La Federazione Veneta delle BCC inaugura la stagione delle assemblee regionali, approva il bilancio 2024, elegge il nuovo Cda e il Presidente in carica per il prossimo triennio

Risultati aggregati veneti che evidenziano dati di crescita e consolidamento patrimoniale. La Federazione torna al suo ruolo di coordinamento sui temi territoriali e si appresta a celebrare il 60° anniversario con un grande evento a Venezia

La Federazione Veneta delle Banche di Credito Cooperativo apre la stagione delle assemblee regionali del Credito Cooperativo in vista dell’appuntamento celebrativo per il 60° anniversario che si terrà il 19 giugno a Venezia.

“Nel corso di questi anni- ha esordito il Presidente Flavio Piva-  la Federazione ha investito energie e risorse per rafforzare il proprio ruolo di interlocutore con le strutture associative nazionali e locali, con le Istituzioni, con le categorie economiche e produttive, con il mondo dell’Università e della Ricerca. Abbiamo lavorato per sostenere l’operatività delle Banche di Credito Cooperativo attraverso il potenziamento dei servizi di consulenza e assistenza tecnica, con particolare attenzione agli aspetti normativi, alla governance e alla gestione del rischio, per garantire maggiore conformità, trasparenza e sicurezza e per supportare il ruolo di controllo degli Organismi di Vigilanza delle Banche. La comunicazione- prosegue Piva- ha rappresentato un pilastro strategico con il successo di una serie di iniziative pubbliche associate a nuovi canali di informazione e divulgazione per approfondire temi di attualità socio-economica, finanziaria e scientifica con ospiti autorevoli; ma anche attraverso progettualità sulla formazione finanziaria a scuola, proponendo i temi del risparmio e della gestione delle risorse. Con la nostra partecipazione a Vinitaly abbiamo poi rafforzato il legame con le imprese agricole e vitivinicole, sulle quali le nostre BCC detengono una quota di mercato di oltre il 30%. Non solo- rimarca il Presidente. Un’attenzione particolare è stata dedicata alla valorizzazione del ruolo femminile all’interno del Credito Cooperativo, un obiettivo che si concretizzerà  nel progetto “Le donne del Credito Cooperativo Veneto”, pensato per sostenere e promuovere la leadership femminile nel settore bancario e cooperativo.

La spinta all’innovazione si è espressa anche attraverso la sperimentazione di nuovi strumenti digitali, semplificare i processi interni e migliorare le capacità di analisi dei dati bancari. La Federazione- conclude il Presidente- ha investito nella formazione tecnico identitaria e nell’assistenza specialistica, elemento chiave per il rafforzamento delle competenze delle Banche socie”.

Eletto il Consiglio di amministrazione per il prossimo triennio

L’assemblea dei soci ha inoltre eletto il Consiglio di amministrazione che durerà in carica nei prossimi tre anni e che è composto dai rappresentanti designati delle Banche associate: vi faranno parte Giancarlo Bersan (Presidente BCC Vicentino-Pojana Maggiore), Tiziano Cenedese (Presidente Centromarca Banca), Martino Fraccaro (Presidente di Banca Veronese), Daniele Maroldi (Presidente di BCC Valpolicella Benaco), Flavio Piva (Presidente di BCC Veneta), Loris Paolo Rambaldini (Presidente di BCC Pordenonese Monsile), Gianfranco Sasso (Presidente di Banca delle Terre Venete), Loris Sonego (Presidente di Banca delle Marca), Alessandro Terrin (Vicepresidente di Banca Annia). Per il collegio sindacale sono stati eletti Paolo Parolin (Presidente), Donatello Cecchinato e Fabiola Sasso, con supplenti Matteo Beltramin e Alessia Filippini. L’assemblea ha poi eletto Flavio Piva alla guida della Federazione Veneta.

Il Presidente Piva, ringraziando per la confermata fiducia, ha sottolineato il valore delle recenti tappe che hanno portato alla nuova Federazione e alla prospettiva futura che il Consiglio di amministrazione si è dato.

I numeri delle Banche di Credito Cooperativo in Veneto associate alla Federazione Veneta

Un 2024 che si caratterizza a livello veneto per i risultati positivi, confermando la solidità e la crescita del settore. In particolare, la raccolta complessiva è aumentata del 6,8% rispetto al 2023, superando quota 29 miliardi di euro e gli impieghi sono aumentati dello 0,89% a 19,4 miliardi di euro.

“Il dato è interessante- commenta Piva- perché è in controtendenza rispetto al resto del sistema bancario, dimostrando invece quanto le BCC siano vicine concretamente alle comunità, alle famiglie per i loro progetti di vita e alle PMI per investimenti soprattutto in tecnologia, in processi di digitalizzazione, in interventi in ambito di sostenibilità e di efficientamento energetico. Ma anche per ampliamenti strutturali, per l’organizzazione aziendale, per nuove progettualità e l’assistenza verso nuovi mercati. In questo l’apporto industriale e di coordinamento della capogruppo Iccrea Banca è stato essenziale e pone le BCC venete in condizione di seguire bene anche imprese più grandi per progetti in pool che richiedono capitali e competenze specifiche”.

L’utile di esercizio aggregato è aumentato del 4,0%, attestandosi a 304,3 milioni di euro, grazie alla crescita del margine di interesse e soprattutto delle commissioni nette, che dimostrano l’attività capillare e dinamica delle BCC sul territorio con i loro servizi. Le spese amministrative sono aumentate del 4,7%, ma il Cost/Income ratio è migliorato al 52,30%, segnalando una maggiore efficienza operativa. Dal punto di vista patrimoniale, il patrimonio netto è salito a 2,2 miliardi di euro, rafforzando la solidità delle BCC. Il ROE è leggermente sceso al 13,55%, mentre il ROA è migliorato all’1,36%. Sul fronte del rischio, il Credit Risk Ratio è aumentato allo 0,11%, riflettendo una gestione più prudente del credito.

“Ma ciò che più conta in questo momento è il fatto che le BCC stiano mantenendo i presidi sul loro territorio, anzi, in controtendenza con il resto del sistema bancario, che sta abbandonando le periferie e concentrando i servizi in poche aree, il Credito Cooperativo Veneto investe con nuove aperture di sportello” commenta il Presidente.

Un dato su tutti. In Veneto solo nel 2024 sono stati chiusi 64 sportelli bancari, che si aggiungono ai 108 chiusi nel triennio precedente. Le BCC invece passano da 374 sportelli nel 2021 a 380 sportelli nel 2024. Un segnale chiaro che le BCC rimangono e che attribuiscono valore strategico alla presenza fisica, all’assistenza, alla consulenza e all’accompagnamento delle aziende. Cresce anche la fiducia e il gradimento per il modello BCC. I soci in un triennio passano da 101 mila a oltre 109 mila unità.

“Due segnali chiari – chiosa Piva- che sottolineano quanto la vicinanza, la presenza fisica, la capacità di assistenza, di consulenza e di accompagnamento di aziende e privati alla fine premino l’azione delle BCC”.

Il 60° anniversario della Federazione Veneta

“L’appuntamento assembleare precede un grande evento celebrativo che abbiamo organizzato a Venezia, nell’Isola di San Giorgio il 19 giugno prossimo, in cui inviteremo gli esponenti della cooperazione di credito veneto e nazionale per celebrare i 60 anni di fondazione della Federazione- annuncia il Presidente. Si tratta di un appuntamento che nel nostro stile costituirà, a partire dalla nostra storia e dall’analisi di indicatori precisi che stiamo raccogliendo e valutando, un momento di dialogo e di confronto sui grandi temi socio-economici, finanziari e soprattutto culturali. Ci guarderemo dentro e intorno per capire l’evoluzione del nostro modello e la nostra vocazione futura”.

BCC Pordenonese e Monsile in Assemblea si conferma vicina alle Comunita’

Per l’Assemblea ordinaria sabato 12 aprile attesi alla Fiera di Pordenone oltre 1600 soci.

Rambaldini (Presidente) e Pilosio (DG): “Cresce la fiducia con 3200 nuovi conti correnti, oltre mille soci in più e con la presenza di donne e di giovani under 35. La nostra BCC sta sostenendo l’economia reale, concedendo mutui e finanziamenti in controtendenza rispetto al sistema bancario. Con i nostri dati ci consolidiamo sul sostegno al territorio”.

Una fiducia che cresce al ritmo di quasi 3.200 nuovi conti correnti in un solo anno.

BCC Pordenonese e Monsile chiude un anno di grandi risultati, frutto di una gestione dinamica sul fronte della proposta di prodotti e servizi e di un grande lavoro fatto dalla rete sul territorio per essere di supporto al tessuto socio-economico nel quadrilatero veneto-friulano tra i più dinamici del Paese, tra le province di Pordenone, Udine, Treviso e Venezia.

Per l’assemblea per l’approvazione del bilancio 2024 sono attesi alla Fiera di Pordenone sabato 12 aprile oltre 1.600 soci, che hanno già assicurato la loro presenza, ai quali saranno presentati dalla Banca non solo i numeri dello sviluppo della BCC, ma anche le attività e i raggiungimenti attuati in partnership.

La fiducia: aumentano i soci

“Il primo dato che va evidenziato – annuncia il Presidente, Loris Paolo Rambaldini – è il dato sulla fiducia, ovvero il patrimonio immateriale più grande di una banca. Oltre al numero di clienti che hanno aperto nuovi conti correnti, aumentano considerevolmente i soci, a testimoniare che la cooperazione di credito è più viva che mai”.

Al 31 dicembre 2024 la compagine Sociale risulta costituita da 22.862 soci, con un incremento rispetto all’anno precedente di oltre 1.100 unità. Quasi il 93% dei nuovi ingressi sono persone fisiche, con un più che lusinghiero 44% di donne.

Del totale dei Soci, 20.473 sono persone fisiche, pari al 89,55%, mentre 2.389 sono persone giuridiche pari al 10,45%.

“La compagine sociale si apre in modo particolare alle donne e soprattutto ai giovani- spiega il Presidente. La BCC cresce, si rinnova e punta sui giovani. Il 42% dei nuovi ingressi è costituito da soci under 35. Le politiche attuate nei 120 Comuni di competenza a favore dei giovani, delle famiglie, dell’impresa si dimostrano attrattive, non solo grazie a iniziative mirate, ma anche a sostegno di progettualità su cui i giovani sono sensibili: l’etica, l’ambiente, la sostenibilità, l’attenzione alla formazione, la vicinanza alle associazioni locali, da quelle sportive a quelle culturali e sociali.  Nel momento in cui il sistema bancario ritiene di dover tagliare servizi – chiosa Rambaldini – noi vediamo opportunità di presidiare i territori.

È una prospettiva rovesciata, che finora, in un contesto sempre ponderato e prudente, sta premiando la nostra realtà con ottimi risultati di crescita e di sviluppo. I dati di bilancio lo confermano” spiega il Presidente.

I dati di bilancio

“Aumenta del 9% circa il valore delle masse amministrate che arrivano a sfiorare i 6,5 miliardi di euroannuncia il Direttore Generale, Gianfranco Pilosio. Aumenta sia il valore della raccolta diretta, che si attesta a 2,99 miliardi di euro, migliorando di oltre il 7,5% il dato dello scorso esercizio, sia della raccolta indiretta a 1,67 miliardi di euro (+19,06%) che riguarda investimenti dei clienti in titoli di stato, fondi comuni, polizze assicurative e gestioni patrimoniali – continua. La Banca cresce con ottime performance anche nel risparmio gestito – sottolinea il Direttore Generale – superando la soglia di 1,04 miliardi di euro (+ 19,60%). La BCC supporta famiglie e imprese, concedendo credito e favorendo investimenti.

“Le guerre in atto e il clima generale di incertezza a livello politico e di relazioni tra gli Stati, a livello europeo e internazionale hanno in generale rallentato la propensione agli investimenti e a progettualità di ampio respiro sia per i privati e le famiglie, sia per le imprese – spiega Pilosio. La prospettiva di dazi sull’export e l’annunciata politica del riarmo in Europa a scapito di altri investimenti nelle ultime settimane hanno peggiorato la situazione e la fiducia dei mercati. I nostri imprenditori rimangono in attesa e anche le famiglie hanno rallentato la programmazione di attività e di progetti. Anche il nostro territorio ha risentito di questa dinamica- spiega Pilosio – sebbene la politica della nostra banca sia stata quella di andare incontro, concedendo credito, a chi aveva idee e progetti per finanziarli e per rilanciare il volano dello sviluppo.

Gli impieghi netti a clientela si attestano a 1,73 miliardi di euro con un incremento del 2,27% rispetto al 2023 – continua il DG. La nostra politica di consulenza alle imprese e alle famiglie, di vicinanza, di disponibilità all’ascolto e alle progettualità su misura, anche con iniziative ad hoc e aperture straordinarie di sportello in orari comodi, è un grande segnale di apertura. Andare incontro alle esigenze delle persone è un atto di distintività che ci premia”.

Il CET 1 Ratio di BCC Pordenonese e Monsile, indicatore sintetico di solidità della Banca, si attesta al 22,30%, migliorando la sua performance rispetto allo scorso anno di 2,5 punti percentuali, mentre il Total Capital Ratio migliora di oltre 2,5 punti percentuali e raggiunge il 24,13%. Risulta ottima la performance registrata sotto il profilo dell’efficienza economica con un Cost Income Ratio che si posiziona al 59,14% rispetto al 68,45% dello scorso esercizio. Prosegue con successo la politica prudenziale degli accantonamenti con la copertura delle sofferenze, che raggiunge il 90,6%.

Il patrimonio e l’utile di esercizio

I fondi propri sfiorano i 297 milioni a fine 2024 e l’utile netto è stato nel 2024 di 32,3 milioni di euro, in aumento del 24% rispetto allo scorso esercizio.

“L’ottimo risultato che abbiamo ottenuto- spiega il Direttore Pilosio- è frutto della crescita del margine da servizi, supportata dall’incremento delle commissioni attive, della sostanziale stabilità delle spese amministrative, della riduzione del costo del rischio sul credito.

E questo- prosegue Pilosio- all’interno di una strategia che ha visto l’applicazione di politiche valutative prudenti, in particolare sulla componente del credito deteriorato che ha visto incrementate tutte le percentuali di copertura.

L’utile di esercizio già portato ad incremento del patrimonio della banca rappresenta un vantaggio per tutti, per soci e clienti, ma anche per le politiche di sviluppo territoriali – spiega il DG. A maggior patrimonio corrisponde infatti una maggiore capacità della Banca di rispondere alle necessità di finanziare la crescita e lo sviluppo del nostro territorio. Più una banca è solida e patrimonializzata – continua – maggiore è infatti la sua possibilità di finanziare i progetti di famiglie, aziende e startup, sia singolarmente, sia in pool con altre BCC o con la capogruppo. Noi lo stiamo facendo soprattutto finanziando lo sviluppo dell’artigianato, del commercio e delle politiche del turismo e della ricezione, anche con iniziative particolari di ricerca e di analisi per operazioni congiunte e di territorio”.

L’impegno per il territorio e i grandi progetti di mutualità

BCC Pordenonese e Monsile prosegue nel suo impegno per le comunità locali, ampliando la sua vocazione verso la cultura, il sociale, lo sport, il sostegno alla rete delle Istituzioni, delle parrocchie, dell’associazionismo e sostenendo le realtà del territorio.

“Un dato concreto come volano di sviluppo economico- sottolinea Rambaldini. Nel 2024 la Banca si è avvalsa di 838 fornitori per un fatturato complessivo di oltre 25 milioni di euro che restano sul territorio, producendo lavoro, occupazione e benessere. Sul fronte della mutualità e della socialità- continua il Presidente- è stato fondamentale anche il lavoro della Consulta giovani Soci il cui operato è finalizzato alla promozione e alla divulgazione tra i giovani di principi, metodi e strategie cooperative, sanciti dallo Statuto Sociale e dalla Carta dei Valori. L’aggregazione è stata occasione per sviluppare nuove idee, proposte ed iniziative di interesse comune, e ci ha consentito di sostenere lo sviluppo di un network relazionale su tutto il territorio di operatività della Banca.

Studi e ricerche

La Banca si conferma attiva anche in tema di analisi e di ricerca.

È stato presentato a Roma ospiti del Ministro Luca Ciriani lo scorso 10 marzo nella Sala Matteotti di Palazzo Montecitorio il rapporto promosso da BCC Pordenonese e Monsile insieme alle Federazioni del Veneto, del Nordest e del Friuli Venezia Giulia MutaMenti 2024. Friuli-Venezia Giulia e Veneto: una in-certa transizione digitale.

“Il Rapporto- spiega Daniele Marini, Vicepresidente di BCC Pordenonese e Monsile e docente dell’Università di Padova – è un’indagine socio-economica approfondita sull’evoluzione e sulle prospettive del Friuli Venezia Giulia e del Veneto, comparate con il resto del Paese.  Il gruppo di studiosi, docenti universitari ed esperti, che ho coordinato, ha preso in considerazione il processo della transizione digitale e sociale e l’avvento dell’Intelligenza Artificiale (AI).

Un mondo in continua trasformazione- puntualizza Marini. Non abbiamo ancora bene compreso e concretizzato la cosiddetta quarta Rivoluzione Industriale che già si affaccia la quinta con caratteristiche proprie e innovative. Nei tempi recenti non fanno a tempo ad affermarsi le Twin Transitions, le Transizioni Gemelle (digitale e ambientale), che irrompe impetuosamente l’Intelligenza Artificiale (AI). La tesi dello studio – spiega Marini – è che per riprendere quella competitività che aveva caratterizzato le regioni del Nord Est negli ultimi due decenni del secolo scorso, l’investimento economico e organizzativo nelle innovazioni digitali e nell’utilizzo dell’AI sia un fattore necessario, ma non sufficiente, se non è accompagnato da un impegno formativo ed educativo verso persone e comunità. Un impegno che abbia come obiettivo quello di acquisire la coscienza delle sfide e delle opportunità insite nelle transizioni.

Sociale e comunità

“L’impegno di Bcc Pordenonese e Monsile per le comunità è stato importante- spiega Mauro Verona, coordinatore della Commissione Sociale della banca. Nel 2024 sono stati erogati dal fondo beneficenza 972.490 euro, e 307.048 euro a titolo di sponsorizzazione, per un impegno sul territorio che supera 1,05 milioni di euro in forma diretta. Abbiamo dato supporto a 731 interventi in molte aree di interesse, collaborando con Istituzioni, Associazioni, Enti del terzo settore, cooperative e mondo del volontariato per progettualità che hanno riguardato arte, cultura e musica, istituzioni religiose, educazione, ambiente e salute, sport e aggregazione, sviluppo economico e promozione del territorio- continua Verona. Ma anche solidarietà e attivazione di reti di volontariato. La nostra Fondazione BCC Pordenonese, l’Associazione San Pietro Apostolo sono fiori all’occhiello della nostra Banca di Credito Cooperativo in continuo dialogo con tutto il territorio e danno risposte concrete e apprezzate dalle nostre comunità. Inoltre, attraverso Serenissima Mutua, in particolare, offriamo soluzioni di welfare nell’ambito della salute, della cultura e del supporto alla famiglia.

Non solo. La Banca ha lanciato il progetto “La porta per la solidarietà”, per supportare in maniera concreta gli Enti del terzo settore a reperire risorse economiche per realizzare un progetto sociale, sportivo o culturale, attraverso l’utilizzo del crowdfunding.

In due anni, i risultati di questa iniziativa sono andati ben oltre le aspettative: i 43 progetti supportati dalla banca hanno raccolto in piattaforma un totale di 454 mila euro, con il 100% di successo e il 149% in overfunding) coinvolgendo ben 4.700 donatori”.

Assistenza con nuovi modelli di servizio

“La desertificazione bancaria avanza nelle nostre regioni- osserva Alessandro Darsiè, Vicedirettore di BCC Pordenonese e Monsile. Un comune su tre in regione FVG non ha uno sportello di banca e in cinque anni sono oltre 120 sportelli in meno in FVG. In Veneto solo nel 2024 sono stati chiusi 64 sportelli bancari, che si aggiungono ai 108 chiusi nel triennio precedente. 

L’essere banca di territorio e di comunità per noi – continua Darsiè- è anche essere vicini a fasce di popolazione più avanti con gli anni e che hanno poca dimestichezza nell’utilizzo delle nuove tecnologie e alle quali la chiusura di tanti sportelli bancari desta non poca preoccupazione.

La nostra banca invece sta potenziando la sua presenza territoriale, mantiene i propri presidi e apre nuovi servizi, rinnovando e ampliando locali, o portando il servizio bancomat e pos anche in comuni altri dove è venuto a mancare il servizio bancario o postale. Sono 10 gli sportelli sottoposti a restyling nel corso del 2024.

Oltre al tradizionale servizio -commenta- stiamo implementando nuovi servizi anche di consulenza distanza, nuove forme di relazione soprattutto per i nostri giovani che pretendono da noi di rimanere al passo con i tempi, mettendo a disposizione piattaforme per la gestione del risparmio e della finanza. Abbiamo consolidato vari servizi sul territorio a sostegno dell’agricoltura, il comparto assicurativo e l’estero”.

A scuola il risparmio e la previdenza per la finanza BCC

Nella sede di Banca Veronese a Bovolone gli studenti  degli Istituti Minghetti di Legnago e Bolisani di Villafranca Veronese per la visita finale nell’ambito del progetto di educazione finanziaria regionale della Federazione Veneta BCC

Risparmio, previdenza e non solo. La cooperazione di credito si racconta attraverso un progetto regionale che nella bassa veronese ha coinvolto due Istituti scolastici superiori e oltre 130 ragazzi.

Due classi dell’Istituto Minghetti di Legnago e 6 classi dell’Istituto Bolisani di Villafranca con i loro insegnanti hanno raggiunto la sede direzionale di Banca Veronese a Bovolone per la lezione finale del percorso di educazione finanziaria.

Attraverso Educashon la Federazione Veneta delle Banche di Credito Cooperativo con il supporto di Irecoop Veneto e con il coordinamento delle BCC competenti per territorio ha coinvolto tutto il Veneto con 26 scuole partecipanti, 65 classi e due gruppi elettivi da 91 studenti che volontariamente hanno scelto questa proposta formativa per un totale di 1400 studenti e quaranta docenti.

Le lezioni da due ore ciascuna tenute da docenti dell’Università di Padova si sono svolte nell’Aula Magna di ogni Istituto tra dicembre e marzo. Ai ragazzi è stato spiegato lo sviluppo di un progetto imprenditoriale su Business Plan con l’elaborazione dell’idea imprenditoriale, ma le lezioni si sono addentrate soprattutto nella formazione finanziaria vera e propria per approfondire argomenti inerenti i pagamenti digitali e la monetica, la sicurezza, la previdenza e la cultura assicurativa.

La visita finale in banca, imperniata sullo sviluppo di un dialogo inerente i valori del Credito Cooperativo, ha dato modo a Banca Veronese attraverso funzionari della BCC e responsabili d’area di approfondire temi legati alla previdenza complementare, al risparmio, all’assicurazione.

Con alcune sorprese evidenziate nelle interviste e nei video che saranno pubblicati sul portale di divulgazione www.galileus.it.

“Abbiamo spiegato ai ragazzi quanto la cultura cooperativa influisca nel nostro fare banca – racconta il Direttore generale Andrea Marchi.  Gli studenti hanno appreso come in una BCC la mutualità sia un valore, come pure la questione identitaria, che vede il socio al centro dell’azione della Banca. Il principio “una testa un voto” dimostra che il voto del socio vale sempre per uno, al di là delle azioni possedute e questo è un valore di democraticità e di partecipazione fondamentale.

Ma la Banca- ha detto Marchi- è soprattutto un ottimo pilastro per le famiglie e le aziende: concede credito, dà consulenza, offre servizi. Spiegare ai ragazzi come funziona una Banca, visitando gli uffici e parlando con il personale in servizio ha suscitato interesse e curiosità.

Le tante domande a margine dell’incontro lo hanno testimoniato”.

Taglio del nastro a Rosà per il nuovo presidio di BCC Veneta

Bcc Veneta va in controtendenza e investe nel territorio e nei servizi con una nuova filiale a Rosà nel Bassanese. Cresce la presenza e si sviluppa l’attenzione a servire famiglie e imprese con 94 filiali nel territorio

Un nuovo presidio a Rosà in via Mazzini al civico 60 per affermare la vicinanza concreta a famiglie, imprese e territorio.

Bcc Veneta consolida la sua operatività in una delle zone più sviluppate dal punto di vista economico e produttivo della zona pedemontana veneta nella direttrice Cittadella – Bassano e inaugura la sua filiale n. 94 in una cerimonia pubblica di grandissima partecipazione.

Presenti gli amministratori e i vertici dell’Istituto, che hanno accolto ospiti e autorità. A tagliare il nastro tricolore accanto al presidente Flavio Piva, anche il Sindaco di Rosà, Elena Mezzalira, l’Assessore regionale alla Sanità Manuela Lanzarin.

“Questa apertura e questa presenza rivelano un segnale importante – ha esordito Flavio Piva, Presidente di BCC Veneta. Mentre il sistema bancario razionalizza la presenza fisica e chiude sportelli impoverendo i territori, il Credito Cooperativo dimostra di avere energia e volontà di aprire filiali a presidio delle attività esistenti nella sua zona di operatività. Abbiamo verificato invece che lo spazio per iniziative di questo tipo c’è ed è premiante rispetto allo sviluppo del territorio e del tessuto economico e sociale- ha detto Piva. La nostra strategia è quella di essere al servizio. Questa apertura consentirà di presidiare ulteriormente l’area bassanese e diversificare il servizio al territorio, soprattutto nell’assistenza e nella consulenza a imprese, famiglie e associazioni in una piazza molto dinamica dal punto di vista sia economico che demografico”.

Con il nuovo sportello BCC Veneta, nata dalla fusione tra BCC di Verona e Vicenza e Banca Patavina, porta a 94 il numero delle sue filiali, in un territorio che si estende tra le province venete di Verona, Vicenza, Padova, Venezia, Treviso, Rovigo e le confinanti province di Trento e Mantova. BCC Veneta, con i suoi 160 mila clienti, oltre 30 mila soci, 10,3 miliardi di masse amministrate e Total Capital Ratio che supera il 25% è la terza BCC a livello italiano per sportelli, la quarta per attivo, la sesta per soci e tra le più grandi banche dell’intero Gruppo BCC Iccrea.

“La filiale di Rosà è organizzata per offrire soluzioni e servizi non soltanto a privati e famiglie, ma anche alle piccole e medie imprese e a quelle più strutturate che operano nella zona bassanese – spiega il Direttore generale Leopoldo Pilati. L’ambiente moderno e funzionale, nel quale è stata installata un’area Self con ATM evoluto, permette di effettuare le operazioni in modo sicuro e tranquillo ben oltre l’orario di apertura degli sportelli. La nuova filiale, coordinata dal Responsabile Daniele Merlo, è dotata di un’area dedicata alla consulenza corporate e wealth management, con risorse e specialisti pronti a guidare i clienti nelle proprie scelte finanziarie, di investimento ed assicurative- continua Pilati. Essere banca di territorio, lavorare con i nuovi soci e sostenere l’economia locale e le comunità, anche quelle nuove nelle quali siamo accolti, è per noi una priorità di mission e di risposta alla fuga dai territori delle grandi banche. Siamo convinti che questo nostro modello policentrico e decentrato sia premiante perché basato sulla vicinanza territoriale, sulla relazione diretta e su un servizio accurato che contraddistingue il Credito Cooperativo”.