cui le BCC raccolgono il risparmio. Almeno il 70% degli utili netti è destinato a riserva legale, mentre la quota di utili rimanenti è destinata a fini di beneficenza o mutualità.

Riteniamo – prosegue il Presidente- che il futuro richieda di concentrarci su tre grandi questioni: l’accompagnamento della ristrutturazione delle filiere produttive guardando non solo in alto, ma soprattutto a fornire servizi, consulenza e risorse per investimenti alla base della piramide, alle PMI, alle microimprese e al lavoro autonomo nelle grande transizione ambientale, digitale e demografica; la connessione tra studio e lavoro per i giovani con l’attivazione di strumenti e canali di personalizzazione della presa in carico; lo sviluppo di forti economie sociali sia nei centri urbani che nelle aree di margine mobilitando anche la silver economy per rafforzare le solidarietà comunitarie ai fragili, malati, poveri ed esclusi, come gli anziani soli, purtroppo in crescita”.

UNA NUOVA OPERA D’ARTE

“Per dare un alto valore simbolico a questo incontro abbiamo commissionato ad una artista contemporanea del nostro Veneto, Anna Piratti, un’opera d’arte per rilanciare temi e propositi, rievocando anche visivamente il Maestrale, il vento maestro della navigazione che soffia nel bacino del Mediterraneo. Partiamo da una scia fatta di centinaia di barche di carta bianca, a rappresentare l’umanità che viaggia, cui aggiungeremo le nostre, uniche, diverse, di colore rosso: quelle che rappresenteranno le nostre scelte e i nostri progetti.

Per questo Convegno abbiamo coinvolto molte realtà – conclude Piva- e desideriamo che sia un evento sentito e percepito nel Veneto da tutti come un’occasione di dialogo in tutti i contesti e in tutti i settori”.

Per il mese dell’educazione finanziaria i giovani soci di banca delle terre venete si mettono in gioco

Successo di pubblico e adesioni di nuovi soci giovani al primo incontro il 6 ottobre a Fanzolo di Vedelago (TV). Ora il secondo appuntamento è per il 25 ottobre a Montecchio Maggiore (VI).

Il nuovo Comitato Direttivo GS con il Presidente Sasso

Informazione ed educazione finanziaria per tutti, ma soprattutto per un pubblico giovane.

Sono i Giovani Soci di Banca delle Terre Venete con il loro club a organizzare incontri sul territorio per imparare a gestire e investire i risparmi consapevolmente. E dopo il successo del primo appuntamento a Fanzolo di Vedelago, nella sede trevigiana della Banca il 6 ottobre scorso, si cerca il bis a Montecchio Maggiore in sala civica martedì 25 ottobre prossimo alle ore 20,30 con una lezione sul metodo e sulla disciplina per l’investitore avveduto.

Gli incontri rientrano nel calendario ufficiale del Mese dell’Educazione Finanziaria istituito dal MEF (Ministero Economia e Finanza) e sono aperti a tutti sia in presenza, sia in diretta streaming previa iscrizione sul sito web di Banca delle Terre Venete.

“Siamo orgogliosi dei Giovani Soci della nostra Banca- commenta il Presidente di Banca delle Terre Venete, Gianfranco Sasso. Una realtà che nasce dalle esperienze dei due gruppi già attivi a Treviso e Vicenza prima della fusione e che in questi ultimi tempi ha trovato un’ottima sinergia, organizzando iniziative e proposte con prospettive di crescita e di coinvolgimento attivo per i coetanei. I giovani – continua Sasso- sono per noi portatori di valore importanti: rappresentano il futuro per il nostro territorio e anche per la banca ed è per questo che investiamo su di loro, con fiducia, fornendo tutto il supporto necessario per le loro attività”.

“Ospite della serata il consulente finanziario Marco Viganò per parlarci di fondi comuni di investimento- spiega il Vicepresidente vicario della banca, Pietro Pignata. I giovani soci che fanno riferimento al nostro Istituto hanno organizzato gli incontri applicando un approccio pratico e concreto nelle loro scelte organizzative. Potrà essere un’ottima occasione per raccogliere l’orientamento dei giovani e per indirizzarli verso una gestione del loro denaro più consapevole, valutando opportunità, etica, calcolo del rischio e visione futura, non solo in ottica personale, ma soprattutto riferita alla società, alla comunità, alla salvaguardia dell’ambiente”.

Sono 11 i giovani che si sono messi in gioco per coordinare il Club Giovani Soci: tre imprenditrici e imprenditori, due professionisti, una consulente aziendale, tre studentesse e studenti, un’insegnante di scuola primaria e un avvocato. 6 ragazzi e 5 ragazze, per rappresentare equamente tutte le opportunità, che hanno già stilato un programma di iniziative, a partire dall’autunno, che spaziano dall’educazione finanziaria e assicurativa fino alla formazione personale, con visite in azienda ed eventi culturali.

“Vogliamo creare relazioni sempre più forti tra noi giovani- commenta Samuele Mardegan, neo Presidente del Comitato Direttivo Giovani Soci, per arrivare a dare un contributo serio, di qualità alla vita sociale della nostra Banca di Credito Cooperativo. L’entusiasmo e la partecipazione che abbiamo riscontrato per il primo appuntamento e per le iniziative già in cantiere ci dimostrano che c’è bisogno e voglia di ripartenza”.

Per iscrizioni www.bancaterrevenete.it; Info: giovanisoci@bancaterrevenete.it

Nasce “Patavina con Te” ETS, una risposta concreta al territorio e alle comunità.

Nasce Patavina con Te ETS, l’Associazione con scopo mutualistico espressione di BCC Patavina

Uno strumento di crescita e di sostegno al territorio. Questo il messaggio che BCC Patavina lancia alla propria base sociale e alla clientela, creando ex novo un’associazione no-profit, Ente del terzo settore, che opererà nell’ambito del welfare allargato, al servizio del territorio.

Nasce su iniziativa di BCC Patavina (che ne è Socio Sostenitore) in linea con quanto previsto dall’articolo 2 dello statuto della BCC e con la Carta dei Valori del Credito Cooperativo.

Nel modello Comipa, cui Patavina con Te aderisce, le Mutue sono Enti di tipo associativo con natura assistenziale e personalità giuridica, basate sul mutuo soccorso.

Perché nasce Patavina con Te ETS

“Il Credito Cooperativo sta vivendo una fase di profondo cambiamento- annuncia il Presidente di BCC Patavina, Leonardo Toson. L’avvio operativo dei Gruppi Bancari Cooperativi vede tutti gli attori del sistema impegnati nella realizzazione di una realtà innovativa nel panorama bancario nazionale, chiamata a confrontarsi e a competere sul mercato. Tuttavia in questo contesto e in un clima di crescente incertezza e di preoccupazione generale – continua Toson- emerge con chiarezza la necessità di orientare le scelte strategiche locali nella direzione di un ritorno alle radici della cooperazione. Per questo motivo abbiamo pensato come Banca che fosse importante dare un segnale e investire su progetti concreti di aiuto e di sostegno al nostro tessuto sociale, culturale ed economico, mettendo in pratica i nostri principi statutari in ottica moderna, interpretando bisogni e richieste dalle comunità. Il tutto- continua il Presidente della BCC- garantendo il coordinamento con gli indirizzi strategici della banca e valorizzando le relazioni con i soggetti economici locali, con i soci e con i clienti”.

Da chi è fondata e nell’ambito di quale progetto opera Patavina con te ETS

“È fondata da BCC Patavina che è il Socio Sostenitore, alla quale si sono affiancati 34 soci fondatori- spiega Daniela Galante, Presidente di Patavina con Te. Ha un proprio Consiglio di Amministrazione e si avvale di una struttura operativa che opera in stretta collaborazione con BCC Patavina: una macchina organizzata e ben collaudata, che in questo periodo ha messo in atto un articolato piano di formazione interna per assicurare fin da subito piena operatività all’utenza”.

In quali ambiti opera la Mutua

Patavina Con Te ETS opera a favore degli associati con una specifica attenzione al settore sociale, educativo, ricreativo e sanitario, per promuovere e gestire un sistema mutualistico integrativo e complementare al servizio sanitario nazionale. Possono diventare soci di Patavina con Te ETS i soci e i clienti di BCC Patavina.

Perché diventare soci

“Perché diventare soci?- rilancia la Presidente. Ai soci di Patavina con Te ETS sono riservati molti vantaggi.

Innanzitutto si usufruisce di una serie di sconti presso le strutture convenzionate; ma si possono ottenere rimborsi sulle prestazioni mediche e di analisi effettuate presso le strutture convenzionate. Inoltre la Mutua consente di partecipare a campagne di prevenzione periodiche.

E’ offerta ampia assistenza in campo sanitario, con la possibilità di scegliere all’interno della rete delle strutture sanitarie convenzionate, con un numero verde dedicato all’assistenza. E inoltre- continua Galante- si partecipa ad iniziative, eventi ricreativi e gite organizzate dalla Mutua, si ricevono sussidi per la nascita dei figli e per l’iscrizione ad asili e scuole. Ai soci viene rilasciata la Carta MutuaSalus, ovvero una tessera telematica nominativa personale che permette al titolare e ai suoi familiari (figli minori di 18 anni) iscritti di usufruire di prestazioni e servizi sociosanitari in tutti i punti convenzionati in Italia con Comipa. E in più si dispone di un portale dedicato (www.patavinaconte.it) per poter ottenere online i benefici. Oltre a rimborsi e sussidi i soci di Patavina con Te possono usufruire di sconti e convenzioni vantaggiose per tutta una serie di attività sul territorio e nell’acquisto di beni e servizi.

Particolare attenzione – conclude la Presidente- è dedicata alle famiglie e ai soci giovani under 30.  A questi ultimi in particolare abbiamo riservato sussidi universitari, ma anche per attività sportiva e culturale. Non dimentichiamo le opportunità che riguardano eventi di formazione, eventi musicali e viaggi in Italia e all’estero”.

Come diventare Soci

Si versa una piccola quota associativa una tantum e la quota annuale di adesione. Sarà necessario rivolgersi al proprio gestore di BCC Patavina o in alternativa accedendo direttamente alla sezione dedicata del sito internet (www.patavinaconte.it).

Vantaggi per gli operatori che si convenzionano e che concedono sconti e facilitazioni ai soci di Patavina con Te ETS

“Ci sono vantaggi commerciali e di visibilità anche per gli operatori locali che entreranno a far parte di questa rete-  spiega il Direttore generale di BCC Patavina, Gianni Barison. L’operatore attraverso il convenzionamento con Patavina con Te garantirà al nostro socio uno sconto diretto apprezzabile, che noi offriamo dunque come beneficio oltre ai sussidi previsti dal regolamento. In questo modo l’operatore accede al network nazionale Comipa, con visibilità su tutti i siti delle Mutue aderenti. Il Socio della Mutua potrà quindi richiedere una prestazione ad un operatore anche al di fuori del suo territorio e della sua regione, ottenendo il rimborso previsto. L’opportunità è apprezzata soprattutto per chi viaggia, per chi è in vacanza o si trasferisce per brevi o lunghi periodi. Il servizio è garantito in tutto il territorio nazionale”.

“Oltre alle convenzioni in essere- aggiunge Giammaria Amato, responsabile della rete di BCC Patavina e consigliere della Mutua- stiamo riscontrando molto interesse dal territorio in relazione a nuovi convenzionamenti. La rete quindi è in procinto di espandersi e di portare a cascata benefici ai nostri associati e agli operatori: un circuito virtuoso, che grazie alla Banca e alla Mutua sarà volano anche per l’economia locale”.

Patavina con Te ETS, parte del network SPAZIO SALUTE BCC VENETO

Patavina con Te è parte di un network chiamato Spazio Salute BCC Veneto.

“Si tratta- spiega Piero Collauto- direttore generale della Federazione Veneta BCC- di un sistema di mutualità associativa, promosso dalla Federazione Veneta Banche di Credito Cooperativo in partnership con Comipa in ottica di coordinamento e di condivisione delle buone pratiche: un progetto che coinvolge tutte le 10 BCC Venete aderenti alla Federazione e che mette in rete le migliori esperienze organizzative e le migliori risposte a vantaggio delle comunità e dei territori”.

Il sostegno delle Istituzioni al progetto

“Le Istituzioni hanno il dovere di rilanciare e diffondere i valori del mutualismo, della socialità, della sussidiarietà- ha detto l’Assessore ai Servizi Sociali del Comune di Padova, Margherita Colonnello. Proprio nella provincia di Padova sono nate 140 anni fa le banche di Credito Cooperativo e la cultura solidaristica è radicata nel nostro DNA. Con orgoglio rivendichiamo le nostre radici e il nostro spirito cooperativistico, guardando con favore all’iniziativa di Patavina con Te a vantaggio della nostra comunità”.

I giovani soci di Banca delle Terre Venete si presentano al territorio mettendo in pista due iniziative per il mese dell’educazione finanziaria

Il nuovo Comitato Direttivo GS con il Presidente Sasso

Il primo incontro il 6 ottobre a Fanzolo di Vedelago (TV) e il secondo il 25 ottobre a Montecchio Maggiore (VI). Samuele Mardegan eletto presidente del nuovo Comitato direttivo giovani.

Sono due gli incontri promossi dai Giovani Soci di Banca delle Terre Venete per imparare a gestire e investire i risparmi consapevolmente. Entrambi gli incontri rientrano nel calendario ufficiale del Mese dell’Educazione Finanziaria istituito dal MEF (Ministero Economia e Finanza) e sono aperti a tutti sia in presenza, sia in diretta streaming previa iscrizione sul sito web di Banca delle Terre Venete. Il primo incontro è previsto per giovedì 6 ottobre alle ore 20,30  nella Sala della Filanda, sede della Banca a Fanzolo di Vedelago in provincia di Treviso, mentre il secondo che tratterà del metodo e della disciplina per l’investitore avveduto si terrà in area vicentina a Montecchio Maggiore in sala civica il 25 ottobre prossimo.

“Abbiamo invitato il consulente finanziario Marco Viganò per parlarci di fondi comuni di investimento- anticipa il Vicepresidente vicario della banca, Pietro Pignata. I giovani soci che fanno riferimento al nostro Istituto hanno organizzato gli incontri applicando un approccio pratico e concreto nelle loro scelte organizzative. Potrà essere un’ottima occasione per raccogliere l’orientamento dei giovani e per indirizzarli verso una gestione del loro denaro più consapevole, valutando opportunità, etica, calcolo del rischio e visione futura, non solo in ottica personale, ma soprattutto riferita alla società, alla comunità, alla salvaguardia dell’ambiente”.

“Siamo orgogliosi dei Giovani Soci della nostra Banca- commenta il Presidente di Banca delle Terre Venete, Gianfranco Sasso. Una realtà che nasce dalle esperienze dei due gruppi già attivi a Treviso e Vicenza prima della fusione e che in questi ultimi tempi ha trovato un’ottima sinergia, organizzando iniziative e proposte con prospettive di crescita e di coinvolgimento attivo per i coetanei. I giovani – continua Sasso- sono per noi portatori di valore importanti: rappresentano il futuro per il nostro territorio e anche per la banca ed è per questo che investiamo su di loro, con fiducia, fornendo tutto il supporto necessario per le loro attività”.

Sono 11 i giovani che si sono messi in gioco: tre imprenditrici e imprenditori, due professionisti, una consulente aziendale, tre studentesse e studenti, un’insegnante di scuola primaria e un avvocato. 6 ragazzi e 5 ragazze, per rappresentare equamente tutte le opportunità, che hanno già stilato un programma di iniziative, a partire dall’autunno, che spaziano dall’educazione finanziaria e assicurativa fino alla formazione personale, con visite in azienda ed eventi culturali.

“Vogliamo creare relazioni sempre più forti tra noi giovani- commenta Samuele Mardegan, neo Presidente del Comitato Direttivo, per arrivare a dare un contributo serio, di qualità alla vita sociale della nostra Banca di Credito Cooperativo”.

Per iscrizioni www.bancaterrevenete.it
Info: giovanisoci@bancaterrevenete.it

Valpolicella Benaco Banca istituisce il “Mese della Sostenibilità”

E’ la prima BCC italiana a farlo, con l’appoggio della capogruppo BCC Banca Iccrea. Si parte il 5-6 ottobre dalla formazione in classe e da alcune iniziative concrete già in cantiere.

Il Presidente di Valpolicella Benaco Banca Daniele Maroldi

Sarà la prima BCC italiana ad istituire il mese della sostenibilità.

Valpolicella Benaco Banca punta decisamente verso la salvaguardia dell’ambiente e a politiche di attenzione per il sociale e la governance, che possano aiutare le comunità locali, le famiglie, le imprese piccole e medie e i giovani a costruire un pianeta più sostenibile.

“Si tratta non di applicare un teorema, ma di favorire e costruire una cultura. Traducendo e semplificando- spiega il Presidente Daniele Maroldi- abbiamo valutato importante iniziare, pur in un contesto socio-economico difficile, un percorso concreto verso la valorizzazione e il rispetto di criteri che abbiamo approvato, recependo le linee guida del piano della nostra capogruppo Iccrea Banca. Con la proposta di azioni concrete e pratiche: il rischio infatti di tenere teoria e pratica staccate e non comunicanti è concreto- avverte Maroldi.

Noi abbiamo cercato di ridurre questa distanza e lanciamo, attraverso il nostro progetto, una sfida virtuosa che possa interessare, coinvolgere e stimolare l’intero Credito Cooperativo e a cascata le comunità in cui siamo presenti. A settembre siamo quindi partiti con l’iniziativa del Mese della sostenibilità per programmare una serie di incontri formativi e di sensibilizzazione rivolti ai soci, ai clienti, alle comunità e alle scuole nei territori in cui opera la nostra BCC”.

Per il mese di settembre Valpolicella Benaco Banca ha strutturato un piano editoriale costituito da cinque uscite in cui vengono illustrati i fondamenti della politica Esg, dettagliando le varie attività che la Banca ha intrapreso e promosso nei vari ambiti, dalla riduzione dell’utilizzo della carta e l’efficientamento energetico delle sedi, ai progetti sociali ed educativi messi in atto sul territorio come l’Adozione di prossimità.

A conclusione di queste attività sono in programma, per le giornate del 5 e del 6 ottobre 2022, tre eventi: due si svolgeranno nelle mattinate dei due giorni e che andranno a coinvolgere oltre 700 studenti delle classi quarte e quinte degli Istituti d’istruzione superiore Calabrese-Levi e Stefani-Bentegodi di San Pietro in Cariano.

Il terzo evento si svolgerà mercoledì 5 ottobre a partire dalle ore 18 a Villa Serego Alighieri – Masi wine experience di Gargagnago. La serata, dedicata a clienti e soci della BCC, sarà organizzata in collaborazione con la SGR del Gruppo Bcc Risparmio&Previdenza e Raffeisen Capital Management. Oltre al Presidente Maroldi, relazioneranno il Direttore generale Alessandro De Zorzi, il Vicedirettore Simone Lavarini, Pietro Galbiati e Felicita De Marco, rispettivamente Vice Direttore e Responsabile Group Sustainability & ESG Strategy di Iccrea Banca e Fabio Cappa, Senior Institutional Client Manager di Raffeisen Capital Management.

“I fattori ESG (Environment, Social e Governance) sono sempre più elementi essenziali della strategia delle imprese – afferma Pietro Galbiati, Vice Direttore Generale di Iccrea Banca – sono criteri che si concretizzano in iniziative volte a produrre impatti positivi sull’ambiente e sulle persone e che devono essere oggetto di attenta misurazione, secondo le logiche definite dal nuovo plesso normativo e regolamentare. Le BCC del Gruppo BCC Iccrea, con il nostro supporto, faranno la loro parte per garantire il raggiungimento degli obiettivi definiti anche attraverso l’adozione e il rispetto dei nuovi standard”.

“Con Valpolicella Benaco Banca inauguriamo un percorso virtuoso lungo la linea definita nel Piano di Sostenibilità del Gruppo, integrato nel Piano Strategico, e che ci porterà a declinare programmi a lungo termine e azioni concrete sui territori in cui operano le BCC aderenti al nostro Gruppo, al fine di supportare soci e clienti verso la transizione sostenibile”, spiega Felicita De Marco, Responsabile Group Sustainability & ESG Strategy di Iccrea Banca.

Nel frattempo Valpolicella Benaco Banca annuncia l’avvio di un servizio di consulenza alle PMI per supportare il processo di transizione sostenibile. Sarà promossa attività di consulenza (come facilitatori e amplificatori) a supporto delle imprese nell’accesso a misure agevolative per la transizione ecologica, anche attraverso il PNRR. Saranno poi rafforzate politiche di formazione per far conoscere e sviluppare il microcredito e la lotta all’usura.

“La nostra Banca si sta adoperando da anni per abbattere gli impatti ambientali mettendo in atto politiche green- precisa il Direttore generale, Alessandro De Zorzi. In ottica di efficientamento energetico si è provveduto, nel corso degli ultimi due anni, a sostituire l’impianto di illuminazione della sede e di alcune filiali con sistema a led a basso consumo”.

“Inoltre- continua il Vicedirettore Simone Lavarini- abbiamo digitalizzato molti processi, basti pensare che il 78% della nostra clientela opera tramite la piattaforma di home banking, percentuale nettamente superiore alle medie di sistema. Questo ci permette di limitare la quantità di carta utilizzata, con una diminuzione del 25% rispetto all’anno precedente. Tutto ciò si è tradotto in un risparmio di carta, in una spinta all’utilizzo della firma digitale dei contratti agli sportelli e in una crescente sensibilizzazione della clientela a ricevere la corrispondenza in formato telematico”. 

“Queste diverse attività hanno permesso di risparmiare ingenti quantità di CO2 e di alberi abbattuti, portando all’80% l’utilizzo di toner riciclato- conclude il Presidente Maroldi. Per il 2023 anche le agende saranno interamente stampate su carta riciclata”. 

Giovani talenti di scrittura per costruire ponti

Bcc Pordenonese e Monsile presente alla cerimonia di premiazione del premio di scrittura “Le città di Berto” – edizione 2022 per promuovere i giovani e il merito

Giovani talenti della scrittura si mettono in mostra nella vetrina creata dal Premio letterario “Le città di Berto”, l’iniziativa culturale giunta quest’anno alla 33ª edizione, che vede unite nel ricordo dello scrittore moglianese Giuseppe Berto le scuole superiori delle province di Treviso, Venezia, Vibo Valentia e Catanzaro.

L’iniziativa, organizzata dal Liceo Statale “Giuseppe Berto” di Mogliano Veneto, è stata patrocinata dalla Provincia di Treviso, dal Comune di Mogliano Veneto, dal Liceo “G. Berto” di Vibo Valentia e dall’Associazione Culturale Giuseppe Berto. Tra i partner della manifestazione figurano anche la Banca di Credito Cooperativo Pordenonese e Monsile e l’azienda Giesse Macchine di Ponzano Veneto.

Presenti alla cerimonia numerosi studenti, docenti e dirigenti delle scuole partecipanti, oltre ai rappresentanti delle istituzioni, tra cui la Dirigente del Liceo Berto Filippa Lo Iacono, il Presidente della Provincia di Treviso Stefano Marcon e l’Assessore alla Scuola e alle Politiche Educative del Comune di Mogliano Martina Cocito.

Anche quest’anno una giuria di qualità, presieduta da Emilio Lippi, ex direttore dei Civici Musei e delle Biblioteche di Treviso, ha selezionato i migliori elaborati per le tre sezioni da cui risulta costituito il premio: poesia, racconto breve e racconto lungo. 

Quest’ultima sezione – il racconto lungo –  ha tra l’altro consentito il crearsi di un importante legame con il Campiello Giovani, evento letterario  promosso da Confindustria Veneto: i tre finalisti del premio “Le città di Berto” possono infatti partecipare con le loro opere anche a tale concorso, trovando spesso una riconferma del loro talento letterario.

La cerimonia di premiazione, che si è svolta nell’Aula Magna del Liceo di Mogliano,  ha visto salire sul podio dei finalisti studenti degli istituti  veneti di Castelfranco Veneto (Liceo Giorgione), Conegliano (Liceo Marconi), Mestre (Liceo Franchetti), Mogliano Veneto (Liceo G. Berto), Treviso (Liceo da Vinci) e calabresi di Lamezia Terme (Liceo Galilei) e Vibo Valentia (Liceo G. Berto e Liceo Morelli).

“E’ importante valorizzare il merito, creare occasioni di crescita, stimolare talenti e opportunità- ha dichiarato Alessandro Darsiè, Vicedirettore di BCC Pordenonese e Monsile. Come istituzione bancaria del territorio abbiamo sempre cercato di sostenere progetti locali che vedessero i giovani al centro, per contribuire a costruire ponti non solo geografici, ma anche culturali, di solidarietà e di collaborazione. In questo senso Il Premio “Le città di Berto” con il suo messaggio profondo costituisce una grande sfida e una grande risorsa per il nostro territorio”.

La conferma di una collaborazione ormai consolidata tra scuole geograficamente lontane, ma unite dal nome e dall’opera di Giuseppe Berto è la dimostrazione di come  tale premio sia un’importante occasione per valorizzare i talenti degli studenti ed un trampolino per altri prestigiosi premi, quali il “Campiello Giovani”.

Bcc Pordenonese e Monsile, Banca del Gruppo Bancario Cooperativo Iccrea e prima Bcc del Nord Est per numero di Soci, conta 58 filiali, metà delle quali operative in Veneto nelle province di Venezia e Treviso e metà operative in Friuli Venezia Giulia nelle province di Pordenone e Udine.