Il percorso consentirà alle associazioni o Enti del Terzo Settore che vorranno partecipare di raccogliere finanziamenti finalizzati ai loro progetti.BCC Pordenonese e Monsile avrà un ruolo di accompagnamento e di facilitazione in questi percorsi e investirà risorse per valorizzare le singole progettualità. Un nuovo progetto sociale per il territorio e per le azioni concrete promosse dall’associazionismo e dagli enti del terzo settore.
BCC Pordenonese e Monsile lancia una nuova sfida con il progetto “La porta della solidarietà” presentato al Centro Congressi di Pordenone Fiere alla presenza di rappresentanti delle Istituzioni e delle associazioni locali: un sostegno al territorio, a partire da quelle progettualità che possono portare vantaggi concreti alla comunità nel campo del sociale, dell’assistenza, della cultura, dello sport e del volontariato.
“L’idea di trovare nuove forme di finanziamento a progetti di particolare importanza nel territorio può diventare una forma efficace di sostegno- spiega il Presidente di BCC Pordenonese e Monsile, Antonio Zamberlan. Abbiamo ricercato partners qualificati e abbiamo messo a disposizione una piattaforma di comprovata esperienza e una nostra struttura con canali di comunicazione, non solo per stimolare la messa a punto di progetti interessanti e meritevoli di finanziamento e di sostegno, ma anche per riuscire a raccontare nel tempo storie e obiettivi di valore.
Ogni realtà – continua il Presidente- potrà presentare il proprio progetto e questo potrà essere finanziato avvalendosi della consulenza del partner progettuale che abbiamo scelto, che ci assicura professionalità, competenza ed efficienza. Poi una volta presentati i progetti e caricati nella piattaforma online, tutti potranno contribuire con una donazione fino al raggiungimento dell’obiettivo prefissato.
In questo contesto la vicinanza di tante persone crea un volano virtuoso anche in fatto di generosità. Una responsabilità che la comunità e i singoli condividono con la nostra Banca, che si rende disponibile, una volta raggiunta la soglia concreta di interesse, a finanziare la parte restante di progetto. Un plus finale, che mette un sigillo di garanzia sul risultato dichiarato in sede di presentazione del progetto da chi andrà poi a realizzarlo” – precisa Zamberlan.
BCC Pordenonese e Monsile sostiene le associazioni o gli enti che desiderano approcciarsi a questo strumento, organizzando un percorso di formazione di 6 ore, utile e necessario per costruire le campagne e comunicarle in modo efficace, oltre al supporto costante di un campaign manager. Inoltre la banca contribuisce con l’ultimo 20% del budget di raccolta fondi prefissato.
“Durante l’evento di presentazione – spiega Agnese Agrizzi, fondatrice e ceo di Ginger Crowdfunding- raccontiamo quali sono le opportunità del fundraising digitale e di come strutturiamo il nostro percorso di accompagnamento per gli Enti che decideranno di partecipare al progetto futuro. La forte crescita nell’uso del digitale negli ultimi tre anni è un’opportunità che va colta dal terzo settore e dagli operatori del fundraising- continua Agrizzi. Proprio rispetto a questa tendenza Ideaginger.it conferma il tasso di successo più alto in Italia, del 95%, grazie alla capacità di integrare i valori del mondo no profit con la tecnica nell’uso del crowdfunding”.
Successo del road show organizzato dalla Banca per riprendere il dialogo interrotto dal Covid con i soci e analizzare dati, attività e prospettive.
Centomila clienti e soprattutto 18 mila soci.
BCC di Verona e Vicenza riprende dopo la pandemia la tradizionale linea di dialogo in presenza con la sua importante base sociale, per rilanciare i valori della socialità, della mutualità, della cooperazione. E per cogliere insieme ai soci le sfide del futuro.
“Le recenti serate in cui la Banca ha incontrato i soci in tutte le zone di operatività sono state un successo oltre ogni previsione- spiega il Presidente, Flavio Piva. Questo ci conferma quanto sia ancora sentito e percepito il legame stretto con le comunità, il territorio con cui collaboriamo e che sosteniamo concretamente con i nostri servizi e con la nostra attività. Abbiamo confermato la crescita della banca in termini di numeri, di masse amministrate, di patrimonio- continua Piva- sottolineando con dati e testimonianze il nostro impegno per la socialità, il volontariato, la cultura, l’ambiente, la formazione, i giovani. Su questi temi e su queste progettualità stiamo investendo concretamente”.
La crescita negli ultimi 2 anni
Negli ultimi due anni la Banca ha concluso due operazioni importanti, arrivando a diventare una realtà che opera su un territorio vasto in 7 province, dal Trentino al Mantovano, e che si estende principalmente nelle province di Verona e di Vicenza. Dopo la fusione nel 2021 tra Banca di Verona e Banca San Giorgio Quinto Valle Agno, alla quale è seguita nel 2022 l’integrazione di CereaBanca 1897, BCC di Verona e Vicenza opera in 177 comuni, con 54 filiali e 415 dipendenti.
Una banca che è cresciuta nella zona di operatività, che ha lavorato per integrare sistemi e per raggiungere una buona coesione, puntando su presenza territoriale, ascolto dei bisogni del territorio, capacità di risposta, servizi puntuali, professionalità del proprio personale e innovazione tecnologica.
I dati di bilancio 2022 di BCC Verona e Vicenza
Il volano della ripresa economica, frenato dai venti della crisi energetica e dalla guerra alle porte dell’Europa, ha comunque determinato importanti ripercussioni economico-finanziarie anche a livello locale.
“La vitalità delle nostre imprese e il cambio di passo della politica monetaria, con il rialzo dei tassi e l’aumento del costo del denaro ha generato una grande vitalità- spiega il Direttore generale Leopoldo Pilati- che in qualche modo ha premiato il lavoro e gli sforzi delle banche che hanno operato bene e con lungimiranza. Il bilancio 2022 di BCC di Verona e Vicenza vede un aumento del 3,4% della raccolta diretta che sfiora i 2,5 miliardi di euro- spiega Pilati. Cresce anche la raccolta indiretta (investimenti dei clienti in titoli di stato, fondi comuni, polizze assicurative e gestioni patrimoniali) a 1,3 miliardi di euro con il risparmio gestito che si attesta a 936 milioni di euro. Importanti sono i risultati ottenuti nel sostegno a famiglie e imprese del territorio di operatività, attuato attraverso l’erogazione di affidamenti: crescono gli impieghi della BCC a 1,78 miliardi di euro (+3,25%), con masse amministrate che superano i 5,5 miliardi di euro”.
Il CET 1Ratio, indicatore sintetico di solidità della Banca, si attesta al 23,87%.
“Un risultato che migliora ulteriormente, pur nel bilancio post ultima fusione” commenta il Direttore. Il Total capital ratio raggiunge il 24,30% e il Texas ratio, che misura la solidità e la rischiosità della Banca, raggiunge il 4,4%, migliorando la già ottima performance registrata negli scorsi anni. Ottimo il dato del cost income al 51,68%, che si pone tra i migliori a livello nazionale. Prosegue con successo la politica prudenziale degli accantonamenti con la copertura delle sofferenze, che raggiunge il 95%, pur in presenza di garanzie reali negli affidamenti a clientela.
L’utile netto si è quindi attestato a 32,34 milioni di euro, determinando un rafforzamento patrimoniale che porta i fondi propri a 300 milioni di euro.
“Un dato di assoluta rilevanza- commenta il Direttore Pilati- che ci rende orgogliosi del lavoro fatto e che ci incoraggia sulla strada di un’espansione calibrata”.
Saldi nella presenza territoriale e piano di sviluppo del ruolo delle filiali
“Delle 54 filiali della banca 30 si trovano nell’area territoriale di Vicenza e 24 in quella di Verona- spiega Pilati. Apriremo entro il prossimo biennio due filiali, riposizionandoci in territori per noi strategici: una a Peschiera sul Garda e l’altra a Rosà nella zona del Bassanese. Benché l’80% della nostra clientela utilizzi correntemente la moneta elettronica e gli strumenti del conto online- continua il Direttore- stiamo rinforzando la rete dei presidi sul territorio, soprattutto per gli imprenditori e per le famiglie sui servizi evoluti e di consulenza. Per gli investimenti, la pianificazione, la messa a punto di nuovi progetti servono riferimenti sicuri e un partner di fiducia. Su questo stiamo costruendo una relazione sempre più forte, imperniata sul ruolo filiale-centrico dei nostri sportelli”.
Il piano strategico
“Puntiamo in particolare ad incrementare la redditività da servizi ovvero da credito agevolato con le imprese, bancassicurazione, credito al consumo, monetica e risparmio gestito- annunciano Piva e Pilati.
Il piano strategico dei prossimi anni in un’ottica di lungo termine prevede che la banca sia in grado di generare con stabilità una redditività netta annua importante, che possa essere reinvestita nella BCC, accantonando l’utile a riserve. Se il patrimonio cresce aumenterà progressivamente la solidità dell’istituto e quindi la sua capacità di sostenere la crescita e lo sviluppo.
Abbiamo intervistato i nostri imprenditori e abbiamo realizzato dei reportage per capire come dobbiamo migliorare la nostra relazione con il mondo che produce- spiegano. Abbiamo riscontro diretto di come la nostra BCC sia una banca che crede nella persona, nell’imprenditore e nei suoi progetti, una banca che non si affida all’algoritmo o al mero rating. Lo possiamo confermare: è vero che una banca guarda ai numeri, alle garanzie di successo di un progetto, ma ciò che interessa noi come BCC è anche e soprattutto la persona, il suo inserimento nel tessuto sociale e le relazioni che ha nel territorio. Per noi si tratta di un investimento come partner, non di un mero flusso di denaro”.
Attenzione ai valori, all’innovazione, ai temi ESG
“Il nostro impegno si esprime attraverso l’attenzione ai valori dell’innovazione, dei temi ESG, del sostegno al territorio per una visione nuova e prospettica del futuro- rilancia il Presidente Piva. Con progetti concreti. Abbiamo adottato le Carte degli impegni in materia di ambiente e diritti umani del Gruppo BCC Iccrea. Nel 2022 abbiamo destinato a quasi 500 enti e associazioni oltre 820mila euro per iniziative socio-culturali, ambientali, di solidarietà, del mondo della ricerca e dell’istruzione”.
Il progetto di fusione con Banca Patavina in itinere
“Stiamo lavorando in questi mesi ad un nuovo progetto di fusione con BCC Patavina – conclude il Presidente Piva- che ci consentirà un ulteriore salto di qualità per la risposta al territorio. Per ora abbiamo avuto riscontri positivi dai soci e dal mondo delle imprese e questo ci incoraggia a proseguire l’iter.
Ho sempre detto chiaramente in questi ultimi anni come fosse strategico per il Veneto esprimere una rinnovata capacità attrattiva e una solida forza finanziaria. Il nostro polo bancario si sta progressivamente strutturando, in modo armonico rispetto ai valori del Credito Cooperativo e ai rapporti con le altre BCC, per essere aggregante, attrattivo, sinergico: un centro di riferimento- assicura Piva- chiamato ad innalzare la sua capacità di ascolto, di investimento, di risposta, di celerità nelle decisioni. Una banca che viva e pensi in Veneto, dove la filiera sia corta e dove i valori fondativi siano ben saldi”.
Il Presidente Maroldi: “Nel 2023 apriremo un nuovo sportello a Borgo Roma in città, ma prevediamo altre linee di sviluppo sul fronte della mutualità e dell’assistenza al territorio sui grandi temi della crescita responsabile e sostenibile. Si consolida il ruolo di partner bancario affidabile, che sostiene l’economia reale e l’innovazione, con presidi ben organizzati e una rete che dà sicurezza alle famiglie e alle imprese.
“Il nostro obiettivo è sempre stato quello di sostenere e dare slancio all’economia reale nel nostro territorio”.
Il Presidente di BCC Valpolicella Benaco, Daniele Maroldi, congeda il 2022 con la soddisfazione di chi amministra una banca che ha dimostrato nei fatti capacità, mezzi e visione prospettica nel servizio alle comunità e all’imprenditoria locale con la consapevolezza di appartenere ad un grande e solido gruppo bancario completamente italiano.
“Abbiamo lavorato molto in questi anni e abbiamo condiviso le preoccupazioni e i momenti difficili del nostro tessuto economico e sociale- precisa Maroldi – ma siamo stati ripagati con la fiducia della base sociale, che cresce negli ultimi mesi di oltre 200 nuovi soci arrivando a quota 4.250 e con un’ottima ripresa per le nostre imprese. I risultati in questo momento li stiamo vedendo e ci ripagano dell’impegno”.
Una BCC che ha puntato sulla presenza territoriale, sull’assistenza dedicata al cliente, alla formazione e ai grandi progetti, quelli sfidanti e innovativi che riguardano la sostenibilità, la scuola, l’impegno sociale e il futuro in chiave pragmatica e localistica.
“In questo anno di ripresa abbiamo dato linfa all’economia reale e questo ci sta premiando anche nei risultati che si riverberano sui dati di bilancio della banca. Un bilancio- afferma Maroldi- che consolida il nostro ruolo di partner bancario affidabile nel territorio, con presidi ben organizzati e una rete che dà sicurezza alle famiglie e alle imprese nostre clienti. Proprio in questi giorni il Consiglio di amministrazione di BCC Valpolicella Benaco ha approvato il bilancio 2022, con risultati molto positivi, in riferimento al conto economico e allo stato patrimoniale: dati che ci consentono di pianificare con più tranquillità i nuovi investimenti per il nostro territorio e le nostre comunità e di strutturare progetti e servizi su misura per il mondo che produce e che ci chiede assistenza e risorse nella giusta direzione della responsabilità e della sostenibilità” commenta il Presidente Maroldi.
“Cresce la raccolta totale, che passa da 806 milioni di euro del 2021 a 830 milioni di euro del 2022, con la raccolta indiretta che si attesta su 250 milioni di euro e la diretta che sale a 580 milioni di euro (552 milioni nel 2021) – spiega il Direttore generale, Alessandro De Zorzi. Aumenta la quota del risparmio gestito, nettamente superiore alle aspettative, grazie ad una intensa attività di consulenza dei nostri collaboratori e grazie all’offerta altamente qualificata del Gruppo Bancario Cooperativo Iccrea, che supporta BCC Valpolicella Benaco anche nell’ambito di investimenti con prospettive in ambito internazionale”.
Gli impieghi lordi erogati a imprese e famiglie salgono a 453 milioni di euro contro i 428 di euro di fine 2021- continua De Zorzi. La copertura dei crediti a sofferenza è pari al 77%, la copertura di crediti deteriorati è del 74%. Buoni gli indici di patrimonializzazione con un Cet1 al 17,2% e il Total Capital Ratio al 19,5%; buono anche il margine di intermediazione” precisa il Direttore De Zorzi.
“Dal conto economico emerge il risultato molto positivo dell’utile – annuncia Maroldi- che si attesta a 6 milioni di euro e va a rinsaldare il patrimonio della Banca. Cresciamo di oltre 4 milioni di euro rispetto allo stesso periodo del 2021 con un risultato superiore rispetto al dato indicato nel piano industriale” commenta ancora il Presidente. Questi dati sono il frutto di un’importante crescita in termini di quote di mercato, sia come prodotto bancario lordo (raccolta totale ed impieghi), sia come numero di correntisti, in aumento rispetto a quanto previsto per il 2022. Il patrimonio supera i 47 milioni di euro”.
Nel 2022 BCC Valpolicella Benaco ha ripreso la sua attività sul territorio per i soci, puntando su tradizione e su elementi di novità che potevano portare valore aggiunto e rinsaldare lo spirito di appartenenza.
“Gli incontri in presenza, le serate di formazione per gli imprenditori e i professionisti, gli appuntamenti culturali e le feste del socio che abbiamo organizzato a Costermano e a Marano Valpolicella – spiega Maroldi – sono stati momenti di socialità importanti, che ci premiano anche in termini di adesione e di gradimento. Ma abbiamo lavorato molto anche con la scuola e l’associazionismo, rinsaldando legami di collaborazione reciproca e di mutualità”.
Sul fronte investimenti la Banca in ottica di espansione e di sviluppo ha deliberato l’apertura di nuove filiali.
“La prima sarà in Borgo Roma – anticipa in Presidente – ma per il 2023 abbiamo in programma altre novità importanti di cui parleremo ai soci nella prossima assemblea dei soci in programma la mattina di sabato 6 maggio all’hotel Caesius di Bardolino”.
Anche il mondo della moneta virtuale vede numeri in crescita, con un aumento importante di POS e Carte di credito. La spesa fatta sui terminali POS di BCC Valpolicella Benaco nel 2022 è stata di oltre 164,8 milioni di euro, contro i 123,6 milioni del 2021: numeri con percentuali di crescita considerevoli, che premiano il lavoro di promozione e le proposte di servizi innovativi del comparto monetica, dove c’è stata la crescita del 5% delle macchine POS installate.
“Sono soddisfatto del lavoro di squadra delle risorse umane che lavorano nella nostra Banca – conclude il Presidente Maroldi – contraddistinto da motivazione e professionalità. Un segnale di ottimismo, che fa ben sperare nella ripresa e nel rilancio. E questo anche in relazione all’aumento dell’attività turistica sul Lago di Garda e sulla città di Verona, con un incremento di presenze di ospiti dall’estero. In generale si respira ottimismo in tutti i settori da quello turistico a quello del settore vitivinicolo”.
Il Presidente della Federazione Veneta BCC, Flavio Piva: “La desertificazione degli sportelli bancari non è un fenomeno che ci riguarda. I nostri dati confermano che le BCC sono rimaste spesso l’unico sportello bancario nei Comuni e mantengono stabile il numero di dipendenti addetti in Regione”. Gli utili di bilancio 2022 consentono di programmare nuovi progetti e nuovi investimenti nel territorio.
Le Banche di Credito Cooperativo hanno investito prima sulla resilienza e ora sulla crescita. Soprattutto non hanno abbandonato i territori, gestendo una veloce trasformazione verso il digitale e valorizzando la qualità delle competenze, dei servizi e dei prodotti.
Il Presidente della Federazione Veneta delle Banche di Credito Cooperativo, Flavio Piva, in un contesto generale che vede il rischio di desertificazione bancaria e di abbandono del territorio fa notare come le BCC abbiano invece adottato una strategia diversa.
“La desertificazione degli sportelli bancari, dati alla mano, è un fenomeno che non riguarda le BCC – precisa Piva – tant’è che negli ultimi sette anni la percentuale dei Comuni bancati con sola presenza BCC passa dal 9% del 2015 al 18,7% del 2022. In termini assoluti se prima eravamo l’unica presenza bancaria in 46 Comuni ora lo siamo in 87, ovvero più del doppio. Le BCC sono rimaste e hanno assicurato la loro presenza nei territori. Non solo. Abbiamo investito anche in altri servizi, allestendo negli ultimi 7 anni oltre 150 postazioni ATM in più in regione. I nostri ATM sono oggi 923, il 25,8% degli ATM presenti. Le nostre filiali in Veneto sono 617 e sfiorano il 30% di tutte le filiali bancarie in Regione, aumentando la nostra quota di mercato di quasi il 10% nel periodo di riferimento” commenta il Presidente.
E se il Veneto dal 2015 perde 1.023 sportelli, scendendo da 3.144 a 2.121, ciò che perdono le BCC sono solo le sovrapposizioni di sportelli nello stesso Comune nel momento in cui sono entrate in vigore alcune fusioni. Sportelli che in questo periodo, soprattutto nel 2023, saranno in parte oggetto di riposizionamenti in altri territori non ancora presidiati. A maggior riprova del fatto che non ci sono stati tagli di servizi e di presenza è l’analisi del dato sui dipendenti. Mentre negli ultimi 6 anni il sistema bancario in Veneto perde circa 4.700 addetti, passando da 29 mila dipendenti a circa 24 mila, le BCC mantengono stabile il numero dei collaboratori, che si attestano a quota 4.200. I pensionamenti sono stati gestiti con l’assunzione di giovani professionisti, nessun taglio è stato operato dalle BCC sul personale in servizio.
“In questi ultimi 3 anni di pandemia e forti restrizioni abbiamo assicurato la tenuta del sistema, concedendo finanziamenti, moratorie, plafond per il caro energia e assicurando plafond per nuovi investimenti – precisa Piva. Ora con i bilanci che ogni BCC si sta apprestando ad approvare – rilancia il Presidente della Federazione Veneta BCC – daremo concretezza ad un piano di sviluppo della nostra attività: chiaro segnale che le BCC non solo quest’anno possono godere di ottime performance per quanto riguarda i dati di bilancio e gli utili importanti che saranno accantonati a riserva, ma stanno pensando a reinvestire queste risorse nel servizio al territorio, per lo sviluppo della loro attività e per quello dei valori sulle quali sono fondate: ovvero la mutualità, la sussidiarietà, la cooperazione.
Ci sentiamo in questo momento molto vitali ed attrattive – ribadisce Piva. Nei Comuni in cui siamo rimaste unica realtà bancaria continueremo e rafforzeremo la nostra presenza, confidando che anche il territorio voglia riconoscerci nei fatti la nostra funzione economica, finanziaria e sociale”.
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