Banca delle Terre Venete presenta il nuovo Direttore Generale

In foto il Direttore generale Eugenio Adamo

Una banca in continua evoluzione, che cresce nella sua capacità di dare risposte, che riprogetta la sua organizzazione interna, che si dota di strumenti e risorse per essere al passo con i tempi. E che si interroga sul ruolo che potrà interpretare tra cinque anni, in una visione a medio termine che non si fermi al presente, ma che guardi al futuro.

Banca delle Terre Venete rilancia la sua capacità di sostegno al territorio con nuovi obiettivi strategici sfidanti. E alla vigilia della presentazione del nuovo Direttore generale rende noti gli ottimi dati dei primi nove mesi di attività.

“Il clima di incertezza pesa e riduce la capacità di programmazione e di investimento di famiglie e imprese- commenta il Presidente della Banca, Gianfranco Sasso. Ma abbiamo impostato per tempo il lavoro, per essere pronti e per dare il sostegno e il supporto necessario al tessuto sociale e produttivo che caratterizza il nostro territorio veneto. I risultati che abbiamo conseguito al 30 settembre ci danno il quadro di una banca in salute che può davvero fare la differenza: solida, efficiente, con dati eccellenti, tra l’altro riconosciuti da rapporti indipendenti pubblicati su prestigiose riviste. E tuttavia- conferma Sasso- non ci fermeremo a questi ottimi risultati, perché il margine di crescita ci obbliga ad un ulteriore salto di qualità”.

Eugenio Adamo, nuovo direttore generale di banca delle Terre Venete

Il nuovo Direttore è Eugenio Adamo, classe 1961 e viene dal mondo della cooperazione di credito.

Prima di entrare nella compagine della BCC è stato Chief Lending Officer del Gruppo Bancario Cooperativo Iccrea. Ha ricoperto incarichi di rilevo nelle società di riferimento del Gruppo, maturando una esperienza di circa 35 anni in ambito bancario e in particolare nel settore creditizio e degli affari.

Gli incarichi ricevuti hanno quasi sempre avuto per oggetto aree e unità di nuova costituzione su progetti spesso caratterizzati da elevata complessità organizzativa e manageriale nonché rilevanza strategica.

Proprio in questi ultimi giorni – prosegue Sasso- abbiamo accolto il nuovo Direttore generale, Eugenio Adamo, che potrà dare un valore aggiuntivo fondamentale per dare concretezza esecutiva agli obiettivi

che il nostro Consiglio di amministrazione si è posto- commenta il Presidente Sasso. Sabato 17 dicembre abbiamo organizzato un evento plenario con tutta la nostra struttura e sarà un momento di ascolto, di condivisione e di confronto costruttivo per definire le prossime tappe del nostro percorso”.

I tre pilastri che reggono la nuova sfida

Sono tre i pilastri su cui punta la Banca: la solidità interpretata dal patrimonio e da un’operatività crescente, la peculiarità di essere banca di relazione e la capacità di connotarsi come banca digitale.

“Da queste strutture portanti dell’orientamento strategico, si innestano le tre sfide della sostenibilità, dell’innovazione, delle nuove generazioni- spiega il Presidente. Sono questi gli obiettivi che ci impegneranno in un percorso di valori, dove il servizio al territorio non sia solo una risposta finanziaria, ma una consulenza a tutto tondo.

Mi piace pensare ad una Banca in cui sia motivante per tutti riconoscersi, dove si respiri tra soci, amministratori, dipendenti e collaboratori un senso forte di appartenenza- commenta il Presidente. Dove la nostra BCC sia uno strumento, ma anche un’opportunità, attrattiva di talenti, stimolante di proposte, anche nuove, anche controcorrente, utili e concrete. Stiamo lavorando proprio su questo”.

Solidità ed efficienza

I dati andamentali al 30 settembre confermano l’ottimo stato di salute della Banca, che opera con 58 sportelli nelle province di Vicenza, Treviso, Padova e Verona, vantando 14.300 soci e 120 mila clienti.

I crediti verso la clientela ammontano a 1,7 miliardi di euro e si mantengono stabili rispetto alla fine dell’anno precedente. Da inizio anno sono stati erogati finanziamenti ai soci e clienti per oltre 232 milioni di euro: di questi 112 milioni sono stati destinati alle famiglie e 120 milioni alle imprese.

“Banca delle Terre Venete ha continuato a privilegiare un’attenta politica sul credito, riducendo l’ammontare delle NPE ed aumentando ulteriormente la copertura del rischio” commenta il Presidente Sasso.

Il rapporto tra il credito deteriorato lordo ed il totale dei crediti (NPL ratio) si attesta al 5,26% (era pari al 6,13% al 31/12/2021), mentre lo stesso rapporto calcolato al netto delle rettifiche di valore (net NPL ratio) scende allo 0,95% (era al 1,03% a dicembre 2021). La copertura complessiva del rischio per i crediti deteriorati è pari all’ 83%, nettamente superiore alla media di sistema.

Stabile anche la raccolta diretta, che ammonta a 2,74 miliardi di euro, mentre la raccolta indiretta risente inevitabilmente degli effetti negativi di mercato derivanti dall’attuale contesto economico e finanziario.

La crescita operativa della Banca ha prodotto risultati positivi anche sul conto economico, con commissioni nette che si incrementano del 5,6% rispetto all’anno precedente ed con un margine di intermediazione che supera i 71 milioni di euro, rispetto ai 66 dello stesso periodo del 2021.

La banca si conferma particolarmente solida con un livello di mezzi propri pari a 313 milioni di euro ed un CET1 ratio del 24,9%.

Organizzazione e capacità di sostegno al territorio

E’ stata riprogettata l’area delle risorse umane, per lavorare sulle capacità delle persone, per disegnare ruoli e strategie, per rinsaldare i legami interni attraverso l’ascolto, il lavoro in squadra, la condivisione di obiettivi, di risultati, di offerta.

“Forti di quanto abbiamo costruito-conclude il Presidente Sasso- saremo vicini alle famiglie e alle imprese. Ci faremo trovare pronti e operativi, per supportare l’economia reale, incentivare piani di sviluppo orientati alla sostenibilità e ai criteri ESG; ma saremo propositivi verso i giovani, che per noi rimangono una risorsa fondamentale in una visione di lungo periodo”.